Ieri, giovedì 31 marzo 2022, è stata annunciata nella Sala del Tempio di Adriano a Roma la cinquina finalista del Premio Strega Europeo 2022.
L’evento si è tenuto in presenza dello scrittore e poeta bulgaro Georgi Gospodinov e in collegamento streaming con la giornalista e scrittrice ucraina Katja Petrowskaja, vincitori del premio rispettivamente nel 2021 e nel 2015.
Durante l’incontro è stato sottolineato come il Premio Strega Europeo, giunto alla sua nona edizione, in questo delicato periodo storico, funestato da una guerra nel cuore dell’Europa, assuma un significato ancora più simbolico rispetto agli anni precedenti.
L’Europa si è risvegliata emotivamente, deve affrontare un test esistenziale ed è pronta.
ha commentato Georgi Gospodinov, vincitore della scorsa edizione del premio.
Come ogni anno sono state selezionate cinque voci rappresentative di tradizioni letterarie e aree linguistiche diverse e cinque modi di esplorare le latitudini possibili del romanzo contemporaneo. Il Premio Strega Europeo prevede un riconoscimento anche al traduttore del libro premiato, offerto da BPER Banca.
Le autrici e gli autori finalisti presenteranno i libri in gara al Salone del Libro di Torino 2022, ciascuno in un incontro individuale che si terrà tra venerdì 20 maggio e domenica 22 maggio.
La cerimonia di premiazione del Premio Strega Europeo si svolgerà domenica 22 maggio alle ore 18.30 presso il Circolo dei Lettori di Torino.
Ecco la cinquina finalista:
1. Elin Cullhed, “Euforia” (Mondadori), tradotto da Monica Corbetta
Euforia. Un romanzo su Sylvia Plath
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2. Sara Mesa, “Un amore” (La Nuova Frontiera), tradotto da Elisa Tramontin
Un amore
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3. Megan Nolan, “Atti di sottomissione” (NN editore), tradotto da Tiziana Lo Porto
Atti di sottomissione
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4. Amélie Nothomb, “Primo sangue” (Voland), tradotto da Federica Di Lella
Primo sangue
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5.Mikhail Shishkin, “Punto di fuga”, (21lettere), tradotto da Emanuela Bonacorsi
Punto di fuga
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La presentazione della cinquina finalista alla Casa delle Letterature di Roma
Nella serata di giovedì 19 maggio presso la Casa delle Letterature, in Piazza dell’Orologio a Roma, si è tenuto l’incontro con la cinquina finalista del premio Strega Europeo 2022.
Il premio Strega Europeo - ha ricordato per l’occasione Simona Cives, responsabile della Casa delle Letterature - ci dà la possibilità di conoscere cinque autori provenienti dall’Europa che hanno già vinto un prestigioso riconoscimento letterario nel loro paese.
È importante ricordare che per l’occasione sarà premiata anche la voce italiana del libro e quindi la sua traduttrice o il suo traduttore.
L’evento è stato introdotto da Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci, che ha sottolineato l’importanza culturale della nona edizione del Premio:
È un’edizione importante. Mai come in questo periodo si sta parlando tanto in questo periodo di Europa, di quello che unisce o dovrebbe tenere unita l’Europa. Questo premio non ha come riferimento solo i confini istituzionali dell’Europa, ma tutta l’Europa intesa in senso geografico. Perché l’identità europea è quella che ci viene sostanzialmente attraverso i libri e le emozioni che trasmettono. Siamo quello che leggiamo, la nostra identità europea deriva proprio da questo.
Nella conclusione del suo discorso il presidente Solimine si è augurato che i libri e la letteratura siano in grado di far comprendere le ragioni che uniscono e non quelle che dividono i popoli. E, a giudicare dalle forti tematiche dei libri in gara, possiamo dire che ciascuna di queste opere, nessuna esclusa, è riuscita nell’intento.
A presentare l’evento la giornalista Eva Giovannini che ha intervistato gli autori finalisti presentando i cinque libri candidati.
Scopriamo di più sui romanzi in gara e i loro autori. Voci e storie uniche che raccontano magnificamente la frammentarietà del nostro presente.
Le parole dei finalisti al premio Strega Europeo 2022
Sono tutti libri importanti, libri necessari che raccontano un frammento fondamentale della nostra identità umana. Storie di vita, di amore, di perdizione e anche di guerra, che cercano di ritrovare ostinatamente ciò che ci sfugge nell’assillo del quotidiano: un senso.
1. Elin Cullhed, “Euforia” (Mondadori), tradotto da Monica Corbetta
Il primo libro a essere presentato è stato Euforia (Mondadori) dell’autrice svedese Elin Cullhed, vincitore del prestigioso Premio August. Il romanzo è una biografia romanzata che narra l’ultimo anno di vita della poetessa e scrittrice Sylvia Plath. Viene presentata in particolare la strenua lotta contro l’infido malessere, la depressione, che la divorò sino a portarla alla morte.
Quanto è universale il malessere della sua protagonista?
ha domandato Eva Giovannini.
Sono veramente convinta che ci sia qualcosa di universale i Sylvia Plath. In un certo senso è un’eroina tragica. Una di noi, ma forse un po’ meglio di tutto il resto di noi. Una donna più ambiziosa, che ha più motivazione, che cerca di essere l’autrice perfetta.
ha risposto Elin Cullhed.
2. Sara Mesa, “Un amore” (La Nuova Frontiera), tradotto da Elisa Tramontin
Secondo libro presentato Un amore (La Nuova Frontiera) della scrittrice spagnola Sara Mesa, che ha vinto il premio Las Librerías Recomiendam.
Un romanzo che racconta la storia di un’altra donna, più o meno coetanea di Sylvia Plath, una traduttrice che si sposta in una città sperduta della Spagna. Un romanzo acclamato dalla critica che lo ha definito “ipnotico” e “travolgente”.
Quale amore è questo amore del titolo? E per quale motivo la scelta di non definirlo?
ha chiesto Eva Giovannini. La risposta di Sara Mesa non è tardata, ed è stata fulminante come lo stile, mai retorico, del suo romanzo.
È un titolo ambiguo. C’è una sorta di provocazione inconscia. Perché il libro non narra una storia d’amore, ma un altro tipo di emozione che capita raramente nel corso della vita. Si può definire una sorta di viaggio interiore.
3. Megan Nolan, “Atti di sottomissione” (NN editore), tradotto da Tiziana Lo Porto
Il terzo libro in gara Atti di sottomissione di Megan Nolan (NN editore), in assenza dell’autrice, è stato introdotto dalla traduttrice Tiziana Lo Porto. Il libro racconta una storia d’amore, un amore che tuttavia non funziona e sfocia nella dipendenza, nell’ossessione.
L’opinione della traduttrice ha concesso un’interessante specifica a proposito del titolo, che nella lingua originale è Atti di disperazione. Lo Porto ha dichiarato che lei avrebbe voluto proporre come titolo italiano Atti di liberazione, ma non è stato accettato dall’autrice. Nella nota alla traduzione Lo Porto si è soffermata di nuovo su quella parola “liberazione”, perché nel romanzo vi è una completa assenza di giudizio, il che è effettivamente liberatorio per chi legge.
Forse per le ragazze i romanzi di formazione dovrebbero essere sempre chiamati romanzi di liberazione.
ha concluso Tiziana Lo Porto.
Aggiornamento del 22 maggio - Leggi qui le parole di Amelie Nothomb e Mikhail Shishkin, vincitori ex aequo del Premio Strega Europeo 2022
Il video ufficiale dell’evento
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Strega Europeo 2022: ecco i cinque finalisti
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