Dal 14 aprile 2022 arriverà nelle sale italiane Storia di mia moglie, la pellicola diretta dalla regista ungherese Ildikó Enyedi, presentato in concorso al Festival di Cannes 2021.
Il film di genere drammatico con protagonisti Léa Seydoux e Gijs Naber è tratto dal libro omonimo scritto dal romanziere ungherese Milan Füst nel 1942 ed edito in Italia da Adelphi.
Nel cast anche l’attrice italiana Jasmine Trinca, oltre a Louis Garrel, Ulrich Matthes, Sergio Rubini e Romane Bohringer.
Scopriamo trama e trailer del film e alcune curiosità sul libro da cui è tratto.
Storia di mia moglie: la trama
Storia di mia moglie, ambientato negli anni Venti del Novecento, è la storia di Jakob Störr e di sua moglie Lizzy.
Störr è un instancabile capitano di mare, dedito al proprio lavoro e rispettato da tutti. Un giorno, mentre si trova in un bar con un amico, scommette con lui di sposare la prima donna che entrerà nella caffetteria. È così che Jacob conosce Lizzy, sua futura moglie. Una semplice scommessa, fatta quasi per gioco, cambierà per sempre la vita semplice e disciplinata del capitano Störr. Dai ponti di comando, si ritrova improvvisamente assieme a Lizzy in un bell’appartamento a Parigi, nonostante non sappia molto della sua misteriosa consorte. La nuova vita matrimoniale, però, si dimostra più complessa del previsto. La tranquillità del capitano Störr viene sconvolta dalla ricerca sempre più ossessiva di comprendere una donna sfuggevole, che non si fa dire da nessuno come vivere.
Storia di mia moglie: il trailer
Storia di mia moglie: il libro di Milan Füst
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La storia di mia moglie (1888-1967) è un poderoso romanzo a cui l’autore Milan Füst lavorò in isolamento assoluto per oltre sette anni.
Il libro fu pubblicato in Ungheria nel 1942 e passò inosservato fino al 1958 quando apparve in Francia presso l’editore Gallimard, per poi essere tradotto in un’altra dozzina di lingue e valere all’autore una candidatura al premio Nobel per la Letteratura nel 1965, due anni prima della sua morte.
Milan Füst è oggi considerato uno dei maggiori autori ungheresi del XX secolo, nel 1948 ricevette il Premio Kossuth, massima onorificenza artistica del suo paese.
In Italia il romanzo La storia di mia moglie fu edito dalla casa editrice Adelphi nel 1976 ed è tuttora l’unico libro dello scrittore ungherese pubblicato in italiano.
La trama del libro narra dell’unione tra il capitano Jacques Stör e sua moglie Lizzy. Un matrimonio non certo fondato sull’attrazione tra due opposti temperamenti: nasce invece dall’incontro di due anime irrequiete e disilluse,“ che procedono in parallelo verso il nulla” in un crescendo di rancori e malintesi, scenate furibonde e riconciliazioni provvisorie, rimanendo sempre profondamente estranee l’una all’altra. Ciò nonostante la loro è la storia di un amore che vive al di là della morte.
Nel romanzo la storia è narrata in prima persona dal protagonista. La narrazione si presenta come un unico, grande monologo, caratterizzato da frammentarietà, frequenti flash-back, alternanza di descrizioni, confessioni e considerazioni di Jacques Störr, in uno stile narrativo tipicamente novecentesco.
Una storia d’amore e d’ossessione di certo non facile da portare sul grande schermo, ma la sfida sembra essere stata vinta a giudicare dalle opinioni della critica. Ora spetta agli spettatori italiani l’ultima parola.
In attesa dell’uscita al cinema del film La storia di mia moglie (Story of My Wife nell’originale, Ndr) solletichiamo la vostra curiosità mostrandovi l’incipit folgorante del romanzo-capolavoro di Milan Füst:
Che mia moglie mi tradisse lo sospettavo da un pezzo. Proprio con quel tipo lì, però… Io sono alto sei piedi e un pollice e peso duecentodieci libbre, insomma sono un vero gigante e se a quello gli sputo in faccia ci resta secco, come si suol dire.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Storia di mia moglie”: dal 14 aprile al cinema il film tratto dal libro di Milan Füst
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