Brava gente di Margherita Oggero

Margherita Oggero torna in libreria cambiando casa editrice, approdando in HarperCollins, con un libro intitolato Brava gente.

Dovete sapere che l’epiteto “brava gente” in piemontese, sta a significare proprio il contrario di ciò che si va affermando. Brava gente nella eccezione dialettale sta a significare persone ai margini, non proprio delinquenti, ma comunque persone che operano e vivono al limite, in un nebuloso confine tra legalità ed illegalità.

E così sono proprio i personaggi descritti dalla brava Margherita Oggero: si inizia con Debby, quindici anni, che lascia la scuola, e fa la badante a ore, e anche la baby – sitter quando capita. Nelle
Sue intenzioni vorrebbe uccidere Oreste, il padre, ora camionista che ha bruciato la fortuna della moglie Linda, ricca ma decaduta.
Intorno a loro una pletora di personaggi, con un tratto in comune: vivono tutti in Barriera di Milano, un quartiere torinese di periferia.
Il personaggio più simpatico, a cui mi sono immediatamente affezionata, è la vedova Caterina Mazzacurati a cui Debby fa da badante, nonché fornitrice usuale di cannabis, che le dona un’energia possente e liberatrice.
Ma il caso ci mette lo zampino e la pacchia è destinata a finire perché il figlio della simpatica vedova vuole rinchiuderla in una casa di riposo.
Che accadrà a Caterina e a Debby? Forse Arturo, un vecchio amore di Caterina, può intervenire e fare qualcosa di concreto per scongiurare questa terribile ipotesi?

Una lettura variopinta, ricca di personaggi, ognuno con la sua storia e il suo ricco potenziale narrativo. Una storia di periferia, scritta e pensata con un linguaggio fluido, elegante e preciso.

Una lettura con tanti personaggi che diventa curiosa e tenace fino alla bella conclusione, inaspettata e di gran fascino.
Brava gente è un libro utile per conoscere meglio le realtà di periferia e le sue caratteristiche. Un microcosmo variegato di esistenze umane che conquista e diverte il lettore.