È una frase che sta spopolando sul web e nelle nostre vite, forse una frase particolarmente calzante per questo 2020: mai una gioia. Ma perché si dice così? Che significa questo modo di dire e perché va tanto di moda? Di sicuro abbiamo già incontrato diverse volte anche la più colorita versione in romanesco "mai ’na gioia", perché questa frase ormai è davvero ovunque. Ce la scriviamo nelle chat su Whatsapp, è protagonista indiscussa di meme e post sui social, su Facebook ci sono addirittura pagine dedicate a questa espressione e chiaramente non mancano hashtag. Scopriamo insieme perché si dice così.
Mai una gioia è un’espressione nata dal gergo giovanile e usata inizialmente appunto soprattutto dai ragazzi, ma è ormai diventata di uso comune e si è diffusa anche tra persone adulte. Mai una gioia significa appunto che nella vita, ahimè, scarseggiano eventi lieti e gratificanti e le cose ci vanno sempre per il verso sbagliato. Mai una gioia si usa infatti quando all’ennesimo tentativo falliamo o quando le nostre migliori speranze vengono puntualmente deluse. La frase viene spesso usata con ironia, anche sarcasmo. Alcuni esempi molto semplici: ordiniamo quell’abito che ci piace tanto online, abbiamo trovato la nostra taglia e il prezzo è perfetto, ma quando arriva è del colore sbagliato: mai una gioia. Ci teniamo libero il sabato sera per uscire con una persona rinunciando a un altro evento a cui volevamo andare, quella persona ci dà buca all’ultimo: mai una gioia.
Mai una gioia: quando la sfiga va di moda
Insomma, mai una gioia è un’ espressione simpatica, o meglio, usata simpaticamente per sorridere o trovare il lato divertente alle batoste della vita. Ma mai una gioia può essere anche un mood, diciamo così, attribuito a persone particolarmente pessimiste o sfortunate. Su Facebook esiste la pagina che si chiama "Giacomo Mainagioia Leopardi", seguita da oltre 400mila persone, che pubblica meme con frasi dal sapore dolce amaro: a quale scrittore più che a Leopardi si potrebbe associare la frase in effetti?
In rete poi sono tantissimi i meme e le frasi in cui le gioie (o meglio le mancate gioie) la fanno da protagoniste:
- Prendi una gioia. Ora posala che non è tua.
- Verba volant, scripta manent, mainagioia in ogni caso.
- Nasci, cresci, mai una gioia, mai una gioia, mai una gioia, muori.
- Elenca tutte le gioie di oggi: FINE.
- Uh guarda, una gioi... ah no.
Le battute con mai una gioia si estendono anche a un panorama internazionale, come possiamo osservare qui:
Insomma per dirla con altre parole, anche Charles M. Shulz sarebbe un membro perfetto del team #maiunagioia con questa citazione:
Mai una gioia... nei libri
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Questa fortunata (scusateci il gioco di parole) espressione è ormai approdata anche nei titoli dei libri.
Mai ’na gioia. Il libro di storia dell’arte più pazzo del mondo è un’edizione illustrata edita da Bur Rizzoli che raccoglie opere d’arte dei più grandi artisti della storia direttamente dalla pagina Facebook di culto "Se i quadri potessero parlare", in cui i quadri sono appunto accompagnati da didascalie esilaranti e divertenti.
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Se amate il chicklit, che ben rende le storie di personaggi femminili come Bridget Jones affette dal perenne "mai una gioia", non potete perdere Mai una gioia: Amori e altri inciampi, il romanzo d’esordio di Lea Landucci, blogger molto seguita su Instagram con il profilo @chicklit.italia. Il romanzo, disponibile su Amazon da diversi mesi come autopubblicato, presto sarà ripubblicato da Sperling & Kupfer, grazie al successo social ottenuto con il passaparola delle lettrici entusiaste per le avventure di Cristina, una trentenne toscana imbranata e un po’ sfigata.
Insomma, ormai la frase mai una gioia è davvero ovunque. E voi la usate? Siete anche voi team #maiunagioia? Vi aspettiamo nei commenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mai una gioia: perché si dice così
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