È morta oggi a Roma Monica Vitti, attrice iconica del cinema italiano. Aveva compiuto novant’anni a novembre, da anni ormai si era ritirata dalla vita pubblica a causa di una malattia degenerativa. Si era messa in ombra, tutelata dal marito Roberto Russo, lasciando che fosse il suo mito a brillare come una stella sempre accesa.
Ed è proprio nella leggenda di ciò che è stata che ha continuato a rivivere tutti questi anni, attraverso il ritratto corale dei tanti personaggi interpretati nella sua lunghissima carriera.
Monica Vitti: il mito
Eterna musa di Michelangelo Antonioni, Monica Vitti è stata un’attrice poliedrica capace di interpretare i ruoli più disparati: dalla popolare ridanciana alla borghese intellettuale nevrotica, misteriosa e tormentata o tentatrice. È stata milioni di donne in una donna sola.
Esordì nel mondo del cinema nel 1960 con L’avventura di Michelangelo Antonioni che l’aveva notata in sala di doppiaggio “Lei ha una bella nuca, dovrebbe fare cinema” e da quel momento la sua vita era stata stravolta divenendo quella di una star.
Monica Vitti, nome d’arte di Maria Luisa Ceciarelli, nacque due volte: la sua prima vita fu quella ordinaria di Maria Luisa, una ragazza come tante che stava per convolare a nozze con il fidanzato architetto; la seconda vita nacque con quel nuovo nome che le calzava a pennello “Monica” ed era l’inizio di una leggenda.
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In un’intervista con Oriana Fallaci, ora raccolta nel volume Intervista con il mito, Monica Vitti confidò alla celebre giornalista:
Ora sono talmente Monica Vitti che mio padre e mia madre mi chiamano Monica anziché Maria Luisa e io, quando devo firmare Ceciarelli, mi sento a disagio: quasi firmassi col nome di un’altra.
Il nome di Maria Luisa Ceciarelli fu spazzato via, dissolto dall’incontro con il mito, l’attrice dal talento impareggiabile che palpitava nel cuore della giovane ragazza romana chiedendo di emergere. Monica Vitti emerse e brillò come una stella.
In trentacinque anni di cinema recitò in oltre cinquantacinque film. Ma il suo talento non fu relegato solo al mondo del grande e del piccolo schermo. Monica Vitti divenne un mito nelle fotografie in bianco e nero che la ritraggono mille pose, centinaia di fotogrammi in cui lei è sempre la stessa eppure sembra sempre diversa.
I libri di Monica Vitti
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Divenne un mito anche nei libri, scritti di suo pugno, negli anni Novanta: Sette sottane (1993), definito da lei stessa un’autobiografia “involontaria”, e Il letto è una rosa (1995) l’intenso monologo interiore di una donna che si alterna a sfumature di giallo. In lei c’era un talento, nascosto per la scrittura, una volta disse:
Quando ho scritto il mio primo libro mi sono sentita veramente libera.
Nutriva una passione sfrenata per la letteratura. In un’intervista al Corriere della Sera, nel 1960, disse che il suo scrittore preferito era Thomas Mann e che i suoi libri preferiti erano La montagna incantata e Morte a Venezia.
Il letto è una rosa
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Ma chi era davvero Monica Vitti? Quel che è certo è che questa straordinaria attrice italiana fu una, nessuna e centomila.
Possiamo riscoprirla attraverso le sue frasi nelle quali traspare tutta la vivacità, l’ironia e l’intensità di una donna impossibile da dimenticare.
Le frasi più celebri di Monica Vitti
- Nella mia vita non sono mancate le lacrime: lacrime copiose e liberatrici, lacrime di tristezza, di sconforto, di solitudine, di stanchezza. Si, ho riso e pianto molto.
- Con il mare ho un rapporto travolgente, quando lo vedo muoversi, impazzire, calmarsi, cambiare colore, rotta, è il mio amante.
- La poesia è una grazia, una possibilità di staccarsi per un po¹ dalla terra e sognare, volare, usare le parole come speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vedo.
- In amore è tutto da reinventare ogni volta; l’importante è non perdere la fantasia dei sentimenti.
- Mi sono sempre profondamente emozionata di fronte a un quadro, come un racconto, come una confessione, come un innamoramento. I colori, le linee, mi fanno battere il cuore e mi allontanano dalla quotidianità.
- La mia giovinezza è il periodo che ricordo più spesso, anche se non è stato facile, ma pieno di parole che si confondevano con il teatro.
- Le ribellioni sono guerre e si può restare feriti.
- Faccio l’attrice per non morire, e quando a 14 anni e mezzo avevo quasi deciso di smettere di vivere, ho capito che potevo farcela, a continuare, solo fingendo di essere un’altra, facendo ridere il più possibile.
- La fantasia mi carica di emozioni, di desideri, di speranze. Tutte le donne dovrebbero scrivere per liberarsi dei fardelli che durante il tragitto non riescono a perdere.
- A un certo punto della vita, a mia insaputa, devo aver deciso di dimenticare. Non dimenticare i dolori o gli errori, ma dimenticare fatti, persone, o forse solo confondere tutto.
- I poeti non cambiano, ma forse cambiamo noi e dobbiamo fare una strada intima per ritrovare la poesia nella quotidianità.
- Le donne mi hanno sempre sorpresa: sono forti, hanno la speranza nel cuore e nell’avvenire.
- Sono abituata a vivere con poco, non guido la macchina, non amo i gioielli, porto un paio di scarpe sinché non cade a pezzi, mi vesto così come viene.
- Ho paura del buio, dell’ascensore, della macchina, dell’aereo, del fulmine, della scossa elettrica, del terremoto, della guerra. Insomma, ho paura di tutto.
- L’amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre.
- Dicono che il mondo è di chi si alza presto. Non è vero. Il mondo è di chi è felice di alzarsi.
- Mi concedo un unico grande lusso: rifiutare.
- Del futuro mi spaventa tutto, e quindi preferisco non pensarci.
- Io sono una che crede nel sorriso: per me ridere è una necessità salutare.
- La vita è un dono, non si può buttarla via, la si deve proteggere.
Le sue parole sono la testimonianza di una donna intensa, vera e appassionata che ha saputo raccontare, attraverso il suo volto e la sua espressività, tutta la complessità dell’animo femminile.
Per chi volesse approfondire la sua vita di recente la scrittrice Eleonora Marangoni ha scritto una meravigliosa biografia sull’icona leggendaria di Monica Vitti, dal titolo E siccome lei (Feltrinelli editore, 2020).
E siccome lei
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Credits immagine di copertina: Elena Torre from Viareggio, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio a Monica Vitti: le frasi indimenticabili dell’attrice e i libri da leggere
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