Follie di Brooklyn di Paul Auster

Narrato in prima persona e ambientato nella New york contemporanea (ante 11 settembre), Follie di Brooklyn racconta le vicissitudini di una serie di personaggi che... vivono. Punto. Sì, vivono senza aggettivi né avverbi perché già la vita è piena di follie e non c’è bisogno di complicarla ulteriormente. Il materiale che la compone influenza le emozioni e sulle emozioni Auster incentra il libro, ma è materiale "terrestre", verosimile, anche se al limite della quotidianità.

Trama e personaggi - Nathan, reduce da un tumore, torna a Brooklyn, il quartiere in cui sono ancora impiantate le sue radici. Là trova suo nipote Tom che, dopo aver fatto il tassista, ha perso ogni fiducia nelle proprie capacità e, nonostante le aspettative che la sua brillante personalità aveva creato in famiglia, lavora ora come aiutante di Harry in un negozio di libri usati. Harry è un gay, ex galeotto ed ex truffatore, ma è un istrione e ha un gran cuore. Aurora, la sorella di Tom, è stata segregata in casa per sei mesi dal marito, adepto di una strana religione e ha mandato la figlia Lucy ad abitare con lo zio, che, insieme a Nat, ci metterà un po’ a capire cosa è successo alla sorella, visto che sua figlia si è imposta di non dire una parola sulla madre. Questi sono solo alcuni dei personaggi del libro ma, come dice anche Nathan nel penultimo capitolo, mai sottovalutare il potere dei libri: la narrazione delle loro storie riesce a dar valore a tutte le vite dei miliardi di persone che vivono anonime sulla terra, quelle che non conosceremo mai, quelle di cui nessuno scriverà mai una biografia.
Ci immedesimiamo con Nathan, Lucy, Tom, Harry e tutti gli altri, e attraverso l’immedesimazione entriamo nel libro

...e quando una persona è abbastanza fortunata da vivere all’interno di una storia, da vivere in un mondo immaginario, i dolori di questo mondo svaniscono. Perché fino a quando la storia continua, la realtà non esiste più.

Allora, al di là del colorito linguaggio newyorkese e delle svolte della trama, a volte un po’ repentine (come l’eredità a favore di Tom), Auster ha creato un mondo in cui anche noi andiamo a vivere per un poco.
Mai sottovalutare il potere dei libri.