Il gioco dei silenzi
- Autore: Maurizio Foddai
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Nella Torino del 2016 hanno luogo le vicende del romanzo Il gioco dei silenzi (Libromania, 2019) di Maurizio Foddai, architetto torinese e anche bravo scrittore di gialli tra cui Il manoscritto rubato, Il riflesso di un assassino e Un testimone pericoloso.
La scena iniziale è già determinante e si apre con una morte appena avvenuta:
Il corpo è supino sul letto fatto. Ha indosso soltanto pantaloni neri e una camicia aperta sul collo. Braccia e gambe sono allargate come nel celebre disegno di Leonardo. Non c’è traccia di terrore o angoscia nella sua espressione. Il viso è disteso. Sembrerebbe quasi assorto in pensieri lontani, se non fosse che al posto dell’occhio sinistro c’è una specie di cratere nerastro.
Ad occuparsi del crimine è il commissario Andrea Sacchi la cui attenzione è subito particolarmente catturata dalla vicenda che lo tocca anche personalmente. Non gli è infatti sconosciuto il cadavere, né la casa in cui è stato ritrovato. I luoghi, la persona sono per il commissario un pezzo di vita. Tra le foto ritrovate nell’appartamento ce ne sono varie datate oltre vent’anni addietro e tra le tante spicca quella sul comò: un gruppo di ragazzi, allineati su tre file in un cortile di scuola. C’è anche la vittima e il commissario lo sa bene perché, nella foto, uno fra gli altri studenti è lui. Compagni di scuola e poi…
Com’è perfida, a volte, la vita. Ci siamo perduti di vista per più di vent’anni e adesso eccoci qui.
Da questo momento in poi è tutto un susseguirsi di indagini cui si frappongono tanti flashback relativi a oltre due decenni prima. A riunire tutte quelle persone ormai quasi estranee le une alle altre era stata, solo poco tempo addietro, Stefania , una fra le tante studentesse di allora, una donna vissuta a metà tra Torino e l’America a causa di gravi vicissitudini familiari. A Torino lei cerca la stabilità perduta
Glielo avevano detto i dottori. Doveva soltanto ricominciare a vivere. Un lavoro, gli amici…
E allora perché non rivedere quel gruppo con cui tanto aveva condiviso, dagli studi, alle uscite serali, al laboratorio di teatro. Al saggio dell’opera di Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate” avevano partecipato in molti e per Stefania era stata un’esperienza indimenticabile anche se, poco tempo dopo, le tessere di quel puzzle all’apparenza ben definito s’erano tutte scomposte.
Tutti insieme eravamo inseparabili.
“Tutti” ricorda Stefania: Gianni, Monica, Francesca, Cinzia, Roberto, Andrea, Carmen, Guido. Improvvisamente, però, il destino dà una svolta alle loro consuetudini, ai loro incontri e lo fa in maniera sconvolgente .
Un episodio similare succede poco tempo dopo il ritorno di Stefania a Torino
– Proseguono le indagini sulla scomparsa misteriosa a Torino della gallerista Giuliana Zorzi.-
Un déjà vu. E quel nome, lo conosce…. È successo di nuovo. Schegge del passato risucchiate nel presente.
Le vicende s’intrecciano, le vite dei tanti personaggi s’intersecano ma il loro destino non è quello che tanti avevano immaginato.
A introdurre quella che non è una verità solo per i protagonisti del romanzo ma anche per molti lettori, c’è la frasi di John Lennon che fa da esergo al libro
La vita è ciò che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani.
La vita stupisce, colpisce a volte nel bene, a volte come un pugno nello stomaco.
Questo e molto altro è il giallo di Maurizio Foddai: una vicenda ben costruita, un quadro esistenziale assai ricco e non distante da eventi che possono essere reali anche senza sfociare nel dramma, come invece avviene nella narrazione.
Il linguaggio è scorrevole e molto curato, le scene sono ben calibrate; fa da collante l’insieme dei tanti tratti umani che rendono la storia, nonostante la drammaticità, così coinvolgente da esser letta d’un fiato.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il gioco dei silenzi
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