Il 9 settembre 1886 veniva firmata la Convenzione di Berna, un accordo internazionale che stabiliva per la prima volta il riconoscimento reciproco del diritto d’autore tra tutte le nazioni aderenti. La convenzione, cui attualmente aderiscono 164 nazioni, è ancora oggi in vigore e rappresenta una delle pietre miliari nella storia del diritto d’autore, poiché prima di allora le singole nazioni rifiutavano di riconoscere il diritto d’autore sulle opere straniere. Poteva accadere, ad esempio, che un’opera pubblicata in Inghilterra fosse tutelata nel paese d’origine, ma potesse essere replicata senza alcun problema in Francia e Germania. Incredibile, vero?
Il diritto d’autore prima della convenzione era limitato ai confini nazionali, soltanto dopo si estese a livello internazionale proteggendo, senza pregiudizio, le traduzioni, gli adattamenti, le riduzioni musicali e le altre trasformazioni di un’opera letteraria o artistica.
La Convenzione di Berna e l’ispirazione di Hugo
A ispirarla era stato il grande romanziere francese Victor Hugo, che era stato il primo a ribadire la necessità che ogni nazione civilizzata (“civilisés”, Ndr) tutelasse i diritti economici e morali dei propri autori. Nel 1848 lo scrittore, dopo essere stato nominato “pari di Francia” dal re Luigi Filippo d’Orléans, aveva abbracciato gli ideali liberali ed era diventato parte del gruppo parlamentare di sinistra. Nel 1876 Hugo fu eletto senatore e, oltre a portare avanti diverse cause che gli stavano a cuore sui diritti individuali e l’educazione estesa a tutti, si batté anche per la tutela delle opere letterarie e dei loro autori. Il suo pensiero fu determinante per la nascita della convenzione, purtroppo stipulata un anno dopo la sua morte.
Tra le grandi novità apportate dalla convenzione troviamo la formalizzazione del ruolo dell’editore come legittimo rappresentante dell’autore e anche colui che può esercitare i diritti sull’opera nel caso di autore anonimo.
Nel corso degli anni la Convenzione di Berna è stata più volte aggiornata e ha subìto alcune modifiche da paese a paese, le sue regole generali tuttavia restano le stesse in quanto, come stabilito dall’articolo 35:
La presente convenzione rimarrà in vigore senza limitazioni di durata.
La Convenzione di Berna: i tre principi
La Convenzione di Berna si basa su tre principi cardine:
- 1. Il trattamento internazionale: il diritto d’autore dev’essere tutelato in tutti gli stati che ne fanno parte. Il singolo Stato si impegna ad accordare alle opere compiute entro la giurisdizione degli altri Stati lo stesso livello minimo di tutela delle opere nazionali.
- 2. Il principio di indipendenza: l’esercizio del diritto d’autore è completamente svincolato dal fatto che all’opera sia data o meno tutela nel suo paese d’origine.
- 3. Il principio della tutela automatica: il trattamento nazionale dovuto alle opere straniere non deve essere stabilito da nessun atto esecutivo interno, ma trova applicazione immediata.
Convenzione di Berna: le differenze tra Europa e Stati Uniti
La Convenzione di Berna negli anni è stata aggiornata diverse volte, con varie revisioni: la prima a Berlino nel 1908 e l’ultima risale a Parigi il 24 luglio 1971.
Ma cosa è cambiato negli anni?
Va detto che la convenzione stabilisce un termine minimo di tutela dell’opera per tutta la vita dell’autore più altri 50 anni, ma le parti contraenti sono libere di estenderlo o ridurlo secondo il loro interesse. Questo è avvenuto ad esempio nei Paesi dell’Unione Europea che, nel 1993, hanno stabilito che il copyright fosse pari alla vita dell’autore e scadesse 70 anni dopo la sua morte. Mentre negli Stati Uniti, che aderirono alla Convenzione solo nel 1989, sanciscono che il diritto d’autore scada 120 anni dopo la creazione dell’opera o 95 anni dalla prima pubblicazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cos’è la Convenzione di Berna per la tutela delle opere letterarie: principi e obiettivi
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