Il mercante di Venezia, The Merchant of Venice titolo originale, è un’opera teatrale di William Shakespeare scritta, con alta probabilità, tra il 1596 e il 1598. La trama de Il mercante di Venezia è ampiamente ripresa da quella de Il Giannetto, novella di ser Giovanni Fiorentino che l’autore conobbe tramite la traduzione di William Painter. Da Il Giannetto rimangono inalterati alcuni personaggi, ovvero Porzia, Shylock e Bassanio.
Vediamo insieme la trama, l’analisi e i personaggi de Il mercante di Venezia fornendo anche un riassunto dell’opera.
Il mercante di Venezia: trama e riassunto
La storia è ambientata a Venezia nel XVI secolo. Bassanio, un giovane gentiluomo veneziano, vuole la mano di Porzia, una ricca ereditiera di Belmonte. Per poterla corteggiare l’uomo chiede in prestito al suo caro amico Antonio 3.000 ducati. L’amico, pur volendo, non riesce a prestare tale somma a Bassanio poiché ha investito parecchio denaro nei traffici marittimi ma decide di garantire per lui presso Shylock, un ricco usuraio ebreo che viene disprezzato dai cristiani e che, a sua volta, li disprezza. Odia soprattutto Antonio, detto il mercante di Venezia, che presta denaro a tutti in maniera gratuita facendo così abbassare il tasso di interesse in città. Nonostante tutto l’usuraio ebreo accorda il prestito a Bassanio avendo Antonio come garante e stabilendo che, in casi di mancato pagamento, Antonio debba risarcire il danno con una libbra della carne del proprio corpo.
Bassanio prova a dissuadere Antonio dall’accettare una simile condizione ma il mercante, sicuro si sé, sottoscrive l’accordo convinto che riuscirà a saldare quel debito dato che tre navi sono in viaggio per Venezia riportandogli nove volte tanto qualsiasi somma lui abbia mai investito.
Per saldare il debito Shylock concede tre mesi di tempo, le navi dovrebbero mettercene solamente due. Bassanio, forte del prestito, va a Belmonte e scopre che, secondo la volontà del defunto padre di Porzia, i pretendenti della giovane devono scegliere lo scrigno giusto tra tre diverse possibilità, ovvero oro, argento e piombo. Il principe del Marocco e quello di Aragona sbagliano, scegliendo lo scrigno d’oro e quello d’argento, mentre Bassano, scegliendo il meno pregiato dei tre, ottiene di diritto la mano di Porzia. Entrambi sono felici perché la ragazza era già innamorata di lui. Nasce inoltre un’altra coppia, ovvero quella formata da Graziano (amico di Bassanio) e Nerissa (ancella di Porzia).
Intanto a Shylock capita una disgrazia: sua figlia Jessica, aiutata da Lancillotto, scappa di casa per sposare un cristiano ebreo, Lorenzo, amico di Bassanio e Antonio.
La giovane è scappata portandosi dietro 2.000 ducati e uni scrigno che contiene l’anello che Shylock aveva regalato alla moglie morta.
Intanto anche Antonio fa i conti con la sfortuna: le tre navi che stava aspettando sono disperse in mare, il che significa che non può più saldare il debito con l’usuraio ebreo. Shylock chiede conto al Doge e alla corte rispetto ai suoi diritti da far valere su Antonio.
Porzia e Nerissa, nel mentre, decidono di donare ai rispettivi mariti un anello che simboleggia il loro amore chiedendo loro in cambio una promessa: da quegli anelli non dovranno mai separarsi finché l’amore li legherà alle loro spose.
Porzia, volendo salvare Antonio dal processo, si traveste da avvocato per aiutarlo; Nerissa la segue travestendosi da scrivano. La donna riesce a convincere tutti con un espediente di essere il sostituto dell’avvocato di Antonio mentre anche Bassanio e Graziano assistono al processo. Porzia/Baldassarre (il nome d’avvocato) invita Shylock ad accettare i 6.000 ducati che gli offre Bassanio, diventato ricco dopo aver sposato Porzia.
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Shylock però, odiando a morte i cristiani e rabbioso per l’abbandono della figlia, non accetta e anzi, chiede la libbra di carne di Antonio, così da onorare l’accordo. Anche considerato quanto crudele sia la riscossione del debito, il Doge ha il compito di applicare la legge e si vede costretto ad autorizzare l’usuraio a prendersi la carne di Antonio così da non creare un dannoso precedente per lo stato.
Il Doge lancia un avvertimento, però: si tratta solo di una libbra di carne, quindi non deve essere versato sangue di un cittadino veneziano, pena la confisca di tutti i beni a favore di Antonio e dello stato e la pena di morte. A quel punto il Doge gli concede la vita in grazia e Antonio rinuncia alla sua parte a patto che, una volta morto Shylock, venga data in eredità a Jessica, sua figlia. Infine viene stabilito che Shylock debba convertirsi al cristianesimo, la pena più tremenda per lui.
Poste le condizioni, Shylock decide di lasciare perdere e non riscuotere più il suo debito di carne. Bassanio fa i suoi complimenti a Baldassarre per aver salvato l’amico e gli chiede come potrebbe mai ringraziarlo; il finto avvocato gli domanda il suo anello ma Bassanio esita a causa del valore affettivo. Spinto dalla gratitudine, però, decide alla fine di cederlo. La stessa cosa fa Graziano con lo scrivano, che poi sarebbe Nerissa.
Tornati tutti a Belmonte Porzia e Nerissa domandano ai mariti gli anelli costringendoli così a spiegare ciò che è successo. A quel punto le due donne fanno loro credere di aver passato una notte con i nuovi possessori degli anelli prima di dire la verità, ovvero che l’avvocato e lo scrivano altri non erano che loro due. Antonio decide nuovamente di fare da garante per Bassanio, che promette di non separarsi mai più dal suo anello. Dopo qualche tempo Nerissa dice a Lorenzo che tutto ciò che è di Shylock diventerà suo e di Jessica una volta morto l’uomo. Tutto è bene quel che finisce bene quando arriva anche la notizia che le tre navi di Antonio sono arrivate al porto intatte.
Il mercante di Venezia: analisi
Ci sono una serie di macro tematiche che vengono affrontate dal bardo del mercante di Venezia. Le principali sono:
- Pregiudizio e intolleranza: palese è in quest’opera di Shakespeare l’antisemitismo così come è evidente il disprezzo reciproco che anima cristiani ed ebrei. Anche la società inglese all’epoca di Shakespeare era giudeofobica e a Venezia gli ebrei erano tenuti a indossare un cappello rosso così da venire identificati facilmente; erano ghettizzati in alcuni quartieri sorvegliati da guardie cristiane. Nel racconto di Shakespeare, inoltre, Shylock condanna apertamente gli atteggiamenti dei personaggi cristiani nei suoi confronti; egli viene descritto come rispettoso della giustizia e tende a suscitare simpatia e comprensione. Questo spesso è visto da chi legge Il mercante di Venezia come un invito ad essere tolleranti.
- Economia e religione: in quest’opera l’economia e il commercio sono messi spesso in contrasto con la religione e le sue tradizioni. Per Shakespeare e tutti quelli della sua epoca prestare denaro con interesse era una pratica comune: Shylock incarna questa situazione mentre Antonio, che fa la stessa cosa senza interesse, viene descritto come moralmente più valoroso. Anche questo, oltre alla differenza religiosa, alimenta l’inimicizia tra i due personaggi. Vengono contrapposti nel senso in cui Shylock sembra tenere, almeno in apparenza, più ai soldi che a qualsiasi altra cosa mentre Antonio, che rappresenta i cristiani, preferisce dimostrare amore e pietà.
- Legge e pietà: la legge è ambivalente nel mercante di Venezia. Da un lato si ha l’impressione che possa essere manipolata per scopi ingiusti, dall’altro è anche artefice di bene. Se una legge è giusta o no dipende dalle persone che devono applicarla e dalla capacità di farlo utilizzando il buon senso.
Il mercante di Venezia: personaggi principali
Procediamo ora con l’analisi dei personaggi principali de Il mercante di Venezia individuando le caratteristiche principali e ciò di cui sono rappresentativi:
- Shylock: è un finanziatore ebreo che vive a Venezia e che soffre per il trattamento riservato lui da parte dei cristiani, in particolar modo Antonio. Shylock vuole vendetta e la trova quando Antonio gli chiede un prestito: glielo concede, sì, ma volendo in cambio una libbra della sua carne se non fosse in grado di restituire l’intera somma. Nella commedia tutti lo vedono come un mostro ma la verità è che Shylock più di una volta è ben lontano da tale rappresentazione. La contraddizione in cui vive e il suo modo di esprimere odio l’hanno reso uno dei personaggi più indimenticabili dell’autore.
- Antonio: è il personaggio che dà il nome alla commedia, il mercante che firma il contratto mettendo in palio la sua carne pur di aiutare l’amico Bassanio. Si tratta di un personaggio mutevole, a volte malinconico, che odia profondamente gli ebrei. Nonostante ciò è ben voluto dagli amici e riesce a provare pietà per Shylock.
- Porzia o Portia: ricca ereditiera di Belmonte, ha una bellezza pari solo alla sua intelligenza, dotata di una fama che ha varcato i confini di Venezia e dell’Italia. Morto suo padre deve sposarsi e, grazie al suo saggio espediente degli scrigni, riesce a sposare colui che ama. Nella commedia è il personaggio più intelligente, qualità che utilizza per manipolare gli eventi a fin di bene travestendosi da avvocato e salvando le sorti di Antonio.
- Bassanio: nobile di Venezia, amico di Antonio, vuole la mano di Porzia. Per farlo deve avere soldi e chiede un prestito a Shylock, prestito di cui antonio si fa garante. Non ha buone capacità come uomo d’affari ma è abile nel superare la prova degli scrigni per ottenere l’amore di Porzia.
- Graziano: amico di Bassanio lo accompagna a Belmonete. Loquace ma rude, è critico e insulta pesantemente Shylock nel cporso del processo. Si innamora dell’ancella di Nerissa, che contraccambia, e in seguito si sposano.
- Nerissa: ancella di Porzia e sposa di Graziano, lo accompagna nel suo viaggio verso Venezia.
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