Prendete una mattina come tante, quando accompagnate i vostri bambini assonnati a scuola. Immaginate di vedere un cumulo di libri in perfetto stato lasciato accanto ai bidoni dell’immondizia in attesa che gli operatori ecologici lo raccolga. Quale sarebbe la vostra reazione? Quella dei bambini della scuola materna Guicciardi di Milano (nel quartiere Dergano/Bovisa) è stata di immediata indignazione. Sì, proprio loro, piccoli lettori in erba, hanno subito chiesto l’aiuto dei genitori per mettere in salvo i preziosi oggetti con cui ogni giorno avevano scoperto mondi nuovi e di incredibile bellezza grazie ai voli della fantasia.
La rivolta di bambini e genitori
In pochissimo tempo la notizia è circolata in tutto il quartiere e anche i bambini della vicina scuola primaria hanno raccolto la causa dei loro “colleghi” più piccoli mettendo in salvo tutti i volumi abbandonati dall’asilo, che si è giustificato dicendo di non avere più i mezzi sufficienti a gestire la biblioteca scolastica. 200 bambini (anche moltissimi italiani di seconda generazione), 8 sezioni e una schiera di genitori si sono subito mobilitati per restituire nuova vita a quei preziosi beni giudicati non più gestibili dall’istituzione scolastica. Dal canto suo la responsabile della scuola, reduce da qualche giorno di assenza, ha risposto di non essere stata informata dei fatti, ma l’assessore all’Educazione Laura Galimberti ha deciso di aprire comunque un’indagine interna, dal momento che è prassi comunale destinare i libri non usati da un istituto alle esigenze di un altro e non, di certo, lasciarli per strada in attesa dello smaltimento. Anche la biblioteca di quartiere (in via Baldinucci, riaperta da pochi mesi dopo più di un anno di lavori di ristrutturazione) non ha mancato di esprimere la sua indignazione: la responsabile Monica Achille ha dichiarato di non essere stata interpellata da nessuno sulla possibilità di prendere quei testi, altrimenti li avrebbe accolti con gioia.
Le reazioni dei più piccoli
I genitori non hanno mancato di puntualizzare che i primi a rimanere scioccati siano stati proprio i più piccoli, alcuni addirittura spaventati da quello scenario che ai più grandi ha ricordato il rogo dei libri raccontato in Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. Che quello fosse un quartiere attento alla diffusione della cultura del libro è dimostrato dalla presenza di numerose biblioteche condominiali o da locali che promuovono il bookcrossing.
Perché, allora, le istituzioni che dovrebbero per antonomasia dare il loro esempio, non riescono ad allinearsi alle ispirazioni etiche che vigono presso le famiglie più attente e impegnate?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La scuola abbandona i libri sul marciapiede: i bimbi li mettono in salvo
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Bellissimo gesto!
Non capisco però la necessità di precisare nell’articolo "italiani di seconda generazione".