Sono donne reali a ispirare i personaggi dei romanzi di Isabel Allende, protagoniste di storie di vita vissuta e, in alcuni casi, autobiografiche. Le protagoniste attraversano e fronteggiano le vicende storiche del Cile e noi le accompagniamo, soffriamo e vinciamo insieme a loro.
Dalla fondazione del Cile raccontata dalla protagonista di Inés dell’anima mia agli eventi sanguinosi del golpe militare vissuti in prima persona da Alba Trueba, a Violeta che attraversa un secolo, vivendo un esilio, la dittatura, il terremoto del 1960.
Se partiamo con il suo romanzo più famoso La casa degli spiriti viviamo quasi un secolo di storia cilena attraverso gli occhi delle famiglie Del Valle e Trueba. Qui troviamo molto di Cent’anni di solitudine di García Màrquez: la saga familiare che ricorda quella dei Buendia di Macondo, lo stile ma, soprattutto, quel realismo magico sudamericano in cui la realtà si fonde con il fantastico e il leggendario.
Ne La casa degli spiriti Clara Del Valle ne è portatrice, avvolta nei ricordi insieme ai suoi spiriti, con il suo tavolino a tre gambe che si muove, con le sue predizioni e la sua esistenza al di sopra del materiale.
Inés Suarez la Conquistadora del Cinquecento, insieme al suo amante, si mette a capo di un gruppo di volontari agli albori della fondazione del Cile. Protagonista di questo romanzo storico è una donna forte e coraggiosa, ma anche incredibilmente romantica e animata dal bisogno di libertà.
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Violeta Del Valle (Violeta, Feltrinelli 2022, ultimo romanzo di Isabel Allende) nasce in un periodo storico critico per il Cile, segnato dall’influenza spagnola e dalla Grande Depressione, da cui sfugge con la famiglia rifugiandosi in un luogo remoto e selvaggio del paese, portandoci a conoscere il mondo indigeno, caro alla Allende.
Violeta rappresenterà nella sua lunga vita la ribellione delle donne allo squilibrio che nella società cilena era predominante, come nella maggior parte dei paesi del Sudamerica. Grazie a un innato talento imprenditoriale diverrà protagonista in un campo generalmente riservato alla sfera maschile. È un personaggio rivoluzionario e avanti rispetto ai tempi: donna indipendente, single e imprenditrice che, quasi a coronamento della sua storia e delle storie di tutti i romanzi di Allende, decide di dedicare l’ultima parte della sua vita alla difesa dei diritti delle donne.
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Straordinaria nella sua dolcezza e fermezza insieme è Roser, protagonista di Lungo petalo di mare (Feltrinelli, 2021) che ci fa scoprire un altro capitolo della storia del Cile.
Nel 1939, durante la dittatura franchista molti spagnoli fuggono attraversando i Pirenei in un viaggio estenuante fino alle coste della Francia dove il poeta Pablo Neruda riesce a organizzare l’imbarco di circa tremila persone sul piroscafo Winnipeg alla volta del Cile.
Qui Roser, il suo finto marito Victor e gli altri rifugiati iniziano una nuova vita, integrandosi e contribuendo all’arricchimento culturale del paese.
Queste donne ci sanno raccontare la guerra, la povertà così come la ricchezza, le piccole e le grandi passioni.
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Sono personaggi decisi e con una grande forza di carattere che lotteranno per l’affermazione della loro personalità. Aurora Del Valle di Ritratto in seppia supera il tradimento del suo compagno grazie alla passione per la fotografia, Eva Luna sfugge da un contesto sociale e politico deprimente grazie alla scrittura. Ma ricordiamo anche personaggi minori come Paulina Del Valle, nonna di Aurora, maestosa nella sua ostentata ricchezza. O la madre di Diego de la Vega nella biografia di Zorro, Toypurnia, la guerriera india mascherata da lupo, che lotta per il suo popolo contro la colonizzazione dei conquistatori spagnoli. O l’avventurosa nonna Kate di La città delle bestie, che fuma tabacco con una pipa e trascina il nipote in una spedizione in Amazzonia.
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Il tema dei diritti delle donne è molto caro ad Allende e deriva dal suo personale trascorso. Lo racconta in Donne dell’anima mia (Feltrinelli, 2020): fin dall’infanzia assiste alle ingiustizie che le donne adulte che la contornavano erano costrette a subire.
Da qui il grande contributo che la scrittrice dona all’universo femminile: raccontare attraverso i suoi romanzi le loro storie, dare forza e valore alle loro battaglie.
Non esagero quando dico che sono femminista dai tempi dell’asilo, da prima che questo concetto entrasse nella mia famiglia (da Donne dell’anima mia)
Credits immagine: copertine Feltrinelli dei romanzi “Inés dell’anima mia” e “Violeta”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le donne straordinarie dei romanzi di Isabel Allende
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