Leviatano
- Autore: Paul Auster
- Casa editrice: Einaudi
Ognuno di noi è legato in un modo o nell’altro alla morte di Sachs e non mi sarà possibile raccontare la sua storia senza raccontare allo stesso tempo ciascuna delle nostre storie. (...) sono io il punto da cui tutto comincia.
Ma chi è Benjamin Sachs? Questo romanzo è incentrato su di lui, su questo promettente scrittore, brillante interlocutore, marito invidiato... eppure... ad un certo punto della sua vita, qualcosa fa crak! e lui sparisce dalla circolazione. La moglie si sposa con un altro, gli amici lo danno per morto... sembra uno dei tanti casi di scomparsa che punteggiano gli Stati Uniti, e invece il mistero, o almeno una parte di esso, viene svelato da Peter Aaron, grande amico di Sachs, il quale riesce a scoprire la connessione tra la scomparsa di Benjamin e una serie di riproduzioni della Statua della Libertà saltate in aria.
Auster prende i suoi personaggi, lascia che si delineino da soli e poi li getta nel mondo in balia del Caso, come un Dio che mette alla prova le proprie creature: le fa cadere dal quarto piano, lascia che si perdano nei boschi, che incontrino (presunti) pazzi fanatici, che uccidano, che si innamorino, che scrivano...
Insomma, li fa vivere, in tutti i sensi.
Poi arriva qualcuno, in questo caso Peter Aaron, a raccontarci la loro storia. Perché non vada perduta. E’ una delle ossessioni confessate anche in "Follie di Brooklyn": le storie degli sconosciuti, delle persone di cui nessuno scriverà mai una biografia.
A chi non piacerebbe che la propria vita venisse trascritta e salvata dall’oblio grazie a uno come Auster? I suoi personaggi rifuggono dal bianco e dal nero: non c’è manicheismo che possa avere la meglio sulle innumerevoli sfumature delle personalità che ci scorrono sotto gli occhi.
Leviatano (Einaudi tascabili. Scrittori Vol. 1186)
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