In Puglia, precisamente nel comune di Corato, è stato affisso un manifesto di sei metri di lunghezza per quattro metri di altezza per volere dell’Azienda Servizi Igiene e Pubblica Utilità, l’ASIPU. Da un lato si vede un libro e dall’altro, speculare, un tablet. La frase d’appello è inequivocabile: “Preferisci i prodotti durevoli con minore impatto sull’ambiente. Produrre meno rifiuti è una tua scelta”. Subito è scattata la polemica sui social.
Libri come rifiuti, la pubblicità che indigna
Il messaggio è ottimo, il mezzo un po’ meno. L’invito della pubblicità è chiaro: bisogna preferire i prodotti durevoli poiché così si produce un minore impatto ambientale. Peccato che però per veicolare questo significato si sia considerato un libro come un rifiuto qualsiasi: paragonato ad un ebook, quest’ultimo risulta più durevole nel tempo e quindi meno inquinante.
Il messaggio è sicuramente, come già accennato, lodevole, ma molti dei residenti non hanno preso bene il modo in cui è stato veicolato. Sui social network è cominciata la bufera di molte persone che si dicono disposte a protestare contro i vertici dell’Azienda Servizi Igiene e Pubblica Utilità, società municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti.
Il manifesto è comparso nel comune barese lo scorso venerdì 22 febbraio e ha suscitato non poco scalpore grazie al suo doppio soggetto: un libro e un ebook sono chiaramente messi in contrapposizione per il loro peso a livello di impatto ambientale. L’accostamento ai più è risultato davvero un azzardo, scadendo nella superficialità poiché non si può paragonare un libro, mezzo primario per la diffusione della cultura, a una forchetta di plastica, per esempio. Ciò significa mettere i libri sullo stesso piano di un rifiuto qualsiasi.
La notizia ha fatto il giro del web grazie ai social network, diventando virale, e arrivando ad essere commentata sui profili di alcuni scrittori baresi come Marcello Introna e Gabriella Genisi. Il primo ha definito il cartellone come “Pubblicità regresso” mentre l’autrice ha fatto una richiesta diretta per capire la ragione di questa infelice scelta: "Il Comune di Corato avrebbe potuto utilizzare una stoviglia di plastica anziché quelle di vetro, e invece no, ha preferito un libro. Ma perché?".
Dietrofront di ASIPU: manifesto cancellato
Dopo la grande bufera scatenata l’Asipu, a ventiquattro ore dall’avvio della campagna comunale di comunicazione e viste le grandi polemiche emerse, ha oscurato parzialmente le stampe coprendole. Il messaggio, che oltre a moltissimi autori ha fatto intervenire anche l’associazione I presidi del libro, è stato parzialmente oscurato, ovvero è stata coperta l’immagine incriminata, lasciando la scritta visibile. L’azienda urbana ha chiarito tramite una nota come “nelle intenzioni il riferimento è al materiale costituente il libro e non agli aspetti culturali, per i quali si nutre massima considerazione". Arrivano così anche le scuse: "La sovrapposizione tra valore culturale dei libri e finalità della campagna ha ingenerato una percezione negativa, per la quale ci scusiamo”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Libri come rifiuti: la pubblicità ambientalista che indigna il web ritirata
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