Fuori!
- Autore: Matteo Renzi
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2011
Matteo Renzi, giovane e combattivo sindaco di Firenze, da qualche giorno ha cominciato a girare l’Italia con il suo camper per proporsi come candidato alle primarie del centrosinistra. Renzi costituisce una mina vagante tra i maggiorenti del Partito democratico, il gruppo azionista di maggioranza della coalizione, perché con le sue idee innovatrici e di "rottamatore" rischia di rompere le uova - e non solo quelle - all’interno delle posizioni di potere radicate nel partito: se dovesse vincere queste primarie, l’attuale dirigenza democrats verrebbe “pensionata”.
Fuori! (Rizzoli, 2011), con tanto di punto esclamativo, è la polpa del Renzi-pensiero. Il tema centrale, come si evince dal titolo, è quello di dare il ben servito ai vari D’Alema, Veltroni, Bersani, Bindi e così via, rinnovando l’organigramma di punta con facce nuove e più fresche all’anagrafe: un autentico ricambio generazionale, almeno nelle intenzioni. Qui, con tono scanzonato e all’insegna dell’ironia, “il pierino” del centrosinistra racconta la sua storia politica e personale: l’esperienza prima come presidente della Provincia e poi come primo cittadino di Firenze; i suoi trascorsi negli scouts con il portato di quei valori; il rapporto instaurato con i fiorentini e le passioni. Per capirci, la sua visione a tutto tondo della politica.
Renzi punzecchia e polemizza, da buon toscano, rivolgendosi a una sinistra riformista incapace da anni di reinventarsi e rigenerarsi, in uomini e idee. Il ragazzo dalla faccia pulita, il discolo che i vertici di partito non riescono a contenere, scrive bene, parla benissimo, sa comunicare alla grande bucando – come suol dirsi – il video nelle sue apparizioni televisive, ispirando fiducia e alimentando aspettative di novità; invoglia gli elettori astenuti, i disillusi e i menefreghisti delle cose politiche a tornare ai seggi e votare per lui; suscita simpatie anche tra i delusi del centrodestra e persino tra alcuni bersaniani. La proposta – vero cavallo di battaglia – di introdurre la regola del mandato politico a termine - a tutti i livelli, con scadenza certa e automatico ritorno al proprio mestiere o a cercarsene uno nuovo - e quella di sburocratizzare la macchina amministrativa sono enunciazioni che fanno breccia tra la gente comune. Giuste - forse un po’ scontate - le critiche ai mali che affliggono da una vita il nostro paese: cattiva sanità, arretratezza e lentezza della giustizia, alta disoccupazione, eccessiva burocrazia, elevato costo della spesa pubblica, ecc. Accattivante lo stile di queste pagine che non annoiano mai.
Cosa dire, dunque? Antipolitica dal volto perbenista? Demagogia di nuovo conio? Populismo in simil Arcore? A mio avviso, è presto per dirlo. Vedremo con il tempo se il Nostro sarà coerente con quanto sostiene nero su bianco. Anche Berlusconi e Prodi pubblicarono libri in vista della campagne elettorali, promettendo tanto per poi in realtà mantenere poco o niente. Insomma, faccia pulita e buona oratoria rappresentano senz’altro un buon viatico per raccogliere consensi. Tuttavia, anche nel caso in cui Renzi battesse Bersani e arrivasse addirittura a vincere le elezioni del 2013, le prove da superare non sarebbero facili perché governare l’Italia è cosa ben diversa da governare una città. Non rimane, pertanto, che sospendere ogni giudizio.
Fuori!
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