In occasione del centenario della scomparsa di Henry James (New York, 15 aprile 1843 - Londra, 28 febbraio 1916), il Museo Hendrik Christian Andersen con la mostra Parole, libri e lettere: Henry James e l’Italia, Henry James e Roma (29 settembre 2016 - 8 gennaio 2017) ricostruisce attraverso libri, lettere, oggetti, disegni e sculture il rapporto di amicizia fra il maturo e famoso autore statunitense e il giovane promettente scultore Hendrik Christian Andersen (Bergen, 1872 - Roma, 1940).
L’esposizione, omaggio alla memoria di Henry James che amò profondamente Roma, evocata di frequente nei suoi scritti più famosi, curata da Maria Giuseppina Di Monte e Gottardo Pallastrelli in collaborazione con Emilia Ludovici, presenta una selezione di rari volumi di opere jamesiane (tra i quali 13 volumi di romanzi e racconti brevi datati 1883-1921). Per la maggior parte si tratta di prime edizioni pubblicate fra fine Ottocento e inizio Novecento insieme a lettere inedite, provenienti da una collezione privata italiana, scritte in un lungo arco temporale.
Nella mostra inoltre sono esposte anche fotografie e testi facenti parte della biblioteca della Casa-Museo dello scultore norvegese-americano Hendrik Christian Andersen, vissuto a Roma dalla fine del XIX secolo fino alla morte.
La palazzina che conserva le opere dello scultore e pittore, situata in una stradina oltre Porta del Popolo prospiciente il Tevere, fu fatta costruire dallo stesso artista e decorata a partire dal 1922 in stile eclettico neo-rinascimento e lasciata in eredità allo Stato italiano. Al piano terra due grandi atelier con le opere dell’artista, al primo piano la sua abitazione ora utilizzata per mostre temporanee dedicate ad artisti stranieri dell’Otto e Novecento fino alla contemporaneità.
L’intento della piccola ma preziosa esposizione è di offrire al pubblico un viaggio nell’universo privato dello scrittore americano documentando un rapporto unico e significativo, stretto e affettuoso, che fu
“più intensamente epistolare che personale”
in quanto non ci furono molte occasioni di incontro fra i due che durante i sedici anni della loro amicizia s’incontrarono non più di sette volte. Da notare la fotografia color seppia che ritrae entrambi (1899) proveniente dall’Archivio fotografico del Museo Andersen.
L’autore di “Ritratto di signora” fu affascinato dalla gioventù, dalla bellezza e dagli ideali del più giovane amico in cui ripose grandi speranze, come si può notare da molte lettere, in particolare quella dei primi anni subito dopo il decisivo incontro del 1899. L’occasione della conoscenza fu il viaggio di James a Roma successivo all’incarico che gli era stato affidato di redigere la biografia “William Wetmore Story and his friends” (1903), il cui testo originale è esposto in mostra con la dedica di Hendrik che lo regalò alla cognata Olivia Cushing, moglie del defunto fratello Andreas. James, allora cinquantaseienne, nello studio di Via Margutta di Andersen ammirò le opere dell’artista tra le quali il busto in terracotta di Alberto Bevilacqua Lazise, esposto in mostra, che acquistò e portò con sé in Inghilterra a Rye, nel Sussex orientale, nella sua residenza di Lamb House.
“Mio caro Andersen sono stato a Londra per tre o quattro giorni e durante la mia assenza la cassa si è materializzata, cosicché‚ ieri, al mio ritorno, ho potuto farla aprire con cura e tenerezza, e far mettere a nudo ed estrarre il suo contenuto con ogni precauzione. Quel bellissimo busto, sono felice di dirtelo, in condizioni perfette, senza un segno o una scalfittura e lo trovo ancora più incantevole e delizioso di quanto non lo fosse a Roma. Sono felice nel profondo del cuore di possederlo”.
È quindi Roma che fa da trait d’union e funge da catalizzatore, l’Urbe dallo straordinario scenario, Città Eterna che esercitò su Henry James e Hendrik Christian un fascino indiscutibile e un richiamo sentimentale incessante.
“avevano fatto una scarrozzata fuori da una delle porte della città, e in capo a una mezz’ora, lasciata la vettura ad aspettarle sul margine della strada, avevano passeggiato sulla corta erba della campagna che, anche nei mesi invernali, è costellata di fiorellini delicati”. (da Henry James, “Ritratto di signora”, Einaudi, 1963, traduzione di Carlo e Silvia Lainati)
Parole, libri e lettere: Henry James e l’Italia, Henry James e Roma
Museo Hendrik Christian Andersen
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20
00196 Roma
tel. +39 06 3219089
Orario di visita: martedì/domenica ore 9.00 - 19.30. La biglietteria chiude alle ore 19.00.
Chiusura: lunedì, il 1 gennaio, il 1 maggio e il 25 dicembre, salvo aperture straordinarie su progetto MiBACT.
Ingresso libero
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Al Museo Andersen “Parole, libri e lettere: Henry James e l’Italia, Henry James e Roma”
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