De reditu suo
- Autore: Claudio Rutilio Namaziano
- Genere: Classici
Negli anni del liceo non ho mai sentito parlare di questo autore, Claudio Rutilio Namaziano, che d’altro canto era confinato alle ultime righe del manuale di letteratura latina, ma in seguito c’è stata una rivalutazione della letteratura della decadenza e quindi anch’io l’ho letto.
È il 415 d.C., Roma è stata invasa dai Visigoti, Rutilio è un nobile gallo romano che ritorna ai suoi possedimenti in Gallia, non avendo più cariche pubbliche e durante il viaggio tiene un diario sulle varie tappe.
"De reditu suo" è sostanzialmente un libro di viaggio, ma anche uno spaccato della società del tempo, un quadro fosco della situazione storica in cui i cristiani hanno, a torto o a ragione, il sopravvento, mentre gli intellettuali pagani sono alle prese con feste, visite, dispute senza rendersi conto che il loro tempo è finito.
Namaziano nota tutto ciò e sente una profonda malinconia per un mondo che di li a poco non ci sarà più.
L’autore non si identifica con nessuno, ma considera importante Roma a cui dedica un bellissimo epitaffio per il quale la città diventa "quella che ha creato un mondo".
È un elogio ma anche un addio, un piccolo capolavoro della letteratura latina.
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