Nel 1963 Oriana Fallaci intervistò Monica Vitti, partendo dal significato della parola “alienazione”.
Oriana non si perse in vani complimenti e sfidò Monica Vitti a quattr’occhi chiedendole cosa mai significasse quel termine che da tre anni la perseguitava: la parola alienazione era infatti associata alla cinematografia di Michelangelo Antonioni, di cui Monica Vitti ai tempi era compagna, oltre che musa ispiratrice.
Vitti stette al gioco e rispose a Oriana Fallaci con ironia, dando così inizio a un simpatico sketch:
A me lo chiede? Io che ne so? A casa mia questa parola non si è mai pronunciata. (...) Non l’ho mica inventata io. Siete voi giornalisti che l’avete inventata.
Al che la Fallaci replicò:
Guardi: io no di sicuro. Se è per questo, vo in Paradiso.
Fa sorridere leggere adesso questo scambio di battute tra due grandi donne che, al tempo, non erano che all’inizio della loro straordinaria carriera. L’Attrice e la Giornalista - in questo caso il maiuscolo è dovuto - ancora giovani, brillanti, piene di brio e voglia di fare, entrambe così lontane dalla malattia, dalla morte.
Oggi da quell’intervista fatta da Oriana Fallaci per L’Europeo emerge un ritratto inedito di Monica Vitti, cristallizzata per sempre nei suoi mitici trentadue anni e nei suoi sogni e desideri di allora.
Ed è bello ricordarla così oggi 2 febbraio, il giorno dell’anniversario della sua morte.
Monica Vitti nelle parole di Oriana Fallaci
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Nell’intervista, che potrete leggere nel libro Intervista con il mito (Rizzoli, 2010), Oriana Fallaci ritrae Monica Vitti in tutta la sua umanità: ne emerge il ritratto di una donna autoironica che amava ridere e prendersi in giro, che non si riteneva “intellettuale” tuttavia citava grandi autori e pagine di libri come se le conoscesse a memoria.
Una giovane donna scanzonata che ammetteva di “avere paura di tutto” che odiava fare sport (“oh, che fatica!” diceva), detestava le diete e si vergognava a mostrarsi in bikini.
Monica Vitti chiacchiera con Oriana Fallaci come se parlasse con una sua vecchia amica. Tra le due donne emerge una certa complicità femminile, malgrado a tratti sembri che Oriana - volutamente - prenda un po’ in giro la giovane attrice.
Eppure, a parte qualche divergenza, le due si trovano d’accordo quasi su tutto.
Strano che una donna moderna come lei non ami viaggiare, viaggiando si impara
osserva Oriana Fallaci, al che Monica Vitti risponde:
Moderna io?! Ma se non so guidare l’automobile, se ho paura di tutto.
Monica e Oriana conducono l’intervista così, a due, in una serie di battute imprevedibili che fa sorgere improvviso il desiderio di essere in quella stanza con loro, di partecipare a quella conversazione così lieta e così imprevedibile.
Perché la Fallaci insiste, è spietata, a tratti pone Monica Vitti di fronte a veri e propri dilemmi di coscienza. Le chiede, basandosi sul presupposto che l’amore duri solo cinque anni, cosa farebbe se le capitasse un altro amore, diverso da Antonioni. Al che Vitti, imbarazzata, non sa cosa rispondere e dice:
Non lo so. Dovrebbe prima mettermi davanti quest’uomo. Come faccio a dare una risposta precisa su una cosa che non mi è mai successa? Non si può decidere la vita a priori, non si può.
E no, Monica, non si può. Ma che bello ora leggere quelle frasi così piene di futuro. C’era ancora tutta una vita da vivere e, ora possiamo dirlo, è stata davvero intensamente vissuta.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Quando Oriana Fallaci intervistò Monica Vitti
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Sinceramente e’ una notizia, tuttavia cio’ dipende dalla credibilita’ di un grande personaggio quale fu oriana fallaci. Chi non e’ giornalista come me, si riserva sempre il dubbio su giornalisti e ’personaggi’ in genere. Della fallaci ho letto qualcosa in passato e piu’ di recente il suo epistolario uscito postumo. I dubbi restano mentre la povera fallaci se ne e’ andata per sempre.