Quella raccontata in Grand Budapest Hotel, nel libro e ancora di più nel film, è una storia ricca di flashback e ritorni al passato.
La produzione è del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense Wes Anderson che ha ripreso le opere di Stefan Zweig, uno scrittore e drammaturgo di origini austriache conosciuto anche per la sua attività di giornalista e poeta, autore di una serie di romanzi importanti tra i quali ricordiamo alcuni titoli come «Il viaggio nel passato», «Rachele litiga con Dio», «Gli occhi dell’eterno fratello».
Uscito nel 2014 e scelto per aprire quella che è stata la 64° edizione del famoso Festival Internazionale del cinema di Berlino, Grand Budapest Hotel continua a suscitare grande interesse nel pubblico, in particolare tra cinefili e appassionati di grandi storie.
Le riprese del film si sono svolte tra gennaio e marzo 2013 per un budget complessivo pari a 23 milioni di euro. Protagoniste indiscusse le città di di Dresda e Görlitz, con un cast d’eccezione che ha saputo guadagnarsi l’Orso d’argento, gran premio della giuria in occasione del festival tedesco.
Un premio di grande importanza: l’Orso d’argento, infatti, è stato istituito nel 1957 e viene assegnato ogni anno dalla giuria che presiede il Festival di Berlino. Il suo prestigio è dovuto al fatto che è considerato il secondo premio per importanza dopo l’Orso d’oro.
Ma cosa racconta Grand Budapest Hotel e perché è diventato così famoso? Di seguito trama, storia e curiosità su uno dei libri dal quale è nato un film e una produzione cinematografica di grande successo.
Grand Budapest Hotel: la trama del libro e del film
Nel film Grand Budapest Hotel tutto inizia grazie ad una ragazza che probabilmente lavora in un albergo e che decide di depositare la chiave di quest’ultimo sul monumento dedicato allo scrittore dell’omonimo romanzo, ovvero il libro fonte di ispirazione dello stesso film.
Da qui un flashback porta lo spettatore indietro nel tempo e lo pone davanti ad un incontro con l’autore del celebre scritto: l’occasione permette di conoscere in pochi istanti come lo scrittore abbia dato vita ad un libro come Grand Budapest Hotel.
Un vero e proprio capolavoro, ma basta pochissimo per cambiare nuovamente scena e ambientazione: la storia prosegue trasportando chi guarda in un anno ben preciso, il 1968. Un anno importante perché proprio in quel momento storico il Grand Budapest Hotel esiste davvero in quella che è l’Europa orientale comunista.
Siamo a Zubrowka e dell’alberto un tempo simbolo di prestigio e vanità rimane ben poco se non alcune rovine. Ma è proprio qui che lo scrittore ha modo di conoscere il padrone che, invitandolo a cena, gli racconta la sua avventura con l’albergo.
Nel 1932 il Grand Budapest Hotel brillava di luce propria: frequentato da nobili e personaggi illustri. Tra questi spicca la figura del concierge Monsieur Gustave H. e delle sue innumerevoli relazioni, anche amorose. Proprio come quella con Madame D., la donna che dopo aver soggiornato nel Grand Budapest Hotel ed essere ripartita per la sua dimora verrà ritrovata morta tra le mura di casa.
Il Grand Budapest Hotel e l’opera d’arte di Johannes Van Hoytl il Giovane
Appresa la notizia Monsieur Gustave, con l’allora padrone dell’Hotel, si precipita nella villa della donna e scopre che quest’ultima ha lasciato lui una vera e propria rarità: si tratta del capolavoro "Ragazzo con mela" di Johannes Van Hoytl il Giovane. Una decisione che genera rabbia e risentimento nei parenti più stretti ma nonostante questo Monsieur Gustave torna nel suo albergo con il quadro.
Quella che sembra essersi conclusa è in realtà una vicenda che sta per coinvolgere Monsieur Gustave più di quanto lui stesso pensi: la polizia inizia ad indagare su di lui per la morte della donna pensando che possa essere coinvolto in qualche modo. Successivamente arrestato in attesa di ulteriori sviluppi dovrà fare i conti con chi cerca di portare via quel famoso quadro.
Monsieur Gustave riesce a fuggire, aiutato da due conoscenti ma per il Grand Budapest Hotel e il quadro iniziano anni difficili: l’hotel viene occupato dai nazisti e il quadro subisce numerose vicende raccontate tutte dal vecchio padrone allo scrittore durante quella famosa cena alla quale si torna sul finire del racconto.
Un libro nel film o forse potremmo dire un film nel film, probabilmente è proprio questo che saputo catturare l’attenzione dei telespettatori conferendo al Grand Budapest Hotel un successo senza precedenti. Un intreccio di storie, racconti e aneddoti perfetto, articolato su piani temporali diversi, capace di far rivivere a chi assiste alla scena atmosfere e narrazioni passate e presenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Grand Budapest Hotel: dal libro al film
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