I giusti e i peccatori
- Autore: Luigi A. Galluzzo
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Luigi A. Galluzzo, giornalista e editorialista, in questo suo primo romanzo usa la letteratura di genere in modo originale e non scontato. L’autore sa evidentemente la quantità di libri noir, italiani e "stranieri" che vanno in stampa ogni anno. Sempre di più. E come attività di diporto o anche come mezzo per capire le origini del male umano. Mai abbiamo avuto così tanti commissari di polizia in azione come in questi ultimi tempi e come una droga che non basta mai ci sono serie televisive poliziesche o crime movie su qualsiasi piattaforma digitale.
La letteratura di genere è diventata il nuovo romanzo da riscrivere all’infinito, che ricorda le grandi saghe di Balzac o i racconti di Maupassant e non me ne vogliano i "puristi" per aver messo insieme un genere letterario con i "geni" dell’Ottocento francese, un azzardo fatto solamente per capire questo bisogno mai domo di storie, che siano omicidi o storie d’amore.
La commissaria di polizia de I giusti e i peccatori (Augh editore, 2021) è Elena Martire, che ha il potere di capire quando da qualche parte si trovi un morto ammazzato. Lei ne farebbe volentieri a meno di questa sorta di magia inspiegabile, ma di solito ci azzecca sempre. Anche stavolta il morto c’è: è Filippo Allegri, di quarantadue anni, che con un proiettile solo, a distanza ravvicinata, ha lasciato questo mondo, dove Elena Martire tenta di scacciare la cattiveria ricordandosi pezzi di canzone, pezzi di poesie, finanche Dante Alighieri, per poi tornare seria quando è vicino a un cadavere. Che sia stato solo uno il colpo che ha ucciso l’Allegri lo dice a Elena il medico legale Anna Sciarra, bella donna — tanto che non ci stupiamo quando un sottoposto della commissaria fa questo apprezzamento alla Sciarra (dicendo che è "bona") con il beneplacito della Martire, a cui piacciono le donne e tutto il commissariato lo sa. Non che a qualcuno gliene freghi qualcosa: anche la Sicilia, o almeno a una parte importante di siciliani, ha superato omofobie e cavoli vari. Questo non vuol dire che Elena Martire può baciare una donna per strada oppure è agevole chiedere sempre alla stessa donna di vivere insieme legalmente, ma solo trent’anni prima, anche meno, una donna dello stato, commissario di polizia, che si dichiarava lesbica, o se uomo, gay, erano dolori. In qualche modo andavano eliminati, non necessariamente con la lupara, ma si faceva capire a chi voleva fare outing, che non era il caso, pena licenziamenti e allontanamenti, per togliere di mezzo le persone con "la lettera scarlatta" sul petto.
Galluzzo, per mettere più elementi nella storia del primo ammazzato, cambia registro e inizia un capitolo che vede depositare dei pacchi bomba negli istituti tecnici e nei licei circostanti. Di solito il ticchettio della bomba, con tanto di cani e di artificieri, non era altro che una sveglia, ma al terzo tentativo gli artificieri trovano una bomba fatta in casa che non poteva in ogni caso fare troppi danni.
L’azione si sposta di nuovo, perché la commissaria sente di nuovo, coi suoi poteri, che c’è stato un altro omicidio, con le stesse caratteristiche di quello dell’Allegri. E la scia di sangue non si è ancora fermata.
I giusti e i peccatori è un romanzo sicuramente avvincente, che giustifica le malefatte degli uomini perché, forse, la Terra è un posto sbagliato per vivere in pace.
Il libro è consigliato per chi ancora non riesce a superare il fatto che il commissario Montalbano è andato in pensione.
I giusti e i peccatori
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