Walt Whitman, all’anagrafe Walter Whitman, nasceva esattamente 200 anni fa negli Stati Uniti. Whitman è stato un famosissimo scrittore, poeta e giornalista statunitense che ha meritato il titolo di padre della poesia americana per la bellezza delle sue opere. Tra i tanti, Walt Whitman è stato il primo ad utilizzare comunemente il verso libero, di cui viene tutt’oggi considerato l’inventore. L’opera più famosa dello scrittore è la raccolta di poesie Foglie d’erba, pubblicata a partire dal 1855 in diverse edizioni e considerata un grande classico della letteratura mondiale. La più celebre delle poesie rimane O capitano! Mio capitano!.
Gran sostenitore di democrazia e libertà, Walt Whitman seguiva un ideale visionario per cui l’uomo era posto al centro rispetto al senso di percezione e di comprensione delle cose. Egli cantò l’essenza, già nel primo ‘800, di quello che poi sarebbe diventato il celebre sogno americano. Vediamo insieme, per celebrare i 200 anni alla nascita di questo iconico autore, quali sono state le sue frasi più belle e le poesie indimenticabili che lo hanno reso pilastro della letteratura americana e non solo.
Walt Whitman: frasi e poesie più belle
Ecco di seguito le migliori citazioni di Walt Whitman e le sue più iconiche poesie:
“Straniero, se camminando ti imbatti in me e hai voglia
di parlarmi, perché non dovresti farlo?
E perché io non dovrei parlare con te?”
“Lascia che l’anima rimanga fiera e composta di fronte ad un milione di universi”
“Io esisto come sono, questo è abbastanza, se nessun altro al mondo ne fosse a conoscenza, sarei contento, e se tutti ne fossero a conoscenza, sarei contento”
“Emetto il mio grido barbarico sopra i tetti del mondo”
“Mi contraddico? Certo che mi contraddico! Sono grande, contengo moltitudini…”
“Agli Stati, o a ciascuno di essi o ad ogni città degli Stati: resisti molto e obbedisci poco!”
“Non ho alcun dubbio che ho meritato i miei nemici, ma non sono sicuro di aver meritato i miei amici”
“Ora io vedo il segreto per la creazione delle persone migliori. È crescere all’aria aperta e mangiare e dormire con la terra”
“Gli scommettitori sanno che il cavallo chiamato ’Moralità’ raramente va oltre il palo, laddove il ronzino chiamato ’Proprio Interesse’ corre sempre una buona gara”
“Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l’ho scordato”
“Lascia che l’anima rimanga fiera e composta di fronte ad un milione di universi”
“Se è tardi a trovarmi, insisti, se non ci sono in un posto, cerca in un altro, perché io son fermo da qualche parte ad aspettare te”
“Tu mi rivolgi anche domande e io ti ascolto, e ti rispondo che non posso risponderti, che le risposte devi trovarle tu”
“Il sesso contiene tutto, corpi, anime, significati, prove, purezze, squisitezze, risultati, pronunciamenti, tutte le speranze, beneficenze, conferimenti, tutte le passioni, amori, bellezze, piaceri della terra, tutti i governi, i giudici, gli dei”
“Io celebro me stesso, io canto me stesso,
e ciò che io suppongo devi anche tu supporlo
perché ogni atomo che mi appartiene è come appartenesse anche a te”
“Io credo che una foglia d’erba non valga affatto
meno della quotidiana fatica delle stelle.
E la formica è ugualmente perfetta, come un granello di sabbia,
come l’uovo di uno scricciolo,
E la piccola rana è un capolavoro pari a quelli più famosi,
E il rovo rampicante potrebbe ornare i balconi del cielo.
E la giuntura più piccola della mia mano qualsiasi meccanismo può deridere”
“Io canto l’individuo, la singola persona,
Al tempo stesso canto la Democrazia, la massa.
L’organismo, da capo a piedi, canto
La semplice fisionomia, il cervello da soli non sono degni
della Musa: la Forma integrale ne è ben più degna,
E la Femmina canto parimenti che il Maschio.
Canto la vita immensa in passione, pulsazioni e forza,
lieto, per le più libere azioni che sotto leggi divine si attuano,
Canto l’Uomo Moderno”
“Quando ascoltai l’astronomo erudito,
Quando le dimostrazioni, i numeri, furono dispiegati dinanzi a me,
Quando le carte e i diagrammi mi furono mostrati per sommarli, dividerli e misurarli,
Quando ascoltai trepidante l’astronomo nell’aula delle sue famose lezioni,
Quanto inspiegabilmente presto divenni esausto e sofferente,
Fino a quando alzandomi e scivolando via iniziai a vagare in solitudine,
Nell’umida e misteriosa aria notturna, e secondo dopo secondo,
Volsi lo sguardo alle stelle nel perfetto silenzio”
“O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato,
la nave ha superato ogni ostacolo, l’ambìto premio è conquistato,
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
occhi seguono l’invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;
ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il Capitano,
caduto, gelido, morto.
O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
risorgo - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;
ecco Capitano! O amato padre!
Questo braccio sotto il tuo capo!
E’ solo un sogno che sul ponte
sei caduto, gelido, morto.
Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili,
non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà,
la nave è all’ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito,
la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;
esultate coste, suonate campane!
Mentre io con funebre passo
Percorro il ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, gelido, morto”
“Non scomporti
sii a tuo agio con me
sono Walt Whitman
liberale e forte come la Natura
e finché il sole non ti eviterà, non sarò io ad evitarti
finché le acque non si rifiuteranno di brillare per te, né le foglie di frusciare per te
le mie parole non si rifiuteranno di brillare e stormire per te…” (da A una semplice prostituta)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Walt Whitman: migliori frasi e poesie dello scrittore a 200 anni dalla sua nascita
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