È disponibile negli scaffali delle migliori librerie “Woody Allen. L’ultimo genio” (Salani, 2016, pp. 272, euro 16,00, titolo originale Woody Allen. The Last Genius, traduzione di Gabriella Manna ed Elena Rolla), l’unica biografia ufficiale e autorizzata di Woody Allen, nome d’arte di Heywood Allen. Nato Allan Stewart Königsberg a New York il 1° dicembre 1935, regista, sceneggiatore, attore, comico, clarinettista, compositore, scrittore e commediografo statunitense, il suo ultimo film Café Society, uscito in Italia in contemporanea alla pubblicazione del volume, sta riscuotendo un notevole successo di pubblico, piazzandosi al terzo posto del Box Office.
“Il cervello è il mio secondo organo preferito”
ha più volte affermato Woody Allen tra i principali e più celebri umoristi dell’epoca moderna, grazie all’intensa produzione cinematografica (una media di quasi un film l’anno), ai testi comici e alle gag che ha iniziato a comporre già in età adolescenziale, in uno dei suoi celebri aforismi. Del resto, la parola più usata dalle decine di persone intervistate per la stesura di questo libro, alle quali è stato chiesto di definire uno tra i più amati cineasti del mondo, è stata “genio”. Gente che ha lavorato con lui o ha avuto l’opportunità di conoscerlo molto da vicino, persone che parlano con cognizione di causa, anche se ovviamente Allen non è d’accordo:
“Io un genio? Allora cosa sono Shakespeare, Mozart o Einstein? No, no, sono solo un comico di Brooklyn che nella vita ha avuto molta fortuna”.
Fortuna o genialità, una cosa è certa, le pellicole di Allen, (Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971), Provaci ancora, Sam (1972), Io e Annie” (1977), Manhattan (1979), La rosa purpurea del Cairo (1985), Hanna e le sue sorelle (1986), Radio Days (1987), Celebrity (1998), Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (2010), Blu Jasmine (2013), lasciano sempre un segno nella mente dello spettatore.
È il caso anche di Café Society, primo film girato in digitale dal regista newyorkese, selezionato come film d’apertura, fuori concorso, del Festival di Cannes 2016, protagonisti Kristen Stewart e Jesse Eisenberg. In questo prezioso e raffinato regalo di Allen ai suoi tanti estimatori il cineasta mette in scena una storia d’amore mancata e quindi venata di rimpianto e nostalgia, avente come sfondo dapprima la Los Angeles del 1930 e poi il Café Society di New York, night club sofisticato, ritrovo della gente che conta e che piace. Se è vero che
“la vita è una commedia scritta da un sadico che fa il commediografo”
secondo il punto di vista di un personaggio del film, e se le regole sociali impediscono di intrecciare la propria esistenza con quella dell’oggetto del nostro desiderio, forse la consolazione arriva nel pensarsi nello stesso istante, distanti migliaia di chilometri l’uno dall’altra, come può accadere durante una scontata e noiosa notte di Capodanno.
Natalio Grueso nato in Spagna, a Oviedo, nel 1970, in questo periodo è direttore del Teatro Spagnolo e delle Arti sceniche della città di Madrid, nel testo al cui interno il lettore trova numerose interviste e rivelazioni da parte di parenti e amici intimi di Woody Allen, racconta della gentilezza e grande umiltà del maestro, che, superati gli ottant’anni, non smette di dedicarsi a ciò che più ama, il cinema, la scrittura e il jazz e rifugge i red carpet, considerando i premi oggetti fatti per “prendere polvere”. Un grande genio comico che ha debuttato come ghostwriter e come cabarettista prima di diventare il riferimento della cinematografia del ventesimo e ventunesimo secolo, senza dimenticare le sue origini e i grandi maestri che lo hanno forgiato quando s’infilava nei vecchi cinema della sua giovinezza per ammirare i capolavori di Bergman e del neorealismo. Una passione, questa, che condivide con l’autore a cui è legato da una ventennale amicizia, che ha avuto il privilegio di seguire in prima persona la sua storia personale e professionale. Ne nasce un ritratto assolutamente inedito, intimo, sulla sua carriera, fobie, hobby, tra cui una poco conosciuta passione per la magia, e sul suo modo di lavorare e concepire la vita.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: In libreria “Woody Allen. L’ultimo genio” di Natalio Grueso mentre al cinema è successo di pubblico per “Café Society”
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