I divoratori
- Autore: Stefano Sgambati
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2020
Stefano Sgambati, dopo aver pubblicato Gli eroi imperfetti e La bambina ovunque, torna alla narrativa con I divoratori (Mondadori, 2020), un libro complesso e sorprendente che mette a nudo, con sarcasmo e ironia, le bassezze umane, le ossessioni, le invidie, i problemi legati all’essenza uomo, nell’ottica di:
“il problema è legato al concetto di identità. Io sono solo un pasto da divorare.”
Ecco il punto focale della narrazione è proprio questo: ogni singolo individuo viene colto nella sua intima essenza precipua, ma anche più bieca, e la sopravvivenza umana diventa una lotta all’ultimo sangue, all’ultima cattiveria, in un gioco al massacro costante. Chi sopravviverà?
Forse il divo del momento Daniel King, imprigionato nella corazza sicura legata ad un successo immeritato, preda alle idiosincrasie più impensabili? Oppure Giordano e Frida, lui eccellente docente universitario, lei allieva molto più giovane; il primo che:
“per la prima volta nella sua vita di accademico aveva sperimentato l’analfabetismo”.
Mentre Frida:
“La sottotraccia inspiegabile di complicità, l’ombra di potenziale peccato che lo aveva spinto ad insistere con lei fino a dover inventare l’ennesima scusa con sua moglie. Frida non era bella. Più che altro si era appassionato all’effetto che lei generava su di lui.”
Riusciranno i due a superare l’empasse dell’imbarazzo e a concludere?
Oppure Carlo, chef, proveniente da una famiglia caciarona che non può che metterlo in difficoltà davanti a tutti? Lui che in ogni modo ha cercato, attraverso il lavoro, un riscatto sociale, destinato, forse a non arrivare mai…
Il libro è di grande attualità e con grande sapienza narrativa e una prosa dirompente e feroce scava a fondo nelle esistenze di una pletora di umanità variegata, colta nella sua intima essenza. Aspetto quest’ultimo, ancora più da apprezzare tenendo conto che la narrazione si svolge in un’unica serata a Milano, nel ristorante gourmet dell’Hotel Principi di Savoia. Stefano Sgambati indaga nell’interiorità dei personaggi, offrendo al lettore tutti i loro aspetti intimi e intimistici, in una lettura che si rivela essere intrigante ma anche molto complessa. Fino all’epilogo finale, inaspettato, dove si mette in moto:
“una specie di fungo, una macchia che comincia ad allargarsi”.
Per giungere dove? Uno splendido scavo umano, un flusso di coscienza ininterrotto. Buona lettura.
I divoratori
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Un libro perfetto per...
Coloro che amano la psicologia, il flusso di coscienza, lo scavo introspettivo nelle coscienze e nel vissuto umano.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I divoratori
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