Il compito di un gatto di strada
- Autore: Margherita Oggero
- Genere: Amanti degli animali
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2009
Favole: ogni tanto ci vogliono. Dico proprio “favole” e non “fiabe”: in entrambe si sbriglia la fantasia per immaginare ciò che nella realtà non è possibile, ma, mentre le fiabe ci parlano di mondi incantati, principi e principesse, streghe, maghi e fate, le favole, oltre ad avere un insegnamento morale molto più evidente di quello delle fiabe, si occupano di creature molto più “terra-terra”, quasi sempre animali ai quali viene attribuita la parola oltre a varie capacità solitamente proprie degli umani: gli esempi più lampanti ne sono le favole di Esopo, Fedro e La Fontaine.
Ecco quindi una favola moderna, che vuole insegnarci il valore dell’amicizia anche fra esseri completamente diversi fra di loro, quello della cultura, e quello della costanza e del sacrificio nel perseguire uno scopo, che forse non risulterà essere esattamente quello che ci aspettavamo, ma riserverà sicuramente altre belle sorprese. Protagonisti, un gatto rosso, Ruggine, il meno sveglio della cucciolata, e un rocchetto di filo metallico. Ma non un rocchetto qualunque: Odradek è infatti un personaggio letterario nato dalla fantasia di Kafka, che, dopo averlo semplicemente abbozzato, se n’è completamente disinteressato, lasciandolo in preda alla sua frustrazione e a un sentimento di amore-odio verso lo scrittore suo genitore. Spinto dalla madre a eseguire un non ben identificato “compito”, Ruggine, di malavoglia, si mette in viaggio per raggiungere il Grande Prato dei Gatti, in Inghilterra, ma sbaglia mezzo di trasporto e, da Torino, si ritrova a Trieste. Lì incontra Odradek, il quale, perso nella propria solitudine, vede come la manna dal cielo l’arrivo di un nuovo amico.
Il gatto è agile, più furbo di quello che la madre credesse e, come si scoprirà ben presto, come un vero gatto del Cheshire ha la proprietà non solo di sorridere, ma di rendersi invisibile. Inoltre, può trasportare il rocchetto senza molta fatica rendendogli più facili e sicuri i lunghi tratti da percorrere a piedi. Il rocchetto, da parte sua, è colto ed intelligente, e ben felice di insegnare al gatto quello che sa. I due decidono quindi di mettersi in cammino insieme, visitando tutte le biblioteche che incontrano per far sì che Ruggine impari a leggere e scrivere, e per deliziarsi con la lettura dei libri di avventure. Anche nelle difficoltà, l’amicizia fra i due si stringe sempre più, ed il viaggio che intraprendono assume molto più valore della meta, diventando il vero scopo della loro avventura.
Il primo aggettivo che viene in mente per definire questo breve libro è “delizioso”. Spiritoso ma ricco di buoni sentimenti, descrive un’amicizia che non si interroga, non chiede, non dubita, ma sostiene sempre e comunque, anche quando sarebbe più agevole lasciar perdere e andarsene da soli: no, l’ipotesi non viene neppure presa in considerazione. Certo, forse la visione del tutto è un po’ troppo rosata: le difficoltà non vengono per niente sottolineate, sono leggere e appaiono soltanto in superficie. Ci si aspetta da un momento all’altro un avvenimento grave che causi più di un grattacapo, o addirittura la separazione definitiva dei protagonisti. Questo momento, però, non arriva mai, e per fortuna: per una volta una lettura tranquilla, gioiosa dall’inizio alla fine. Forse dura troppo poco: avrei voluto leggere qualcosa di più del finto burbero Odradek e del popolano amante dell’istruzione Ruggine. Ma intanto il libro mi ha lasciato un sorriso, e questo è già molto.
Il Compito di un gatto di strada (L'Arcipelago Einaudi Vol. 150)
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