Il romanzo della foresta
- Autore: Ann Radcliffe
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2019
Elliot, nella Collana “Raggi”, riedita per la prima volta in edizione integrale moderna in italiano Il romanzo della foresta (2019, titolo originale The Romance of the Forest. Interspersed with some Pieces of Poetry, traduzione e cura di Massimo Ferraris) di Ann Ward nota come Ann Radcliffe (Holborn, 9 luglio 1764 - 7 febbraio 1823). Il volume che la popolare scrittrice inglese pubblicò anonimo nel 1791, in una seconda edizione, l’anno successivo, riportò il nome di Ann Radcliffe come autrice.
Quando la signora de la Motte si sporse dal finestrino della carrozza e diede un ultimo sguardo alle mura di Parigi – Parigi, luogo della sua passata felicità e residenza di molti cari amici –, il coraggio, che l’aveva sostenuta fino ad allora, cedette sotto il peso del dolore.
Pierre De la Motte gentiluomo discendente da un’antica casata di Francia e sua moglie Constance Valentia, donna avvenente ed elegante, stavano abbandonando Parigi a causa del dispendioso stile di vita di Pierre inseguito dai creditori e dalla legge e quindi condannato a un esilio pericoloso e ignominioso. Il disegno di Pierre era quello di raggiungere una delle province meridionali e lì cercare un rifugio in qualche oscuro villaggio. La sua famiglia era costituita dalla consorte e da due fedeli domestici, marito e moglie, che seguivano le sorti del loro padrone. Lungo la strada la coppia aveva incontrato in circostanze drammatiche una “deliziosa fanciulla”, anzi una damigella in pericolo, Adeline. Insieme alla giovane donna, marito e moglie avevano proseguito il viaggio che li aveva condotti all’interno di una foresta.
Non c’era anima viva e intorno a loro solo fitta vegetazione, talvolta oscurata da profonde ombre. Ma ecco che da lontano, gli occupanti della carrozza avevano intravisto dal finestrino alcune scure torri.
Pierre, incuriosito e speranzoso di ricevere protezione e alloggio in quello che sembrava essere un monastero, sceso dalla carrozza, scostò i rami degli alberi per avere un po’ di luce. Ecco apparire davanti allo sguardo di De la Motte i resti gotici di un’abbazia:
Si ergeva su un prato incolto, ombreggiato da alberi alti e dalla folta chioma che sembravano della stessa epoca dell’edificio e diffondevano una romantica oscurità tutt’intorno. La maggior parte della costruzione stava cadendo in rovina, e ciò che aveva resistito alle ingiurie del tempo rendeva ancora più evidente il degrado del resto della struttura.
Ann Radcliffe, unica figlia del merciaio o negoziante di tessuti William Ward e della moglie Ann Oates, autrice di svariati volumi allora popolari tra i quali Romanzo siciliano (1790), “I misteri di Udolpho” (1794) e “L’Italiano” (1797) viene universalmente riconosciuta come la pioniera della letteratura horror e del romanzo gotico. “Gothic novel” fu quel genere narrativo sviluppatosi dalla seconda metà del XVIII secolo caratterizzato dall’unione di elementi romantici e dell’orrore. Spesso questi romanzi venivano ambientati in luoghi considerati esotici dai lettori inglesi, quali Italia, Spagna, il Sud della Francia.
Il romanzo della foresta, fonte d’ispirazione per Jane Austen, John Keats, Mary Shelley, Honoré de Balzac, Edgar Allan Poe, Charles Dickens e Wilkie Collins, fu il romanzo pioniere del genere gotico. Può sembrare impossibile che una donna come Ann, sposata senza figli con William Radcliffe, giornalista parlamentare, proprietario e editore dell’”English Chronicle”, che iniziò a scrivere racconti per divertimento e dietro incoraggiamento del marito e condusse una vita banalmente felice, abbia potuto scrivere una serie di romanzi che impressionano il lettore per l’atmosfera inquietante, spesso notturna, perfettamente tratteggiata. La bravura di questa autrice antesignana sta anche nell’uso che fa della raffigurazione del paesaggio al pari di un abile pittore. Un paesaggio che nelle pagine del libro acquista una duplice funzione, da un lato, grazie al piacere che l’eroina in pericolo e in affanno trae dalla sua contemplazione, fonte di sollievo e di riequilibrio delle sue emozioni, “dall’altro, ancora una volta, strumento narrativo che, ritardando il corso degli eventi, contribuisce a tenere alto il livello della suspense”, come rileva nella Prefazione al libro Massimo Ferraris.
Una cosa è certa, leggendo le avvincenti storie di innocenti e giovani eroine che perlopiù si svolgono in abbazie diroccate circondate da una verde oscurità, tenebrosi castelli governati da nobili dal passato misterioso e tormentato, non possiamo far altro che ammirare la fervida fantasia dell’esponente più significativa del romanzo storico in chiave gotica.
Il romanzo della foresta
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