“Non siamo pesci” è un appello attualmente firmato da più di 600 esponenti della cultura e dello spettacolo. Di cosa si tratta? Di una richiesta ufficiale al Parlamento per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle stragi del Mediterraneo contestualmente alla creazione di una commissione Libia.
Che cos’è “Non siamo pesci”
“Non siamo pesci” non è un nome scelto a caso: si tratta della citazione di una giovane migrante scappata dalla guerra in Congo, Fanny, che è rimasta bloccata sulla Sea Watch per diciannove giorni. A far nascere l’iniziativa sono stati Sandro Veronesi (scrittore) e Luca Manconi allo scopo di condannare apertamente il modo attuale di gestire la questione immigrazione dal Mediterraneo. L’appello ha scosso moltissime persone, anche famose, arrivando a contare l’adesione di tantissimi esponenti del mondo culturale e dello spettacolo italiano. Tra i nomi maggiormente di spicco che hanno aderito troviamo: Roberto Benigni, Roberto Saviano, Michela Murgia, Emma Marrone, Michele Serra, Maurizio de Giovanni, Teresa Ciabatti, Fabio Geda, Massimo Recalcati e Helena Janeczeck.
L’iniziativa ha anche un manifesto ufficiale:
“Quarantasette sono stati tratti in salvo dall’organizzazione non governativa Sea Watch e circa 100 sono stati raccolti dal cargo battente bandiera della Sierra Leone e avviati verso il porto di Misurata dove, prevedibilmente, saranno reclusi in uno dei centri di detenzione, legali o illegali, della Libia.
Centri dove, secondo i rapporti delle Nazioni Unite e di tutte le agenzie indipendenti, si praticano quotidianamente abusi, violenze, stupri, torture. Intanto, l’imbarcazione Sea Watch 3 è destinata a ripercorrere quel doloroso e drammatico itinerario che già l’ha portata a cercare invano un porto sicuro per ben 19 giorni.
Ciò che emerge è il deprezzamento del senso e del valore della vita umana. Sea Watch, va ricordato, è l’unica Ong oggi presente nel Mar Mediterraneo, ormai privo di qualsiasi presidio sanitario, di soccorso e di protezione dei naufraghi. Altro che fattore di attrazione per i flussi migratori, altro che “alleati degli scafisti” o “taxi del mare”: le navi umanitarie, le poche rimaste, salvano l’onore di un’Europa che dà il peggio di sé e si mostra incapace persino di provare vergogna.
Vogliamo dare voce a un’opinione pubblica che esiste e che di fronte a una tale tragedia chiede di ripristinare il rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali, e soprattutto del senso della giustizia. A cominciare con il consentire alle navi militari e alle Ong che salvano le vite in mare di poter intervenire.
E a chi finge di non conoscere le condizioni di quanti – grazie anche a risorse e mezzi italiani – vengono riportati nei centri di detenzione libici, chiediamo di fare chiarezza sul comportamento e sulle responsabilità della guardia costiera libica. E sulle cause dei più recenti naufragi, come quello che ha causato, in ultimo, la morte di 117 persone, rendendo pubblici documenti, comunicazioni e video relativi.
A questo fine chiediamo al Parlamento di istituire una commissione di inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo e di realizzare una missione in Libia. Chiediamo inoltre al governo di offrire un porto sicuro in Italia alla Sea Watch, che sabato scorso ha salvato 47 persone, senza che si ripeta l’odissea vissuta a fine dicembre davanti a Malta. E ricordiamo a tutti gli Stati europei che la redistribuzione dei migranti si fa a terra e non in mare.
Per questo, lunedì 28 gennaio ci ritroveremo dalle ore 17.00 a piazza Montecitorio, a Roma. Non possiamo e non vogliamo essere complici di questa strage.”
Il presidio, come scritto nel manifesto, è stato lunedì 28 gennaio e moltissime persone sono scese in piazza per chiedere di far sbarcare i migranti e di essere umani.
“Non siamo pesci”: quali scrittori hanno firmato
Tra i firmatari di questo appello ci sono anche una serie di scrittori. Figurano i nomi di: Sandro Veronesi, Elena Stancanelli, Franco Cordelli, Gabriella Bonacchi, Teresa Ciabatti, Luca Doninelli, Gad Lerner, Eugenio Mazzarella, Antonio Leotti, Caterina Bonvicini, Chiara Valerio, Francesca d’Aloja, Giuseppe Genna, Hamid Ziarati, Michela Murgia, Roberto Alajmo, Roberto Saviano, Marcello Fois, Maurizio De Giovanni, Fabio Geda, Marco Missiroli, Simone Lenzi, Silvia Avallone, Emanuele Trevi, Fabio Genovesi, Raffaele Manica, Mauro Covacich.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Non siamo pesci”: cos’è e quali scrittori hanno firmato
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