Di testa nostra
- Autore: Andrea Camilleri
- Genere: Politica ed economia
- Casa editrice: Chiarelettere
- Anno di pubblicazione: 2010
Cronache con rabbia 2009-2010
Saverio Lodato e Andrea Camilleri tornano a scambiarsi opinioni sui problemi di un’Italia asfittica e incattivita. La passione civile, che già avevano manifestato nel libro “Un inverno italiano”, riappare ora in “Di testa nostra” (Milano, Chiarelettere, 2010), operetta in cui le “Cronache con rabbia” vanno dal maggio 2009 al giugno 2010. Nel “Prologo” il primo muove da alcuni interrogativi:
“Qual è l’uomo “attuale” in questa nostra epoca? Quale sarà l’italiano “attuale” fra dieci, vent’anni? In che modo questa generazione sta educando la generazione del domani? Ma non si fa prima a dire che, mai come di questi tempi, stiamo assistendo al trionfo di “istinti legati alle funzioni biologiche fondamentali?”.
E’ a partire da queste domande che, sulle colonne de “l’Unità”, si riapre la rubrica “Lo chef consiglia”. I piatti preparati hanno come ingrediente principale la cronaca socio-politica, mentre il dosaggio è assicurato dalla salutare dose di autonomia mentale. Le pietanze potrebbero essere non gradite, aveva precedentemente detto Camilleri, allora l’invito rivolto al cliente resta quello “di accomodarsi fuori”. Le sue ponderate e meditate riflessioni, condotte con tagliente sarcasmo, aiutano alla comprensione degli eventi susseguitisi nei mesi considerati.
Di forte esemplarità morale è la conversazione datata 2 giugno 2009: a Saverio Lodato, che ricorda il libro di Gian Carlo Caselli “Le due guerre”, scritto con il figlio Stefano, giornalista, Andrea Camilleri confessa la profonda vergogna provata quando viene insultata la magistratura. Augurandosi che il libro venga letto nelle scuole come palpitante testimonianza di elevata educazione sociale e civile, così conclude:
“Capacità critica significa saper rompere gli idoli della seduzione, del consenso, del potere, per lavorare a una comunità finalmente capace di rompere le ingiustizie. Partendo dalla Costituzione”.
Ecco allora l’ideale educativo: il pensare con la propria testa che non fa mai male specialmente in un contesto abbastanza cupo: quello del pupo Berlusconi e dei fili padani che lo manovrano, nonché della “casta” sempre pronta a fare quadrato attorno a lui, percepito dal nostro scrittore anche come invasato dal delirio d’onnipotenza. Ne viene fuori una realtà sommersa dalla complicità del silenzio, voluta dai mezzi di comunicazione e da una politica di maggioranza che mistifica e mortifica l’esercizio dell’autonomia.
Camilleri non concede sconti. Anche il PD non esce bene dalla sua analisi: i soccorritori della “balena piaggiata” hanno idee confuse, non dispongono di un progetto sostenuto da coraggiose strategie. Nell’“Appendice” il ricordo di Leonardo Sciascia è palpitante e risulta collegato con la pubblicazione dell’opera “Un onorevole siciliano”. Camilleri, ricordandolo come giornalista, scrittore civile e politico, ripensa alla feroce polemica della quale fu oggetto quando pubblicò “L’affaire Moro”:
“Il fatto è che toccava sempre con una precisione da chirurgo il punto dolente”.
Conclude l’opera il breve scritto “Restiamo uniti”, dove lo sguardo va all’unità necessaria per tentare di battere il piccolo Cesare. I modelli di competenza e le buone esperienze, che non mancano a partire da quelle sviluppatesi nella martoriata Sicilia, fanno sperare, purché se ne sappia fare tesoro.
Di testa nostra. Cronache con rabbia 2009-2010
Amazon.it: 11,56 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Di testa nostra
Lascia il tuo commento