Il Cristo Zen di Raul Montanari

Gesù Cristo viene in Terra come figlio di Dio e ama gli uomini con un Amore incondizionato. Per gli uomini si farà crocifiggere e per loro – sempre – risorgerà, instillando nel prodotto divino per eccellenza l’essenza del perdono e la speranza della vita eterna.
Siddharta nasce tra gli uomini senza alcuna ambizione divina, da questi si allontanerà, intraprendendo un percorso di ricerca interiore, la ricerca dell’Io, dal quale, dopo aver tentato diverse strade, riuscirà a congedarsi raggiungendo il Nirvana.

La vita per i fedeli del Cristianesimo è una linea retta, mentre per i fedeli del Buddismo un cerchio. La morte per i primi è il tanto temuto passaggio ad una dimensione nella quale rispondere delle proprie azioni, per i secondi il naturale passaggio ad una rinascita verso esistenze diverse che seguono il filo delle evoluzioni.
Le differenze, riassunte così brevemente, tra le due religioni sono molte e per alcuni aspetti sembrano porre le stesse agli antipodi. Le religioni, però, sono l’interpretazione umana degli insegnamenti dei profeti attraverso i quali l’Essenza divina (che sembra possedere diverse sfaccettature) si è svelata all’umanità nel corso della storia.

Raul Montanari ha pensato di svincolare l’essenza delle due fedi dai paradigmi religiosi, mettendole a confronto e il risultato è stato un libro rivelatore: "Il Cristo Zen", pubblicato nel 2011 da Indiana Editore.
Davvero ci si può stupire di fronte a tanta analogia, a tanta meravigliosa affinità, come se le rivelazioni spirituali delle due fedi scaturissero da un’unica Verità assoluta e imprescindibile che segue, però, la logica delle diversità propria della natura umana (anche quest’ultima sembra possedere diverse sfaccettature, guarda caso!).
Gesù, attraverso un linguaggio metaforico tra il melanconico e il poetico, in barba a tutti i dogmi del tempo e con un anticonformismo estremo, svela all’uomo una Verità divina che non prescinde dall’uomo stesso. E la dottrina Buddista sembra applicare in concreto, con aneddoti tanto semplici quanto divertenti, le sue stesse predicazioni, con lo stesso anticonformismo e lo stesso Amore, risvegliando attraverso la meditazione Zen quella capacità/necessità nell’uomo di prendere consapevolezza di sé.

È così che l’autore ci stupisce affiancando i passi evangelici agli aneddoti Zen, dalla cui lettura viene facilmente all’occhio (ma direi di più all’anima) l’evidente somiglianza, la medesima origine primordiale, interiore, il medesimo obiettivo finale. Accanto ad ogni episodio, Raul Montanari ci narra, poi, la propria visione spaziando con riferimenti attuali e dissertazioni personali altrettanto condivisibili.
Ci si ritrova, così, a sorridere notando lo humour degli aneddoti Zen, un’ironia dolce che sembra voler alleggerire quella vaga tristezza che tanto spesso si immagina aver adombrato gli occhi del Cristo: la prima divinità fattasi uomo per riconoscere i vizi e le virtù umane, le sue estreme debolezze e le immense potenzialità, attraverso un’accettazione amorevole ed incondizionata.

A fine lettura - che ci si definisca atei o credenti - questo breve romanzo storico (illuminante saggio delle verità o quaderno mistico) riesce a farti sentire parte integrante di quella stessa umanità tanto amata dal Cristo e tanto curata negli insegnamenti Zen. Un’umanità tutta intenta, suo malgrado, a riscoprire la Verità Unica ed Assoluta che giace dentro ogni uomo in quella instancabile attesa di risveglio.