Il gioco delle sette pietre
- Autore: Alberto Minnella
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2013
Il commissario Paolo Portanova creato da Alberto Minnella, che secondo Andrea Pinketts meriterebbe la promozione a vicequestore, lo incontriamo per la prima volta in “Il gioco delle sette pietre” (Fratelli Frilli Editore, 2013).
Capodanno 1964, una notte da lupi, i tuoni rimbombano minacciosi, la pioggia scende nera e forte, il mare è incredibilmente in tempesta, in Via delle Carceri Vecchie a Ortigia, Siracusa, fuori dal noto ristorante la Spada Blu c’è il corpo di una donna e poco lontano quello di un uomo. Il commissario Portanova sulla scena del crimine, ferito a una gamba, realizza sin da subito che c’è qualcosa che non va: la signorina Russo, quando aveva telefonato in questura, aveva detto all’agente Camurro di aver visto tre uomini uccidere Antonio Passanisi, il proprietario del ristorante. Davanti ai suoi occhi, invece, si presentava una coppia, sicuramente un omicidio passionale, dov’era finito dunque il cadavere di Passanisi? Se Portanova avesse chiesto al suo amico commissario Montalbano, certamente gli avrebbe detto non si possono rompere i cabbasisi delle persone perbene la notte di Capodanno. Il cadavere di Passanisi, di fatto, era scomparso e con lui
“anche la più piccola traccia del colpevole”.
Nel dipanare la matassa, il commissario Portanova, con l’aiuto dell’ispettore Gurciullo e degli agenti scelti Iannelli e Lorusso,
“si troverà aggrovigliato in una torbida storia fatta di potere politico e di vendetta personale, intrisa del sangue rosso dell’amore carnale”.
Una storia che anche se gli ha rovinato il Capodanno del 1964, gli ha procurato una ferita alla gamba, che lo fa zoppicare, lui insieme alla sua squadra, risolve alla svelta e alla grande. Tranne poi trovarsi davanti al questore Diotiaiuti e all’avvocato Musicò, legale della famiglia Fortuna coinvolta nell’omicidio, a scoprire che le cose non sono andate come dice lui. Ma si sa in Sicilia “gli scandali non devono esistere”.
Il primo noir di Alberto Minnella mostra già in nuce l’attenzione ai particolari, alle descrizioni e l’uso sapiente di riferimenti storici e mitologici che ritroveremo meglio delineati nel sequel “Una mala jurnata per Portanova” (Fratelli Frilli Editore, 2015). Non ci resta adesso che leggere al più presto il neo nato “Portanova e il cadavere del prete” (Fratelli Frilli Editore, 2016) dove il commissario Portanova
“avrà a che fare con il fetore nauseabondo di un delitto inspiegabile e con le ombre di una serie di oscuri rompicapi: perché padre Mariano è morto? In che modo Scimeca è coinvolto? Cosa sta succedendo a Roma? Con Carla lontana e la vedova Scollo sempre più vicina, tra un Toscano dietro l’altro e il jazz fatto risuonare nelle lunghe notti in ufficio, per Portanova saranno mesi duri. E, come dice sempre il suo ispettore Gurciullo, «Se qualcosa può andare male, allora andrà anche peggio», ma Portanova al peggio non sa più come rispondere”.
Il gioco delle sette pietre
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