Chiodi di ghiaccio di Elisa Averna

Chiodi di ghiaccio di Elisa Averna (Bertoni, 2020) è un romanzo di narrativa intesa in senso lato: sebbene vi si possa intravedere qualche vaga eco da paranormal romance e a tratti un’ambientazione cupa da noir e un mondo onirico e visionario, ha forti elementi della letteratura contemporanea incentrata sulla realtà in tutta la sua crudezza. La protagonista, Soleandra, il cui nome profetizza un destino (sole andrà), non solo è una donna molto bella, ma ha una personalità complessa e affascinante. Il romanzo racconta in modo viscerale la sua appassionante ed enigmatica storia d’amore con Lorenzo, giovane artista misterioso e dal fascino conturbante.

Il rapporto tra i due è terribilmente vero pur nell’assurdità della situazione: lei, Soleandra, è la sosia di un indefinito amore di Lorenzo, Sara, da poco defunta. Soleandra difatti sarà vittima di una sorta di “sindrome di Rebecca”, una gelosia retroattiva che le devasterà l’anima, vivendo nel dubbio che Lorenzo la ami solo in funzione della sua somiglianza con Sara. Soleandra accetterà d’impersonare Sara con la nonna di quest’ultima, ignara della morte della nipote, che viveva ormai da anni a Londra con Lorenzo. Soleandra si troverà dinnanzi al paradosso di avere più facilità di impersonare Sara davanti alla nonna che a essere se stessa con Lorenzo, tormentata dal rischio di essere troppo assimilata da lui alla ragazza morta.

Nel prima parte del romanzo (intitolata Sara), Soleandra si troverà a muoversi tra gli affetti di Sara fino ad abbandonare la propria vita e a “proseguire” quella di Sara. Sarà dunque Sara a “prestare” la sua vita a Soleandra. La giovane si trasferirà a Londra e dormirà nella stessa stanza di Sara. Qui Soleandra rischierà di perdere se stessa assorbita dallo spirito di Sara, rimasto intrappolato tra i due mondi, il mondo dei vivi e quello dei morti. Soleandra percepirà i due mondi come separati da una lastra di ghiaccio, a simboleggiare il caldo della vita e il freddo della morte. Quando Sara martella la lastra di ghiaccio, non rassegnata al non appartenere più al mondo dei vivi, Soleandra sente i colpi nella sua testa e le scaglie di ghiaccio conficcarsi nei suoi occhi come chiodi.
Soleandra, in competizione con Sara, investirà tutta se stessa per portare a termine gli impegni lasciati in sospeso dalla defunta, come il seguire negli studi Nora, una ragazza ribelle e fortemente problematica, lo scrivere le lettere alla nonna in veste di Sara e soprattutto amare Lorenzo ed esserne riamata come Soleandra.
Soleandra, nell’alternanza di sostituirsi a Sara ed essere se stessa, vivrà una crisi identitaria che la porterà ai limiti della follia.

Nella seconda parte del romanzo (intitolata Soleandra), Soleandra scoprirà di essere affetta da una malattia degenerativa agli occhi che la porterà al buio, a raggiungere Sara nell’oscurità. Vivrà la malattia come una punizione da parte di Sara per non aver rispettato il confine da questa imposto nel sostituirsi a lei. A questo punto Soleandra deciderà di invertire le parti: sarà ora lei a prestare la sua vita a Sara e a farla muovere tra i suoi affetti.
Che cosa succederà? Quali implicazioni avrà tutto questo nella storia d’amore tra Soleandra e Lorenzo?

Il romanzo è sapientemente congegnato nell’intreccio, reso ancora più chiaro da una scrittura vellutata e ruvida al punto giusto, senza sbavature e nebulosità. La storia è struggente e non lascia possibilità di scampo: una volta che se ne intraprende la lettura, il coinvolgimento emotivo è totale. Il lettore è immerso in qualcosa, a tratti anche disturbante, ma di cui non può non desiderare un epilogo intenso all’altezza di tutto il racconto. Lasciatevi turbare ed emozionare. Buona lettura!