Cartagena. Gli ultimi della Tortuga di Valerio Evangelisti

Siamo verso le fine del 1600, il re di Francia Luigi XIV è impegnato nella guerra dei nove anni e chiama a supporto i Fratelli della Costa per invadere e riconquistare la colonia spagnola di Cartegena, nell’attuale Colombia.
Cartagena. Gli ultimi della Tortuga (Mondadori, 2012) racconta la storia di uomini disperati, afflitti dalla vita, avidi, pronti a tutto.

Cartagena è il terzo romanzo della trilogia di Valerio Evangelisti dedicata ai Fratelli della Costa: il primo volume è Tortuga (2008), seguito poi da Veracruz (2009).

Procedendo nella lettura si incontrano diversi personaggi dagli animi distorti, inumani, pronti a tutto per il denaro, per arricchirsi alle spalle degli altri. L’atmosfera ha un che di tetro, la tensione è forte e ci si sente parte di un mondo lontano nel tempo e nello spazio, a vivere avventure tra i mari.

Martin d’Orlhac è il protagonista del racconto: un uomo dal passato turbolento, che viene infiltrato dai francesi tra i pirati e ne vedrà di tutti i colori, in un rapporto ambiguo tra i francesi e i filibustieri.
Incontriamo anche l’ammiraglio De Pontis, che per navigare i Caraibi ha bisogno dell’appoggio della Filibusta. I Fratelli della Costa che un tempo abitavano Tortuga sono però sparsi sulle montagne dell’isola di Hispaniola e per questo ha bisogno dell’aiuto di Ducasse per radunarli.
Ducasse è un altro dei personaggi eccezionali che incontriamo nel racconto, un ex negreriero, dall’animo duro, ma al contempo pervaso da una certa nobiltà, che gli rende l’onore e la fedeltà dei suoi uomini.

Leggendo Cartagena. Gli ultimi della Tortuga ci si interroga su diversi punti, dalla spietatezza ed efferatezza dell’animo umano al potere del denaro, alla forza dell’uomo, al senso dell’onore, della fedeltà e di alcuni grandi valori o disvalori, di ieri come di oggi.
Leggendo il romanzo ci si trova a vivere le tensioni tra aristocrazia e pirati, tra De Pointis e Ducasse, per l’ultima grande impresa degli uomini che per lungo tempo avevano tenuto in pugno i Caraibi.