Ogni lettore garantirà, senza dubbio, sul potere terapeutico offerto dai libri: grazie alla libroterapia un libro giusto consigliato al momento giusto può aiutare a lenire un dolore dell’anima o permettere di affrontare un brutto periodo della vita. Ne sono un esempio La Piccola Farmacia Letteraria di Firenze o il progetto itinerante dell’ambulanza letteraria.
L’iniziativa negli ospedali di Milano
Dal 21 gennaio la lettura curativa è diventata una realtà concreta per i pazienti del Polo Fanny Finzi Ottolenghi, presidio ospedaliero che fa parte dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano. Qui, ogni martedì del 2020 alle 16:30, i volontari dell’associazione Patto di Milano per la lettura leggeranno a voce alti ai pazienti e ai carigever presenti nella struttura. La lettura corale, infatti, possiede dei benefici contro lo stress e l’ansia, ma soprattutto è un modo efficace per promuovere le relazioni e le interazioni sociali tra le persone coinvolte. Inoltre, l’iniziativa rappresenta un’importante mezzo di promozione della lettura che, se coltivata anche al momento delle dimissioni, crea un circolo virtuoso di contatti e relazioni in grado di superare la dimensione medica dell’esperienza.
I 400 volontari che partecipano all’iniziativa (che sarà presto estesa anche al Presidio Pini e al Cto nei prossimi mesi) fanno parte dello strumento attuato dal Comune di Milano per rendere la lettura un’esperienza condivisa tra tutti i cittadini, in collaborazione con la Direzione Cultura e le rete di Biblioteche del comune.
I benefici della lettura: la libroterapia
La libroterapia (anche detta biblioterapia) ha radici molto antiche. Aristotele attribuiva alla lettura proprietà curative e i romani correlavano la lettura alla medicina. Il primo a inserire la libroterapia all’interno di un trattato scientifico è stato W.C. Menninger nel 1937: è stato lui, in pratica, a esemplificare le modalità di esecuzione della biblioterapia in presenza di un terapeuta, per cui dopo aver letto un testo il paziente condivide con lui e con altri partecipanti sentimenti e sensazioni.
Oltre all’ambito psichiatrico, comunque, condividere la lettura di un testo con altre persone, per di più se ad alta voce, alleggerisce la propria mente dai pensieri negativi e permette di viaggiare in un altro mondo. Per spiegarlo meglio, quindi, possiamo usare le parole tratte dal romanzo di Elena Molini, La Piccola Farmacia Letteraria (Mondadori, 2020):
La tesi principale sulla quale si basa la biblioterapia è che la lettura di romanzi è generatrice di empatia. La lettura di una parola, che ne so, per esempio un verbo, attiva nel cervello gli stessi stati mentali che si attiverebbero se quell’azione venisse realmente compiuta. [...] Leggere è visto, fondamentalmente, come una simulazione del reale. [...] La lettura di libri stimola la sfera cognitiva e affettiva di un individuo.
Adesso non resta altro che affidarsi ai libri per curare le nostre anime e i nostri corpi feriti, ma anche per trovare qualcuno con cui condividere particolari affinità elettive.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I libri come medicina negli ospedali: l’iniziativa a Milano
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Curiosità per amanti dei libri
Lascia il tuo commento