Giuseppe Fava: il nome dirà molto a chi è appassionato di storie anti-mafia e di personaggi che ne hanno contrastato l’operato. Giuseppe Fava era un uomo complesso, pieno di carisma e che sapeva andare controcorrente. Coraggioso fino alla fine, Giuseppe Fava ha saputo tener fede alla sua missione di raccontare la verità fino alle conseguenze più estreme, così come a suo tempo ha fatto il suo celebre collega, Peppino Impastato.
Prima che la notte racconta della storia di vita di Giuseppe Fava e del suo essere straordinario nel costruire un futuro “nonostante tutto”. Morto il 5 gennaio 1984 per mano di Cosa Nostra, Giuseppe Fava e la sua vita hanno ispirato Daniele Vicari, regista di Prima che la notte. Vediamo insieme la trama della pellicola, uscita nel 2018.
Prima che la notte: trama
La storia inizia col ritorno di Giuseppe Fava a Catania dopo un periodo di lavoro a Roma. Nella capitale il giornalista e scrittore ha lavorato ad alcune opere cinematografiche e teatrali.
Giuseppe decide di aprire una nuova testata giornalistica improntata alla libertà e alla schiettezza rispetto all’illegalità e alla corruzione che animano il territorio di Catania. Per mettere su il giornale Giuseppe porta a termine una difficile ricerca: le nuove leve sono tutte giovani e, tra gli altri, c’è anche suo figlio Claudio. La testata prende il nome di "Giornale del Mezzogiorno" e opera raccontando senza censure tutto ciò che avviene nella malavita catanese e non solo.
In seguito a una serie di sparatorie, Giuseppe e i giovani del giornale si trovano per le mani un casi di mafia che coinvolge il boss Santapaola, il quale comincia a meritare spesso la prima pagina e, con lui, tutti i suoi collaboratori, nominati uno ad uno con nome e cognome.
A questo punto la mafia, disturbata nei suoi intenti, comincia con azioni intimidatorie nei confronti della redazione e persino l’editore del giornale, colluso con la mafia degli ambienti catanesi, licenzia Giuseppe. Nonostante tutto il giornale vende molte copie e i giornalisti occupano la redazione per diversi giorni per difendere Giuseppe, trovandosi però costretti ad arrendersi.
Il giornalista e la sua redazione non si danno per vinti e, sempre guidati dallo scrittore anti-mafia, aprono un nuovo giornale autofinanziato creando una cooperativa allo scopo di continuare la loro missione: continuare a raccontare e denunciare la mafia e le sue opere. Il nuovo giornale, che prende il nome de “I Siciliani”, ha un grande successo e vende parecchie copie, nonostante le molte difficoltà economiche. La redazione è sempre più attiva nel realizzare pezzi contro la mafia, mirati a smascherare i suoi traffici e tutti coloro che si macchiano dei reati connessi. Nessuno viene risparmiato: politici corrotti, uomini d’affari malavitosi e ben presto degli imprenditori catanesi, nel giro di affari dei Santapaola, cercano di convincere Giuseppe a smettere di fare il suo lavoro, arrivando persino a offrirgli dei soldi.
Giuseppe, imperterrito, non si piega a nessun tipo di ricatto e rifiuta. La situazione si complica sempre più, col giornale che ha bisogno di finanziatori e rischia la chiusura (con conseguenti diverbi che nascono tra i ragazzi).
Pur di continuare a far stampare il giornale Giuseppe si fa pignorare casa. Una sera, uscendo dalla redazione, viene seguito e raggiunto da un auto che lo fredda a colpi di revolver.
Comprensibilmente la sua morte lascia tutti i suoi “carusi” distrutti ma, con suo figlio a capo, il lavoro della redazione riprende. Le indagini sulla morte del giornalista Giuseppe Fava vengono depistate, arrivando persino a parlare di un delitto passionale, ma in seguito la verità emerge e viene fatta giustizia con l’incarcerazione di una serie di imprenditori collusi con la famiglia Santapaola.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Prima che la notte su Rai 3: trama del film sulla vita dello scrittore anti-mafia Giuseppe Fava
Lascia il tuo commento