Con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole.
Così recita la targa apposta sopra il cancello verde di via Montecristo 6, nel quartiere romano di Montesacro, dove viveva Ennio Flaiano.
Lo scrittore e sceneggiatore aveva scelto proprio quel quartiere preferendolo ad altre zone di Roma, dicendo che ormai poteva vivere “solo in posti degradati, come Fregene e Montesacro”. Tra gli edifici gialli che riflettono e propagano la luce del sole, le scale ripide in perenne saliscendi e i mercatini dell’usato che vendono chincaglierie e vecchi libri si può giungere a quel palazzo circondato da una cancello verde, un po’ defilato, una delle tante case del quartiere che tuttavia riporta una scritta dal valore inequivocabile che inchioda ogni passante:
Qui visse dal 1953 fino alla morte Ennio Flaiano
seguita dalla celebre citazione tratta dal Diario degli errori. Se si è fortunati, capitando nel giorno giusto, si può sollevare gli occhi e scorgere un cielo trapuntato da nuvole bianche che sembrano fare da corredo alle parole incise sulla targa del IV Municipio. Per trovare l’essenza dello scrittore-sceneggiatore romano questo luogo è una tappa obbligata. A via Montecristo 6, Ennio Flaiano visse per anni, lontano dai salotti mondani dei colleghi, insieme alla moglie, Rosetta, e alla figlia Luisa, soprannominata Lelè.
Quest’anno ricorrono i 50 anni dalla morte di Flaiano, scomparso il 20 novembre 1972, primo vincitore assoluto del premio Strega nel 1947. Per l’occasione sarà dedicato un ricordo speciale allo scrittore nella serata “stregata” del 7 luglio 2022.
È il 5 luglio del 1947 quando Ennio Flaiano, battendo grandi nomi della letteratura italiana quali Corrado Alvaro e Giuseppe Berto, si aggiudica la prima edizione del premio Strega con il romanzo Tempo di uccidere dedicato alla missione coloniale italiana in Etiopia. Sarebbe stato il suo primo e unico romanzo, in seguito Flaiano si sarebbe dedicato al cinema firmando sceneggiature di successo come La dolce vita e 8 e mezzo di Federico Fellini.
Ma procediamo con ordine e scopriamo la vita e le opere dello scrittore italiano che visse tenendosi sempre ancorato alle nuvole in bilico tra terra e cielo.
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Ennio Flaiano: la vita
Flaiano nacque a Pescara, in Abruzzo, il 5 marzo 1910 in un vecchio palazzo del quartiere di Portanuova, ultimo di sette figli. Giunse nella capitale all’età di dodici anni, nel 1922, per compiere gli studi secondari. Proseguì poi frequentando il liceo artistico e, in seguito, si iscrisse alla facoltà di architettura che tuttavia abbandonò dopo pochi anni. Troppe erano le distrazioni nella capitale ed Ennio Flaiano si interessava di tutto.
Iniziò a lavorare come scenografo e, nel contempo, scriveva recensioni di libri per alcune riviste letterarie dell’epoca come L’Italia letteraria. Nel 1933 lasciò Roma e i suoi sogni artistici per partecipare alla guerra in Etiopia, esperienza che lo segnerà profondamente e sarà decisiva per la scrittura del suo primo e unico romanzo Tempo di uccidere.
Tornato a Roma Ennio Flaiano continuò a lavorare come giornalista scrivendo per diversi quotidiani come Omnibus, edito da Leo Longanesi, Quadrivio e il settimanale Oggi. In questo periodo iniziò a interessarsi anche di cinema, scrivendo numerose recensioni cinematografiche. Avrebbe proseguito l’attività giornalistica per tutta la sua vita, collaborando in seguito con Mondo, L’Europeo e Il Corriere della Sera. Tra le sue rubriche più celebri ricordiamo Diario notturno scritta per la rivista Mondo, di cui è caporedattore, nel 1951, in seguito pubblicata in volume da Bompiani.
Dal 1943 Flaiano iniziò a lavorare come sceneggiatore per il cinema, attività che affiancò con successo a quella di giornalista. Avrebbe composto alcune delle sceneggiature più importanti del dopoguerra, lavorando con registi del calibro di Federico Fellini, Mario Monicelli, Michelangelo Antonioni, e Dino Risi. Tra le numerose sceneggiature che recano la sua firma possiamo ricordare Roma città libera (1948), Guardie e ladri (1951), La romana (1954), I vitelloni (1953), La dolce vita (1960) e 8 e mezzo (1963).
Ennio Flaiano e il premio Strega nel 1947
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Nel 1947, con il suo unico romanzo pubblicato in vita Tempo di uccidere, edito da Longanesi, Ennio Flaiano vinse la prima edizione del premio Strega. Il libro, in parte autobiografico, si ispirava alla sua esperienza di guerra in Etiopia nel 1933 narrando la storia di un ufficiale che si trova ad affrontare difficili scelte morali. Il libro non fu apprezzato dalla critica per la sua inventiva onirica basata sull’assurdo che appariva difficile da comprendere all’epoca. In seguito fu paragonato ai grandi romanzi esistenzialisti di Jean-Paul Sartre e Albert Camus.
Il romanzo di Flaiano presenta una storia editoriale curiosa. Il testo fu originariamente presentato a Leo Longanesi con il titolo Il coccodrillo; tuttavia per volere dell’editore Flaiano dovette cambiare rapidamente il titolo per mandare alla stampa il testo. Si trattava di un romanzo scritto su commissione: Longanesi aveva chiesto a Flaiano di portare a termine l’opera in soli quattro mesi perché aveva bisogno di un romanzo da pubblicare in breve tempo. La prima tiratura venne ultimata a fine aprile 1947, perfettamente in linea con il volere e le tempistiche dell’editore. Fu inoltre lo stesso Leo Longanesi a insistere affinché Tempo di uccidere partecipasse alla prima edizione del premio Strega. Una visione lungimirante che fu ripagata con la vittoria.
Recensione del libro
Tempo di uccidere
di Ennio Flaiano
Gli ultimi anni di Ennio Flaiano
Dopo essere stato colpito nel 1971 da un primo infarto che quasi gli fu fatale, Flaiano decise di rimettere ordine tra le sue carte: il suo intento era quello di pubblicare una raccolta organica degli appunti sparsi che aveva accumulato negli anni. L’anno successivo cominciò a scrivere degli articoli di stampo autobiografico per Il Corriere della Sera. Il 20 novembre 1972, mentre si trovava in una clinica per degli accertamenti, fu colpito da un secondo infarto che stavolta non gli lasciò scampo.
Gran parte delle sue opere sarà pubblicata postuma, Tempo di uccidere - il fortunato libro vincitore dello Strega nel 1947 - fu l’unico romanzo che Flaiano pubblicò in vita.
Ennio Flaiano: le opere
Tempo di uccidere fu l’unico romanzo di Ennio Flaiano. L’autore scrisse febbrilmente per tutta la vita, soprattutto testi brevi, articoli, elzeviri, raccolte di aforismi, sceneggiature per il cinema e drammi per il teatro.
Tra le sue maggiori opere ricordiamo soprattutto gli scritti pubblicati postumi.
Diario degli errori , pubblicato postumo da Rizzoli nel 1976 e ora riedito da Adelphi, contiene i pensieri annotati da Flaiano nell’arco di un ventennio. Racchiude lo sguardo dello scrittore, il suo umorismo a tratti sferzante, e i numerosi viaggi compiuti dagli Stati Uniti sino a Hong Kong. È un libro pervaso di satira che avvinghia il lettore provocandolo con una serie di pensieri illuminanti e sagaci.
Diario degli errori
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La solitudine del satiro pubblicato postumo da Rizzoli nel 1973 ci restituisce invece lo sguardo dello scrittore su Roma, città amata e odiata. Flaiano la attraversa come un moderno “flaneur” restituendoci una serie di anneddoti, ricordi, descrizioni graffianti accompagnate dagli immancabili aforismi che sono l’inimitabile firma autoriale di Ennio Flaiano. Un umorismo a tratti amaro che riflette le tante contraddizioni dell’Italia degli anni Sessanta.
La solitudine del satiro
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La letteratura per Ennio Flaiano del resto doveva essere un modo per raccontare gli aspetti più paradossali della realtà a lui contemporanea. Quando gli chiesero perché scriveva lui rispose con una scrollata di spalle: “Confesso di non saperlo”, l’ennesima beffa dello scrittore italiano che viveva con i piedi fortemente appoggiati alle nuvole.
Alle alte velleità degli illustri letterati lui rispondeva con una sonora pernacchia, rivendicava con orgoglio di non appartenere a nessuna corrente letteraria o culturale. Il conformismo era la peggior malattia. Fu proprio questa sua inimitabile originalità, il suo istinto da sognatore, a consentirgli di distinguersi e vincere il più prestigioso premio letterario nazionale, che proprio oggi lo ricorda a cinquant’anni dalla sua scomparsa.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ennio Flaiano, vita e opere del primo vincitore del premio Strega
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