L’incontro tra Bussetti e i sindacati c’è stato: da dove è partito e come si è concluso? L’idea della Uil era chiedere meno alunni per classi, la stabilizzazione dei precari, un aumento degli stipendi insegnanti e, infine, ribadire ancora fortemente il no alla regionalizzazione. Questi i temi principali annunciati dal segretario generale della Uil Scuola come ordine del giorno dell’incontro con Bussetti dell’8 aprile. L’idea di base, quella che ha guidato l’operato dei sindacati, è stata che le risorse della scuola devono rimanere alla scuola: vediamo nel dettaglio di cosa si è parlato e a quali conclusioni si è giunti.
Incontro Bussetti Sindacati: proposte e argomenti di discussione
L’idea alla base delle proposte con cui i sindacati sono giunti al tavolo di confronto con Bussetti è stata il non variare della spesa dedicata alla scuola. Nello specifico, si è osservato che in una momento in cui il numero di studenti tende a contrarsi non bisognerebbe risparmiare sulla scuola ma si dovrebbe diminuire il numero degli studenti per ciascuna classe, garantire il tempo pieno anche al sud Italia, eliminare la distinzione tra organico di fatto e organico di diritto. Le dirette conseguenze sarebbero l’eliminazione del precariato e il portare gli stipendi di tutto il personale a livelli adeguati.
La scuola, quindi, per i sindacati deve essere riportata a livelli di qualità adeguati anche per quanto riguarda gli investimenti che sono necessaria per far crescere il paese a livello economico e sociale. Non è un mistero, infatti, che l’Italia sia uno dei paesi europei che investe meno denaro nell’istruzione; la doverosa puntualizzazione è stata fatta considerando che proprio in questi giorni il governo approva il Def, documenti di programmazione economica per il prossimo anno che stabilisce dove vengono investite le risorse a disposizione.
Altro tema caldo portato sul tavolo di confronto o, visti gli scioperi organizzati già a partire da febbraio e lo sciopero scuola in programma per il 17 maggio, è stato la regionalizzazione. Il ministro Bussetti non si è realmente pronunciato in questo ambito, lasciando la gestione delle iniziative territoriali al Miur. L’unità nazionale per i sindacati è imprescindibile: solo così si può fornire una scuola giusta e che rispetti il principio delle pari opportunità, uno dei capisaldi della democrazia.
Cosa ha detto Bussetti
Come si è espresso il ministro dell’Istruzione Bussetti in merito alle tematiche portate alla sua attenzione? La prima questione che ha affrontato aprendo il suo discorso è stata il precariato nel mondo della scuola. Ha subito chiarito di aver firmato gli atti preparatori per il bando dell’atteso concorso ordinario per la primaria e l’infanzia per un totale di 16.959 posti. Oltre a questo, Bussetti ha anche parlato di un nuovo concorso scuola secondaria per cui avrebbe domandato l’autorizzazione al ministero dell’Economia; si tratterebbe di 48.536 posti totali dei quali 8.491 di sostegno. Ha inoltre speso parole anche sul rinnovamento del contratto. Oltre a concorsi e rinnovi contrattuali Bussetti ha parlato di un “piano pluriennale di assunzioni che consenta a chi vuole intraprendere la carriera di docente di andare in cattedra e ai precari di essere finalmente assunti”. Nei piani di Bussetti ci sarebbero, infine, anche il personale ATA e più risorse sia gli uffici centrali che a quelli periferici del Miur.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Incontro Bussetti-sindacati: ecco cosa è stato stabilito in data 8 aprile
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