Portanova e il cadavere del prete. Siracusa, 1964
- Autore: Alberto Minnella
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Lo abbiamo aspettato ed è ritornato con un altra indagine intrigante e misteriosa, ma al contempo divertente e curiosa. Lui è il commissario Paolo Portanova, caratteristiche particolari: un toscano in bocca, una tazzina di caffè in mano e la copia fresca de l’Unità sulla sua scrivania. Siamo sempre nel 1964 precisamente a dicembre, mercoledì 23, si stanno svolgendo le elezioni del Presidente della Repubblica, la lotta è tra Leone e Fanfani, ma per la pace di tutti sarà eletto Giuseppe Saragat.
“Mentre fuori il cielo minaccia pioggia e malanova su Ortigia, nell’ufficio del commissariato si cerca di ammazzare il tempo”.
Da un mangiadischi portatile risuonano le note di Blue in Green di Miles Davis, Lontano da te di Fred Buscaglione e A Foggy Day di Charles Mingu.
“L’ispettore Gurciullo stappa l’ultima bottiglia di birra rimasta e Portanova accende il milionesimo sigaro quando, dal centralino, arriva una chiamata: è stato trovato il cadavere nudo di un prete, padre Mariano, a terra come un ‘sacco di noci’, in via dei Mergulensi 15, precipitato misteriosamente dalla casa vuota di Natale Scimeca, un pregiudicato che da molti giorni è in stato di fermo per l’omicidio del maresciallo Agrò”.
Il prete è Padre Mariano, trovato riverso a terra, senza vestiti, con la sua tonaca appoggiata sul letto disfatto di Scimeca. Molte le ipotesi che attraversano la mente del commissario, tante le strade da seguire per districare quello che solo apparentemente appare come un suicidio. Il commissario siracusano dovrà affrontare ancora una volta “il fetore nauseabondo di un delitto inspiegabile” con le ombre di una serie di oscuri enigmi:
“perché padre Mariano è morto? In che modo Scimeca è coinvolto? Cosa sta succedendo a Roma?”.
Eh sì perché a complicare la situazione, una classico della narrazione di Alberto Minnella, ci si mettono anche un vecchio amico venuto dal Ministero dell’Interno, i servizi segreti, stavolta addirittura americani, la morte, anche questa misteriosa, di un maresciallo, l’arrivo del vice commissario Salino, che concluderà l’indagine in maniera affrettata e inesatta. In questo ultimo appassionante noir del nuovo Simenon siciliano, Alberto Minnella, “Portanova e il cadavere del prete” (Fratelli Frilli Editori, 2016), l’identità del protagonista, ex partigiano, commissario dedito al suo lavoro, è messa in discussione, la moglie Carla lontana, la vedova Scollo sempre più vicina, le incomprensioni con il giudice Pinto, il suo amico Diliberto fuggito chissà dove, tra un Toscano dietro l’altro e il jazz fatto suonare nelle lunghe notti in ufficio, per Portanova saranno mesi duri.
“E, come dice sempre il suo ispettore Gurciullo, «Se qualcosa può andare male, allora andrà anche peggio», ma Portanova al peggio non sa più come rispondere”.
Portanova e il cadavere del prete. Siracusa 1964
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