La commissione Cultura, il cui presidente è Luigi Gallo del Movimento 5 Stelle, ha lavorato a 13 articoli a sostegno della lettura come “mezzo per lo sviluppo della conoscenza” e per “il progresso civile, sociale ed economico della Nazione, la formazione e il benessere dei cittadini”. L’idea base è quella di creare un fondo anti-povertà educativa finanziato dalle aziende che destineranno parte del loro fatturato per l’intento proponendo loro un logo. Vediamo ora tutti i dettagli di questi articoli che, oltre alla card cultura anti-povertà prevedono anche la limitazione degli sconti sui libri dal 15% al 5% a sostegno delle librerie fisiche, un piano nazionale di azione, controlli della guardia di finanza e altri provvedimenti a favore di lettura e cultura. Il testo della Legge sul libro è frutto del lavoro del comitato ristretto a partire da cinque proposte venute da PD, Lega , Fratelli d’Italia e Forza Italia. Gli emendamenti dovrebbero essere votati entro questa settimana e il testo completo portato ad essere esaminato in aula entro metà luglio.
Legge del libro, come funziona la card anti-povertà educativa?
Prevista dall’articolo 7 della legge, si tratta di una “carta elettronica per le librerie” che dovrebbe essere alimentata da un fondo di un milione di euro e rilasciata a decorrere del 2020 secondo criteri ancora da stabilire tramite decreto del ministro dei Beni Culturali insieme a quello dell’Economia. Il presidente della commissione Cultura, Luigi Gallo, ci ha tenuto a sottolineare l’armonia del lavoro tra i deputati creando questo provvedimento e la volontà di trasformare questa carta in una vera e propria card cultura data ai soggetti svantaggiati al fine di promuovere, oltre l’acquisto dei libri, anche quello di prodotti e servizi culturali più in generale come i biglietti per musei e teatri. L’idea per procurarsi il denaro utile a finanziare l’iniziativa, secondo le parole di Gallo, è quella di “mobilitare la società civile e le imprese perché possano alimentare il fondo”. Tutte le aziende interessate potranno destinare una percentuale del proprio fatturato per la causa, diciamo l’1%, ottenendo in cambio un logo che il Mibact riconoscerà alle imprese. Per ora nel testo si parla di un milione destinato a questo scopo, ma i 5 Stelle sperano di poter aumentare la cifra a cinque milioni discutendo con il ministro dell’Economia.
Legge del libro: le altre proposte
Oltre alla card per contrastare la povertà culturale la Legge del libro prevede un’altra serie di provvedimenti che vediamo di seguito:
- Sconti sui libri fino a un tetto massimo del 5%: la proposta sarebbe quella di modificare la legge Levi (128/2011) abbassando dal 15% al 5% il limite massimo di sconto applicabile a un libro venduto in qualsiasi modo (quindi anche via internet o per posta) con una sola eccezione, ovvero i libri che vengono adottati dalle scuole come libri di testo. Il limite non verrebbe applicato nemmeno ai testi venduti dalle biblioteche. Lo scopo di questa specifica norma è quello di aiutare e salvare le librerie fisiche, sempre più sofferenti per la grande distribuzione e soprattutto per la vendita di libri nelle piattaforme di e-commerce come Amazon.
- Controlli alla Guardia di Finanza: l’altra novità è che l’Antitrust incaricato di far valere i tetti alla legge Levi e regolare le sanzioni potrà avvalersi dell’aiuto della Guardia di Finanza per i controlli. Verrà anche istituito un Albo delle librerie di qualità nel quale includere tutte quelle che esercitano “in modo prevalente l’attività di vendita al dettaglio di libri in locali accessibili al pubblico e che assicurano un servizio innovativo e caratterizzato da continuità, diversificazione dell’offerta libraria e realizzazione di iniziative di promozione culturale nel territorio”.
- Capitale italiana del libro ogni anno: ogni anno una città potrà essere selezionata come Capitale del libro a partire dal 2020 presentando un progetto secondo direttive da stabilire con un apposito decreto del Mibact. Il progetto vincitore riceverà 500mila euro annui per finanziare la propria idea.
- Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura: si tratterebbe di stanziamenti entro i 3,5 milioni di euro l’anno monitorati e coordinati, secondo la proposta, dal Centro per il libro e la lettura già istituito dal Dpcm 171/2014 presso la Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore del ministero per i Beni culturali.
- Un milione di euro per la digitalizzazione: investire nella digitalizzazione è un’altra delle chiavi di volta della Legge sul libro, che prevede un fondo di un milione di euro l’anno per la digitalizzazione nel settore pubblico dal 2020 al 2022.
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Buonasera sono un piccolo libraio e questa legge proprio non capisco come mi dovrebbe agevolare.
Le grandi catene con lo sconto massimo del 5% riescono a contrastare Amazon.. Il quale però è l’unico a vendere libri scolastici con sconto 15%(è lo sconto che gli editori riservano a noi) praticamente ci stanno dando il colpo di grazia e ne dovremmo essere riconoscenti? Chiuderemo tutti e amen