Non tutti i padri letterari sono modelli positivi, né tutti i rapporti padre-figlio presenti in letteratura sono sempre rapporti pacifici e amorevoli. Ciò non toglie, però, che esistano alcune opere legate a doppio filo con la figura di un padre, tanto che la parola si è meritata posto nel titolo del testo in questione.
Scopriamo insieme, tra grandi classici e qualche consiglio ci auguriamo un po’ più particolare, quali libri con padre/papà nel titolo non vanno proprio persi in occasione della Festa del Papà.
Lettera al padre, Franz Kafka (Garzanti, 2016, trad. N. Giacon)
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È vero: la Lettera al padre non è tra gli esempi più felici per quanto riguarda il rapporto padre-figlio, ma come non citarla? In questa lunga lettera, Kafka mostra nei confronti del padre un sentimento ambivalente, in cui il senso di inadeguatezza incusso dal genitore e il costante tradimento della strada da lui auspicata per il figlio diventano cause scatenanti delle difficoltà e del dolore attuali di Kafka.
Papà Goriot, Honoré de Balzac (Garzanti, 2015, trad. E. Klersy Imberciadori)
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Anche Papà Goriot non è certo il libro più allegro che esista, ma non si può negare che narri di un padre che nutre per le figlie un amore incondizionato. Papà Goriot, ex pastaio, riesce a mettere da parte quanto basta perché i matrimoni delle figlie consentano loro di raggiungere uno scalino più alto nella società francese ottocentesca; proprio per amore, però, Papà Goriot si riduce sul lastrico nel tentativo di soddisfare le richieste sempre più esose delle due figlie, sempre più avide ed egoiste.
Papà Gambalunga, Jean Webster (Caravaggio, 2019, trad. E. De Luca e M. Chiaromonte)
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Papà Gambalunga non è solo un famosissimo film del 1955 con Fred Astaire: è, prima di tutto, il romanzo della scrittrice statunitense Jean Webster. Il libro racconta dell’orfanella Jerusha che, alla soglia dei 18, grazie alla generosità di un ignoto e ricco membro del consiglio dell’orfanotrofio in cui si trova, ha la possibilità di frequentare l’università. L’anonimo benefattore, che si farà chiamare John Smith, pone come unica condizione che la ragazza lo aggiorni periodicamente dei suoi progressi. Solo alla laurea, la ragazza potrà finalmente scoprire chi si cela dietro al destinatario delle sue lettere.
Non vi sveliamo altro, ma... perché Gambalunga? Perché la ragazza ha come unica immagine del suo eccentrico benefattore l’ombra delle due gambe sottili proiettata contro una parete.
Geologia di un padre, Valerio Magrelli (Einaudi, 2013)
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Pubblicato da Einaudi nel 2013, Geologia di un padre di Valerio Magrelli è un prezioso scavo nella vita di un uomo (non a caso, il libro è diviso in 83 capitoli, come gli anni vissuti dal suo protagonista). Valerio Magrelli, che ha collezionato per anni, su foglietti sparsi, diversi appunti riguardo la storia del padre, alla sua morte sceglie di riprendere in mano il materiale prezioso e regalare al lettore un “infinita matassa di storie”, pronta a rievocare un addio allo stesso tempo doloroso e liberatorio.
Autobiografia di mio padre, Pierre Pachet (L’orma, 2019, trad. M. Lapenna)
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Raccontare la storia di un altro non è facile: ancor più complesso diventa se quell’altro è, in realtà, tuo padre. Pierre Pachet coglie la sfida e in Autobiografia di mio padre ricostruisce la vita del genitore Sminkha Opatchevsky, esule ebreo. Pachet, nel raccontare del suo eroico e antieroico padre-protagonista, ben presto supera la propria missione: non racconta solo la storia di suo padre, ma quella di tutti i nostri padri, dell’Europa travolta da due guerre mondiali e delle tragedie intime di chi vede il passato sgretolarsi, perdendo le chiavi d’accesso alla propria scatola cranica.
Papà di Régis Jauffret (Edizioni Clichy, 2020, trad. di Tommaso Gurrieri)
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Jauffret scopre, guardando per caso un documentario in tv, un’immagine inedita di suo padre: vede per sette secondi Alfred Jauffret ammanettato e portato via da due agenti nazisti. Da quell’immagine ha inizio una progressiva riscoperta della vita di suo padre, una discesa negli abissi della genealogia familiare: chi era veramente Alfred? Régis cerca di riscoprire quell’uomo chiuso nella sua incomunicabilità che, in realtà, scopre di non aver mai conosciuto davvero. Attraversando un groviglio di ricordi e di fantasmi l’autore cerca di dare un senso a quella parola al contempo tenera e terribile: “papà”.
Morte del padre di Karl Ove Knausgard (Feltrinelli, 2015, trad. di Margherita Podestà Heir)
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Il grande scrittore norvegese, nominato tra i favoriti in lizza per il Premio Nobel, in questo libro - il primo della saga intitolata La mia battaglia - ripercorre la propria autobiografia a partire dalla morte del padre. Knausgard rivede sé stesso bambino, a sei e poi a otto anni, alle prese con un padre difficile che diventa indolente e alcolizzato. Un salto indietro nel passato che ben presto diventa un salto nel buio, un flusso di coscienza ininterrotto che ci permette di spiare la vita di un uomo come attraverso un buco della serratura.
Mio padre, il pornografo, Chris Offutt (minimum fax, 2019, trad. R. Serrai)
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Chris Offutt, alla morte del padre, eredita un fucile, una scrivania e gli “otto quintali” di romanzi che l’uomo scriveva in fretta, facendo leva su un pubblico sempre più affamato di erotismo dopo la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. Alla pornografia, Andrew J. Offutt si dedica prima in via eccezionale, poi sempre più ossessivamente. Il nucleo familiare più ristretto di Chris Offutt si rintana nello studio del padre: lui inventa i romanzi, la madre li batte a macchina.
Ora che la porta può finalmente essere aperta, proprio alla scrittura Chris Offutt affida la riscoperta di un padre amato e temuto e l’indagine dei lasciti che ogni genitore trasmette ai propri figli.
Papà Mekong di Corrado Ruggieri (Infinito Edizioni, 2015)
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La giovane Silvia cerca di scoprire la verità sulla vita di suo padre. Si mette quindi sulle sue tracce viaggiando attraverso il Vietnam, la Birmania, la Thailandia e la Cambogia. Papà Mekong è un libro intimo e, al contempo, un grande esempio di letteratura di viaggio: ci trasporta in terre e territori lontani, facendoci scoprire volti e culture, nel tentativo di ricostruire l’identità sfuggente di un uomo, un padre.
Cosa resta del padre? di Massimo Recalcati (Raffaello Cortina editore, 2017)
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In questo saggio Massimo Recalcati analizza il concetto di paternità nell’epoca ipermoderna in cui stiamo assistendo allo smembramento delle famiglie tradizionali. Cosa resta oggi del padre? Siamo nell’epoca del tramonto dell’Edipo. Passando da testimonianze letterarie, da Philip Roth e McCarthy, all’analisi psicologica del mito Recalcati delinea il ritratto di una paternità indebolita che ha perso il proprio riferimento ideale e teologico ma, forse, ritrovato il proprio senso etico.
Sulla strada del padre di Fernando Acitelli (Cavallo di Ferro, 2011)
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Lo scrittore racconta un viaggio nella Roma del presente che si fonde con la Roma del passato inseguendo le tracce della memoria del padre. Sulla strada del padre raccoglie i frammenti della giovinezza paterna: dai campi di calcio di periferia alla guerra, dalla giovinezza all’esperienza nei campi di concentramento. Un pellegrinaggio sui luoghi paterni nel tentativo di mantenere un dialogo ininterrotto.
Padre ricco Padre povero di Robert T. Kiyosaki (Gribaudi, 2004, trad. di Daniele Ballarini
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Il bestseller internazionale di Robert Kiyosaki, pubblicato per la prima volta nel 2004, è incentrato sulla finanza personale. Padre ricco Padre povero narra la storia dal punto di vista di un bambino che si trova a fare i conti con il dilemma del denaro. Il suo padre vero, il Padre povero, gli insegna a lavorare sodo e in modo costante per guadagnarsi da vivere; mentre il Padre ricco, un imprenditore figlio di un suo amico, gli insegna a far lavorare il denaro per lui in modo da arricchirsi.
Si tratta di un libro che ha aiutato a divulgare alcune complesse nozioni finanziarie rendendole popolari e accessibili alla massa: per questo motivo da oltre vent’anni mantiene intatta la propria posizione nel range dei bestseller.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Festa del papà: i libri da non perdere con la parola "papà" nel titolo
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