Bonjour Casimiro di Alberto Samonà

Leggendo Bonjour Casimiro di Alberto Samonà (Rubbettino, 2021, 167 pagine) ci si accorge subito di non trovarsi di fronte a un romanzo ordinario. Lo stile è colto ed elegante, ma la dimensione narrativa a tratti si intreccia con una forza descrittiva propria del saggio, riuscendo a generare una lettura che da un lato informa il lettore sui protagonisti della storia, sull’ambiente, sulla componente reale che permea ogni pagina e dall’altro lo fa immergere in una storia che prende, coinvolge e lascia sospeso lo svolgersi della trama fino all’ultima pagina.

La vicenda narra di un uomo contemporaneo che, spinto da un convegno, visita la villa di campagna di Capo d’Orlando in cui vissero i baroni Piccolo di Calanovella, originali aristocratici siciliani, molto colti, imparentati in modo strettissimo con Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che era solito frequentare la dimora in cui è ambientato il romanzo.

La trama si sovrappone alla realtà in più punti. Il protagonista, Giulio, entra così nel mondo di Casimiro Piccolo, pittore e fotografo, fratello di Lucio Piccolo, il poeta che venne scoperto da Eugenio Montale nel 1954 e che fu autore di liriche dalla dimensione assoluta e senza tempo. Ed è la stessa dimensione che si riscontra nel romanzo di Samonà, in cui alla realtà si sovrappongono visioni, apparizioni, forse sogni, costellati da fate, ninfe, folletti cani parlanti, che conducono il lettore sempre più addentro nel filo della vita di questi aristocratici di un’altra epoca con la passione per le arti. Lucio Piccolo morì nel 1969, suo fratello Casimiro un anno dopo e la sorella Giovanna nel 1974.

Nel volume appare a più riprese anche lo stesso autore del Gattopardo, che dei suoi parenti stretti era abituale frequentatore. La storia ci consegna in definitiva anche la vita (reale) dei baroni di Calanovella, che a partire dal 1932, insieme alla loro madre, Teresa Mastrogiovanni Tasca, abbandonarono per sempre Palermo e i salotti mondani e rarefatti della nobiltà cittadina per scrivere la loro nuova vita nella villa di campagna. Qui nacquero i cosiddetti "acquerelli magici" di Casimiro Piccolo a sfondo mitico-fantastico, le poesie di Lucio e si perfezionò l’arte botanica di Giovanna.

Un viaggio, dunque, quello che ci invita a compiere questo libro, alla scoperta di aristocratici esponenti di una Sicilia e di un mondo che forse non esiste più, ma immerso nelle atmosfere del Mito, di quella dimensione metafisica che, per sua stessa natura, è senza tempo. E il protagonista, nello svolgersi della trama, sembra richiamare memorie dell’universo arcaico che fece dell’Isola la terra di Dioniso e degli Dei. Bonjour Casimiro è un bel libro, di cui si consiglia la lettura.