Animali in versi
- Autore: Franco Marcoaldi
- Genere: Amanti degli animali
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2006
Parola di cane
Hai solo cinque anni, ma penso
di continuo alla tua morte.
Incapace di godere del momento,
lo brucio nell’angustia
di tua futura, definitiva sorte.
Tu, con la tua anima di cane,
proprio non mi capisci. Mi guardi
ebbro d’amore, inclini la tua testa
e ti smarrisci. "Padrone, mio, che dici?
Con tutto quello che possiamo fare:
rincorrerci, annusarci, baciarci
con la lingua, giocare con i gatti,
cacciare le lucertole, mangiare.
Dai retta a me, padrone mio,
pensa di meno a te
e asseconda il vento.
Svuotato l’io, sarai pieno di vita:
importa poco se per un anno, dieci o cento".
Una raccolta di poesie che ha per protagonisti animali domestici e non: cani, gatti, mosche, capre, maiali, rane e falene in un delizioso alternarsi di rime e strofe.
Conosco questa lirica dal 2006, anno in cui è uscita la raccolta di Franco Marcoaldi: non l’ho mai dimenticata e adesso la scrivo volentieri in questa mia recensione per farla apprezzare a chi lo vorrà.
Il primo capoverso mi torna in mente quando guardo il mio bassotto così come mi tornava in mente anni fa, alla presenza di Yanez, il nostro alano, razza di cani fra le meno longeve. Inutile dire che considero questo volumetto un altro piccolo gioiello che la letteratura a volte ci regala.
Animali parlanti, animali artisti, animali fastidiosi e scrocconi, ecco uno zoo tratteggiato in modo delicato e rispettoso. Animali dal nome proprio come la tartaruga di nome Silvio - nessun riferimento a quello cui stiamo tutti pensando -
ma che ci strappa più di un sorriso quando, al termine della poesia si legge:
Ma è stato solo un sogno, anche
piuttosto breve, visto che l’indomani
Silvio, l’idolatrato, era sparito.
Chissà, forse neanche era
maschio - di certo ci ha tradito.
Che spasso.
Classicità - molti sono i riferimenti alla mitologia o al mondo classico - e attualità ben dosate in un linguaggio sintetico, denso di significati ed elegante.
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Bella raccolta di poesie ispirate ai comportamenti degli “amici” animali, che, come si legge nel prologo poetico sono esseri che assecondano la natura senza impoverirsi di inutili orpelli, quasi ricadesse su loro il peso, appunto, dell’origine.
Quindi ecco la carrellata di animali concreti e non, come il canecavallo che corre libero alla ricerca di piccoli piaceri, come raspare la terra alla ricerca di lucertole, ma anche la cicala con il malinconico grido che si fa muto all’arrivo di qualcuno, ma anche all’arrivo dell’ “ombra” invernale. Poi ancora, l’autore ci illustra gli animali come ricalcanti un ideale di comportamento, la precisione degli asini che, ad Addis Abeba, corrono solinghi con funzione di solerti postini : si meriterebbero di essere premiati con una vita oziosa. Non sono banditi, dal libro gli effetti umoristici, come nella poesia “La mosca”, oppure allusioni ai tipici comportamenti umani, che malgrado tutto, possono essere presenti in talune specie. Una raccolta di facile lettura, per sorridere della vita attraverso i versi, semplici ma efficaci, di un poeta che si fa tramite di un linguaggio fatto di puro istinto e ne traduce gli elementi essenziali anche a svelare morali nascoste.
Il linguaggio “marcoaldiano” si nutre di ritmi che si fanno incalzanti al momento giusto e suscitano la curiosità di leggere subito la poesia seguente.
Mi fa piacere ti sia piaciuta questa raccolta..consiglio vivamente anche la lettura del libro Baldo dello stesso autore. saluti cari emmabi