Il mese di settembre per bambini e ragazzi significa soltanto una cosa: il ritorno sui banchi di scuola. Il suono della campanella tornerà presto a scandire il ritmo delle giornate: ricominceranno i risvegli al mattino presto, la cartella issata sulle spalle, il saluto svogliato al bidello con gli occhi ancora appiccicati dal sonno, le chiacchiere tra i banchi e le interrogazioni, le verifiche, le pagelle, i voti.
Il maestro Gianni Rodari compose una vivace filastrocca su questo tema dal titolo Filastrocca settembrina, per rendere più lieto il rientro a scuola dei propri studenti.
La malinconia per la fine dell’estate viene sostituita presto da una nuova frenesia: c’è il desiderio di ritrovare amici e compagni, il piacere di condividere le ore seduti tra i banchi, la cartella nuova fiammante da mostrare, il ritorno della cara vecchia routine che scandisce il ritmo delle giornate.
Tutto questo è quanto il mese di settembre porta con sé come racconta Gianni Rodari, che da maestro ben conosceva le sensazioni che il principio del mese prefigurava. Decise quindi di comporre una filastrocca che potesse accompagnare i giovani allievi nel ritorno sui banchi e le sudate carte.
Leggiamola insieme, e buon rientro a scuola a tutti!
La filastrocca settembrina di Gianni Rodari: testo
Filastrocca settembrina
già l’autunno si avvicina,
già l’autunno per l’aria vola
fin sulla porta della scuola.Sulla porta c’è il bidello,
che fischietta un ritornello,
poi con la faccia scura scura
prova la chiave nella serratura,
prova a suonare la campanella…
Bambino, prepara la cartella!
La filastrocca settembrina di Gianni Rodari: analisi e commento
Con il principio di settembre, l’autunno si avvicina e porta con sé il suono della prima campanella. Gianni Rodari scandisce questi momenti calando ogni istante nella propria peculiare atmosfera che suggerisce un senso d’attesa: settembre inizia, l’autunno avanza a passi timidi e felpati sino a trasformarsi in un vento che vortica rapido nell’aria suggerendo il principio di qualcosa. Il vento autunnale si ferma, proprio come un personaggio, sulla soglia della scuola dove un altro protagonista della storia fa capolino: è il bidello che già dal primo giorno di settembre prepara le classi per l’arrivo degli studenti.
Il bidello di Rodari non è contento, ha la faccia imbronciata mentre prova la chiave nella serratura e fa suonare la campanella. Quel suono trillante infine sembra suggerire un’esortazione rivolta a tutti gli scolari: bambini, è ora di preparare la cartella!
La filastrocca di Rodari, come di consueto, appare semplice eppure conserva una struttura narrativa sofisticata e complessa che si manifesta non solo nel perfetto gioco a incastro delle rime.
Nella prima strofa il maestro-poeta ritrae l’atmosfera di settembre attraverso la personificazione dell’autunno e del vento - trasforma il paesaggio stesso in un personaggio e infine lo cala in un determinato contesto. L’andamento a cantilena, tipico della filastrocca, è favorito dallo stretto annodarsi delle rime ma anche dall’idea di movimento offerta dai verbi che non sono scelti a caso. Tutto a settembre si muove proprio come il vento: si avvicina, vola, mentre il bidello fischietta sulla soglia della scuola. Il fischio dell’uomo sembra rispondere alla voce del vento. Ogni cosa sembra suggerire un’attività frenetica e pulsante cui non ci si può sottrarre. Il suono della campanella infine agisce come un richiamo e anticipa l’imperativo conclusivo.
Settembre è il mese dei nuovi inizi e Gianni Rodari riesce a rappresentarlo tramite due immagini emblematiche e molto convincenti: la chiave che gira nella serratura, il suono della prima campanella. La bellezza di ricominciare è tutta racchiusa nell’arrivo del vento d’autunno che vola inarrestabile verso il portone della scuola dove presto si accalcheranno gli studenti, menti giovani e curiose pronte ad un anno di nuove scoperte.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La filastrocca settembrina di Gianni Rodari che celebra l’inizio della scuola
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