Il denaro in testa
- Autore: Vittorino Andreoli
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2011
“Un simbolo che gioca nella vita un ruolo così importante da generare malessere e comportamenti che a tutti gli effetti sono malati e che dunque appartengono al dominio della psichiatria” (p.75).
È così che il noto psichiatra Vittorino Andreoli definisce il denaro, passando in rassegna tutta la sua indiscutibile funzione nella società attuale, sia in senso materiale ma soprattutto in termini di influenza psicologica da esso esercitata. Egli tratta quanto descritto ne “Il denaro in testa”, edito da Rizzoli (2011), offrendo un’interessante analisi dell’oggetto primario per eccellenza, da una prospettiva candidamente annessa al suo mestiere. Partendo dall’assunto che il denaro esercita sul comportamento umano un’influenza inevitabile e forte, interessante è l’analisi di quanto di patologico esso è in grado di generare. Una forza creata, essenzialmente, dalla sua stessa natura illusoria, tale da convincere l’uomo che tutto si può comprare, persino i sentimenti. Una forza inspiegabile, che fa sì che la società gli attribuisca un potere di indefinibili dimensioni. Quella società terrorizzata dallo spettro della povertà, ossessionata dalla paura di non farcela economicamente in previsione di situazioni negative, come la malattia e persino la morte.
Un dramma, quello del denaro, che continua persino dopo la fine della vita. Basti pensare alle numerose cause legali e lotte tra parenti in merito a pratiche di successione e spartizioni di eredità. Il denaro, secondo lo psichiatra, padroneggia la vita delle persone, minando qualunque sicurezza e mettendo in discussione ogni certezza fino ad allora acquisita. Rischiando di danneggiare i rapporti interpersonali, genera continua dipendenza e il suo mancato possesso produce angoscia. Benché la materia risulti pressoché complessa, l’autore riesce ancora una volta a rendere il contenuto comprensibile ai più, per tramite di un linguaggio semplice e uno stile scorrevole. Adoperando lineari passaggi descrittivi di tipo “causa-effetto”, Andreoli compie un’attenta riflessione sul valore assunto dal denaro nella società odierna e nella vita del singolo. Lungi dall’idea di costituire una sorta di manuale operativo mediante cui scoprire cosa fare e cosa evitare quando ci si rapporta col denaro, il libro punta soprattutto a suggerire un ripensamento della condizione individuale nei giorni odierni, ai fini di una giusta comprensione di ciò che realmente ha valore nell’arco dell’esistenza umana.
“Il problema sta nella misura di tutte le cose. In questa società è il denaro, ma dovrebbe essere l’uomo: l’uomo nudo si potrebbe dire, senza portafoglio, liberato dal denaro, un oggetto che appartiene al mondo, alla società, non al singolo. E nulla di ciò che è fuori di noi può dare una gratificazione al nostro Io interiore” (p.69).
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