Crocevia
- Autore: Mario Vargas Llosa
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2016
Cinco Esquinas è il titolo del nuovo romanzo del premio Nobel Mario Vargas Llosa, tradotto per Einaudi da Federica Niola con il titolo di “Crocevia”.
Siamo a Lima, la capitale peruviana dominata dal dittatore Fujimori e dal suo principale collaboratore, divenuto il vero padrone del paese, il Doctor, comandante dei servizi segreti, assassino e torturatore. Negli anni Novanta ha luogo la intricata vicenda che il romanzo ci racconta, nel tentativo di ricostruire un pezzo della storia di quello sfortunato paese latino americano; due coppie di ricchi e potenti borghesi sono cari amici: l’ingegnere minerario Quipe Càrdenas e sua moglie, la bella Marisa, e l’avvocato Luciano sposato a Chabela, una bionda irresistibile. Sembrano vivere vite da privilegiati, in case ricche, circondati dal lusso, lontani dai drammi che insanguinano il Paese, dove i terroristi di Sendero Luminoso si oppongono alla dittatura con rapimenti e attentati; le autorità si difendono con il pugno duro, e la capitale subisce il coprifuoco come immediata conseguenza del clima violentissimo.
Le due amiche si trattengono una notte insieme e, con meraviglia, si accorgono di essere fatalmente attratte l’una dall’altra, finendo in un amplesso lesbico che lo scrittore racconta fin nei minimi dettagli.
Ma la vita tranquilla dei privilegiati e potenti amici subisce una feroce battuta d’arresto: Quipe Càrdenas riceve in ufficio l’inaspettata visita di un ometto quasi ridicolo, il giornalista direttore di una piccola rivista scandalistica, Rolando Garro, che gli mostra un pacchetto di fotografie, scattate di nascosto molto tempo prima, che mostrano l’ingegnere nudo, mentre partecipa ad un’orgia violenta con volgari prostitute, tragicamente compromettenti. È un tentativo di ricatto? Molto di più, il viscido direttore gli chiede un finanziamento per rendere la rivista più grande e più letta e più potente, riservando a Càrdenas il ruolo di presidente del Consiglio d’Amministrazione. Al rifiuto sdegnato di Cardenas di far parte di un’impresa moralmente riprovevole, esplode lo scandalo: la mattina dopo la rivista Destapes porta in copertina una delle foto oscene, mentre all’interno la giornalista Julieta, detta Retaquita, fedelissima di Garro, firma un articolo dal quale il potente Càrdenas esce assolutamente distrutto: tutta la città legge delle malefatte sessuali di un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Ma proprio poche ore dopo il direttore della rivista Rolando Garro viene trovato morto, orribilmente sfigurato. Del delitto viene subito accusato Quipe, che subisce un arresto che lo porta in una delle prigioni segrete del dittatore, in mezzo a dementi, stupratori, assassini.
Poi succedono molte altre cose, in questo romanzo dove Mario Vargas Llosa, con grande sapienza narrativa, ci racconta il lato più segreto e oscuro di una dittatura sanguinaria, la componente erotica che, insieme all’ansia di potere, risultano essere le caratteristiche principali di una fase storica del Paese latino americano: in nome della libertà, alla ricerca del potere a qualunque costo, si combattono battaglie orribili, si viene uccisi, torturati, segregati; si cerca questa libertà che non c’è nella trasgressione della morale borghese: l’erotismo sembra essere l’unica possibilità di vera felicità, l’unico modo di vivere l’amore coniugale, l’unica possibilità di sfuggire alla morsa della paura.
Mario Vargas Llosa ci racconta un paese miserabile, dove si stenta a mangiare e a trovare lavoro per la maggior parte dei cittadini, qui descritti nel quartiere miserabile di Cinco Esquinas, un “Crocevia” al centro di Lima, in case fatte di adobe, mattoni di terra e paglia, dove si mangiano cibi poveri, si vedono squallidi programmi tv, si balla con la musica criolla, importata dall’Europa e divenuta popolarissima, si beve emolliente, si vive nel terrore della polizia politica corrotta, della magistratura e del giornalismo asserviti al potere, e dei Tùpac Amaru, pronti a rapire e ad uccidere.
Un romanzo metaforico sui guasti tremendi della dittatura, che l’autore sa raccontare a tratti con leggerezza, disegnando personaggi straordinari, come il recitatore Juan Peineta, che adora la poesia e che vivrebbe come un attore convinto dell’importanza dell’arte, se non fosse stato costretto per fame ad accettare una parte di comico in un trio di miserabili attori da avanspettacolo; o come la giornalista Julieta, dagli occhi gelidi e dal coraggio leonino, vera eroina di questo intrigante romanzo a lieto fine, si direbbe: il giudizio finale ai lettori, che ne saranno certamente affascinati ma forse anche sconcertati, e non poco.
“Un affresco della società peruviana negli ultimi mesi della dittatura”
come afferma lo stesso Mario Vargas Llosa. Il romanzo è corredato da un ricco glossario, che racconta moltissimo delle abitudini e della società che nel libro viene raccontata in un crescendo di emozionanti colpi di scena.
Crocevia
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