Il metodo di Maigret e altri scritti sul giallo
- Autore: Leonardo Sciascia
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Saggistica
"Il metodo di Maigret e altri scritti sul giallo” (Adelphi, 2018, a cura di P. Squillacioti) raccoglie 23 articoli di Leonardo Sciascia dedicati al genere giallo. Gli scritti, che risalgono a varie epoche della vita dell’autore e testimoniano di un‘attenzione costante per il genere, sono stati accuratamente raccolti e riordinati dal curatore Paolo Squillacioti in sezioni che rimandano a precisi nuclei tematici.
La prima è intitolata “Storia e funzione del giallo” e presenta gli articoli dedicati alla genesi, ai meccanismi e figure del giallo classico.
La seconda sezione, vero nucleo portante dell’intera raccolta, è dedicata al “Commissario Maigret” e illustra l’interesse di Sciascia per il personaggio di Simenon che, ci ricorda il curatore,
“benché non se ne trovi traccia nei primi saggi del 1953-1954, risale a quel periodo, e prosegue poi per tutta la vita.”
Una predilezione per un personaggio che non è una semplice maschera, ma un uomo vivo e un modello non soltanto letterario ma etico e civile. Con un metodo non dissimile a quello di Maigret,
"che tende a impregnarsi dell’ambiente con cui entra in contatto e cerca di comprendere a fondo le ragioni delle vittime come dei colpevoli, fino a rinunciare talvolta a chiudere le indagini con l’arresto di questi ultimi lasciandoli in libertà”
gli investigatori dei romanzi sciasciani useranno il fatto criminoso all’origine dell’indagine come un pre-testo per illuminare le zone in ombra di un contesto sociale, per “sentire le cose”.
L’ultima sezione intitolata “Giallisti al lavoro” comprende una serie di ritratti e giudizi acuti sui maestri del giallo (Conan Doyle, Agatha Christie, Wallace), autori italiani di prima e di nuova generazione (Augusto de Angelis, Corrado Augias) e sconfinamenti nell’opera di autori di riferimento per l’autore siciliano, quale lo svizzero Durrenmatt o Carlo Emilio Gadda, artefici di romanzi polizieschi impuri, in cui la figura del detective, coincidendo con lo scrittore, utilizza la forma del giallo per trasformare la finzione in uno “squarcio di realtà” (come avviene anche nelle inchieste di Sciascia su Raymond Roussell o Maiorana, e nell’“Affaire Moro”).
Il volume è arricchito da una nota filologica del curatore (anche la filologia, in fin dei conti, è una detection), utile a riannodare l’interesse esegetico di Sciascia per il giallo ai capisaldi filosofici e letterari riscontrabili nell’intera sua opera . Insomma, “Il metodo di Maigret” è anche “Il metodo di Sciascia” e, a tal proposito, molto interessanti risultano le osservazioni di Squillacioti sullo stile di scrittura e di composizione degli articoli, contrassegnato da una sistematica ripresa di contenuti, mediante l’insistenza su formule, stilemi, immagini utilizzate già in altri testi, Un tratto distintivo della prosa saggistica sciasciana, che in questo caso risponde anche al proposito militante di “ribadire gli snodi argomentativi” di un genere a lungo considerato di second’ordine rispetto alla letteratura alta, sovente denigrato dagli intellettuali e scrittori "impegnati". Nel frattempo ne è passata di acqua sotto i ponti, e da prodotto misconosciuto del sottobosco letterario, il giallo si è affermato come il genere più gradito e ricercato dal pubblico dei lettori. Esito di un imbarbarimento del gusto e di una mediocrità a portata di tutti, come sosteneva Vitaliano Brancati? O testimonianza collettiva di un bisogno di ordine che “l’assenza di ordine nella vita di questo nostro paese” (così Sciascia in un articolo del presente volume) rende sempre più impellente e necessario?
Il metodo di Maigret e altri scritti sul giallo
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