Avete mai riflettuto su quanto il nostro linguaggio condizioni il nostro modo di pensare? Siamo abituati ad esprimerci tramite un numero di vocaboli limitato mentre la nostra percezione del mondo non lo è affatto, il pensiero è potenzialmente infinito e così dovrebbe essere anche la lingua.
Talvolta capita di imbattersi in parole nuove, appartenenti a lingue straniere, che dischiudono significati lessicali e semantici inaspettati: esistono parole capaci di esprimere ciò che neppure immaginavano di poter dire. Accedere a queste nuove sfere del linguaggio è meraviglioso perché sembra dischiuderci un nuovo orizzonte sul mondo e una percezione più profonda delle cose. Quante volte vorremmo dire ciò che pensiamo ma ci sembra di non trovare le parole esatte? A volte quei pensieri si trovano perfettamente espressi in un’altra lingua che, ahimè, non spesso conosciamo.
Un incredibile repertorio di espressioni e significati ci viene dischiuso dalla lingua giapponese definita dai linguisti la “lingua isolata” perché non ha alcuna relazione diretta con alcun altro idioma parlato sulla terra, come nel caso delle lingue latine o germaniche. Il giapponese assomiglia solo a se stesso, è un idioma unico capace di esprimere anche il mondo in un modo differente: una sola parola può avere sino a otto significati diversi e, parallelamente, pensieri complessi e profondi possono essere racchiusi in un solo termine piano e regolare.
I giapponesi riescono a condensare percezioni e sensazioni complesse in lunghe parole che in italiano sono inesistenti. Se “non trovate le parole per dirlo” potreste sempre dirlo in giapponese, la poetica lingua orientale è capace di cogliere le sfumature più complesse del dolore e della gioia e persino il modo in cui si fondono; che è capace di descrivere la luce radente del sole su una foglia e di spiegare la bellezza dell’imperfezione.
Tutti i pensieri più articolati che nella nostra lingua d’origine richiederebbero una lunga e intricata spiegazione, in giapponese sono invece riassumibili in un unico e sintetico termine. Spesso c’è una parola esatta che cristallizza le emozioni o sensazioni più complesse, vediamone alcuni esempi.
Scopriamo 10 parole giapponesi intraducibili in italiano e il loro significato.
Parole giapponesi intraducibili in italiano: spiegazione e significato
- 1. Natsukashi: indica una forma di nostalgia felice, l’atto di rievocare i propri ricordi con gioia. Ha dunque una connotazione positiva perché rimanda all’atto di abbandonarsi a ricordi gioiosi che trasmettono felicità e donano una sensazione di pace alla mente.
- 2. Komorebi: avete presente quando le foglie ondeggiano piano al vento inondate dalla luce dorata del sole? Tutto questo in giapponese si esprime in un’unica parola dal forte significato espressivo. Komorebi è letteralmente: “la luce che filtra tra le fronde degli alberi.” Non è straordinaria una lingua che crea una parola apposita per esprimere un concetto così poetico?
- 3. Shoganai: indica una forma di sopportazione ma da intendersi nel senso più estremo e stoico: “sopportare l’insopportabile, tollerare l’intollerabile”. L’espressione è indicativa della forte resilienza dei giapponesi e della capacità di reagire alle avversità della vita. Contiene anche una certa componente di fatalismo che tuttavia non deve essere letta per forza in modo negativo.
- 4. Mono no aware: può essere tradotto come “la serena contemplazione della fine”, ovvero vivere un momento bello pur la consapevolezza che sia destinato a finire. Può indicare l’atto di guardare un tramonto sul mare oppure una foglia che cade, cogliere la transitorietà e al contempo la bellezza del momento. La parola custodisce una segreta regola di vita: il saper assaporare la fragile esistenza delle cose, ma senza la tristezza di chi sa che è destinato a perire a sua volta.
- 5. Ibusemi: indica la malinconia che non può essere spiegata, una cupezza senza giustificazione. Quante volte ci troviamo in questo stato ma non siamo in grado di spiegarlo? Il sentimento di malinconia che non può essere ricondotto a una causa precisa in Giappone può essere perfettamente spiegato con una parola presente sul dizionario, molto diversa dalla nostra poetica “leoparditudine”.
- 6. Wabi Sabi: esprime un concetto complesso, letteralmente: “l’imperfezione è più bella della perfezione”. Attraverso questo termine si indica la bellezza imperfetta, incompleta. La parola si fa rifesso di una visione del mondo fondata sulla capacità di accogliere la transitorietà delle cose e dunque di riconoscere la bellezza anche nell’imperfezione.
- 7. Sekkyouteki: significa “avere un atteggiamento attivo”. Indica una persona che si impegna ad essere positiva, concreta e intraprendente, al lavoro oppure nello studio. Sono persone che si adattano con positività all’ambiente che le circonda e rappresentano un valore aggiunto anche in un team professionale, scolastico o sportivo.
- 8. Tsuukan: la parola è formata da due caratteri “dolore” e “sensazione”, ma non si riferisce ad un percezione fisica quanto a uno stato mentale. Traduce la “sensazione di disagio” che proviamo quando ci rendiamo conto delle nostre lacune soprattutto a livello culturale e di apprendimento. Può indicare ad esempio l’incapacità di parlare una lingua straniera, oppure gli istanti drammatici in cui cerchiamo di ricordare un concetto che ci sfugge.
- 9. Kowadari: indica la mentalità o l’atteggiamento per cui, malgrado la consapevolezza di non vedere mai riconosciuto o apprezzato il proprio sforzo e impegno, si è comunque mossi nello svolgerlo da una sincera autodisciplina e passione.
- 10. Yoisho: avete presente quando dopo una lunga e sfiancante giornata di lavoro siete talmente esausti da cadere a peso morto sulla sedia? Ecco questa sensazione in giapponese ha un nome, si chiama “yoisho” che non indica semplicemente uno stato di stanchezza ma proprio quel senso di sfinimento che si prova al termine di un duro lavoro.
Conoscevate questi termini giapponesi? Sarebbe affascinante poter ampliare il nostro repertorio linguistico con parole nuove appartenenti ad altre lingue e culture che ci ricordano che il libro del mondo è infinito e ricco di parole cangianti capaci di raccontare le mille sfumature del vivere.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 10 parole giapponesi intraducibili in italiano
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