Ci sono quegli artisti che mancano e continuano a mancare ed essere ricordati, non importa quanto sia passato dalla loro morte. Uno di questi è, senza dubbio alcuno, Fabrizio De André. Sicuramente tra i più celebri cantautori del Novecento italiano, De André, nato il 18 febbraio 1940, moriva esattamente vent’anni fa, l’11 gennaio 1999. Soprannominato Faber dall’amico d’infanzia Paolo Villaggio, l’autore vanta una serie di canzoni indimenticabili, vere e proprie poesie, le cui frasi riecheggiano ancora oggi nelle orecchie delle nuove generazioni e di tutti coloro che non hanno potuto viverlo.
Vediamo insieme le più belle citazioni di Fabrizio De André tratte non solo dalle sue canzoni, ma anche dalle interviste e dai libri del grande cantautore.
Fabrizio De André: le migliori citazioni
- “Quello che io penso sia utile è di avere il governo il più vicino possibile a me e lo stato, se proprio non se ne può fare a meno, il più lontano possibile dai coglioni”
- "A cantare solo con la chitarra proverei la stessa sensazione che a mettermi alla pecorina nella fontana di De Ferrari a mezzogiorno"
- “Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O Anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile”
- "Benedetto Croce diceva che fino all’età dei diciotto anni tutti scrivono poesie. Dai diciotto anni in poi, rimangono a scriverle due categorie di persone: i poeti e i cretini. E quindi io precauzionalmente preferirei considerarmi un cantautore"
- “Se posso permettermi il lusso del termine, da un punto di vista ideologico sono sicuramente anarchico. Sono uno che pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio”
- "Cantavo imitando Modugno e d’altronde come si poteva non subire la sua influenza?"
- “L’Italia appartiene a cento uomini, siamo sicuri che questi cento uomini appartengano all’Italia?”
- "Dopo che ci si prende a schiaffi per dieci anni o si diventa amici o ci si ammazza"
- “E come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose”
(La canzone di Marinella)
- "Durante il rapimento mi aiutò la fede negli uomini, proprio dove latitava la fede in Dio. Ho sempre detto che Dio è un’invenzione dell’uomo, qualcosa di utilitaristico, una toppa sulla nostra fragilità... Ma, tuttavia, col sequestro qualcosa si è smosso. Non che abbia cambiato idea ma è certo che bestemmiare oggi come minimo mi imbarazza."
- “Passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore”
(Hotel Supramonte)
- "E poi a un tratto l’amore scoppiò dappertutto".
- “Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che pensano e quelli che lasciano che siano gli altri a pensare”
- “Capii di aver trovato la persona che poteva condividere le mie vette senza inorridire dei miei abissi”
- “Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi
Solo i sogni che non fanno svegliare?”
(Canzone del padre)
- “Ma voi che siete uomini sotto il vento e le vele
non regalate terre promesse a chi non le mantiene”
(Rimini)
- "La fedeltà in fondo che cos’è? Non è altro che un grosso prurito con il divieto assoluto di grattarsi."
- “Sicuramente ho paura della morte. Non tanto la mia che in ogni caso, quando arriverà, se mi darà il tempo di accorgermene, mi farà provare la mia buona dose di paura, quanto la morte che ci sta intorno, lo scarso attaccamento alla vita che noto in molti nostri simili che si ammazzano per dei motivi sicuramente molto più futili di quanto non sia il valore della vita. Io ho paura di quello che non capisco, e questo proprio non mi riesce di capirlo”
- “Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti?”
- "Per me Genova è come la madre, è dove ho imparato a vivere."
- “All’ombra dell’ultimo sole
s’era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso”
(Il pescatore)
- “O resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai,
continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai”
(Verranno a chiederti del nostro amore)
- “Non è che i giovani d’oggi non abbiano valori; hanno sicuramente dei valori che noi non siamo ancora riusciti a capir bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri”
- “La canzone è una vecchia fidanzata con cui passerei ancora molto volentieri buona parte della mia vita, sempre e soltanto nel caso di essere ben accetto”
- "Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti?"
- “Agli estorsori di consensi convengono i disagi sociali degli uomini: gli uomini disagiati, senza lavoro, senza soldi, sono facilmente orientabili, sono facilissime fonti di consensi (anche elettorali)”
- "Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1967 La canzone di Marinella, con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all’avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore e soprattutto a vantaggio dei miei virtuali assistiti."
- “Io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai”
(Amore che vieni, amore che vai)
- “Si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio”
(Bocca di rosa)
- “Vengo da Amburgo, vengo da Francoforte, vengo dalla Sardegna ma vengo soprattutto da Genova. Genova, che tutte le volte che ti ci trovi fuori ti rendi conto che è una città soprattutto da rimpiangere. Nel senso che ci nasci e ci vivi fino a vent’anni – dove un nostro amico poeta diceva che si arde di inconsapevolezza – poi a vent’anni cerchi di trovare lavoro e […] ti rendi conto che è difficile lavorarci. Allora te ne vai. E dopo che te ne sei andato cominci a rimpiangerla”
- “Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura”
- “Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti”
(Un giudice)
- “La solitudine può portare a forme straordinarie di libertà”
- “Tutte le sere quando finisco un concerto desidererei rivolgermi alla gente e dire loro: “tutto quello che avete ascoltato fino adesso è assolutamente falso, così come sono assolutamente veri gli ideali e i sentimenti che mi hanno portato a scrivere queste cose e a cantarle”. Ma con gli ideali e con i sentimenti si costruiscono delle realtà sognate. La realtà, quella vera, è quella che ci aspetta fuori dalle porte del teatro. E per modificarla, se vogliamo modificarla, c’è bisogno di gesti concreti, reali”
- “I potenti rammentino che la felicità non nasce dalla ricchezza né dal potere, ma dal piacere di donare”
- “E mentre marciavi con l’anima in spalle
ho visto un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore.
Ninetta mia, crepare di Maggio
ci vuole tanto troppo coraggio.
Ninetta bella, dritto all’inferno
avrei preferito andarci in inverno”
(La guerra di Piero)
- “E se tu tornerai
t’amerò come sempre ti amai,
come un bel sogno inutile
che si scorda al mattino”
(Per i tuoi larghi occhi)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Frasi De André: le citazioni più belle del cantautore nell’anniversario della nascita
rapita dalla profondità
Aver espresso un concetto come quello sopracitato relativo ai potenti e alla felicità è come aver scoperto l’acqua calda,peccato che la maggior parte dei potenti e dei ricchi contininuo a lavarsi con quella fredda.
Solo una persona estremamente sensibile ,intelligente ed egoista ( nel senso che sarebbe a beneficio dell’umanità seguire un tale comportamento è implicitamente anche al suo),poteva fare un ragionamento di questo tipo.
Grande Fabrizio.