Avete ricevuto anche voi la poesia di Kitty O’Meara (ma il testo circola anche come attribuito a Kitty O’Meary) su WhatsApp? Anche voi avete pensato: "Wow sta descrivendo proprio questo periodo"? Nel messaggio di WhatsApp si legge che la poesia è stata scritta nel 1800, un componimento creato per raccontare un’epidemia di peste di quel periodo.
Il componimento è molto bello e sembra raccontare proprio il periodo che attualmente stiamo vivendo, per cui leggere le parole di Kitty O’Meara desta non poche emozioni nelle persone che ricevono il messaggio. Vi diciamo però che, sebbene il componimento sia piuttosto bello, non si tratta di una vera poesia scritta nel 1800, ma di un fake, che circola ormai da marzo.
La poesia di Kitty O’Meara è infatti uno scritto recente che l’insegnante ha postato sul suo blog e che in lingua originale è il seguente:
And the people stayed home. And they read books, and listened, and rested, and exercised, and made art, and played games, and learned new ways of being, and were still. And they listened more deeply. Some meditated, some prayed, some danced. Some met their shadows. And the people began to think differently.
And the people healed. And, in the absence of people living in ignorant, dangerous, mindless, and heartless ways, the earth began to heal.
And when the danger passed, and the people joined together again, they grieved their losses, and made new choices, and dreamed new images, and created new ways to live, and they healed the earth fully, as they had been healed.
La poesia è stata poi tradotta in italiano e il testo che viene inoltrato su WhatsApp è quello che segue:
E la gente rimase a casa
e lesse libri e ascoltò
e si riposò e fece esercizi
e fece arte e giocò
e imparò nuovi modi di essere
e si fermò
e ascoltò più in profondità
qualcuno meditava
qualcuno pregava
qualcuno ballava
qualcuno incontrò la propria ombra
e la gente cominciò a pensare in modo differente
e la gente guarì.
E nell’assenza di gente che viveva
in modi ignoranti
pericolosi
senza senso e senza cuore,
anche la terra cominciò a guarire
e quando il pericolo finì
e la gente si ritrovò
si addolorarono per i morti
e fecero nuove scelte
e sognarono nuove visioni
e crearono nuovi modi di vivere
e guarirono completamente la terra
così come erano guariti loro.
La poesia è stata pubblicata il 16 marzo 2020 e diventata virale dal momento che prova a dare conforto in un momento di grandissima emergenza. La stessa autrice, Kitty O’Meara, ha dichiarato nel corso di un’intervista di aver trovato ispirazione per scrivere il testo leggendo una poesia pubblicata su Facebook, l’11 marzo 2020, dalla giornalista Irene Vella.
Il componimento di Kitty O’Meara si è diffuso in pochissimo tempo in tutto il mondo dal momento che è stato postato su Facebook dallo scrittore indiano Deepak Chopra. Da qui la poesia di Kitty ha fatto il giro del globo e in Italia è arrivata come catena su WhatsApp.
Peccato che Kitty O’Meara non sia nata nel 1800 e che sia viva e vegeta, viva in un cottage negli Stati Uniti con i suoi cinque cani, tre gatti e il compagno. L’insegnante per alcuni anni ha tenuto un blog, ma, dal momento che è anche una scrittrice, in questi giorni ha deciso di riattivarlo, data la situazione che tutto il mondo sta vivendo.
La poesia di Kitty non è stata diffusa intenzionalmente dalla scrittrice come componimento del 1800 e in altri Paesi la poesia circola senza alcun legame con la peste.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Una poesia dell’800 racconta la pandemia di oggi. La catena di WhatsApp è un fake
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Prepotente l’uso dell’anafora "e","qualcuno ",
Che mira alla retorica del messaggio.