Ingrossare le schiere celesti di Franck Bouysse

“Ingrossare le schiere celesti” (Neri Pozza, 2016), secondo lavoro di Franck Bouysse, appassionato di Cormac McCarthy, ne ricalca le atmosfere.

Gustave Targot é un uomo solitario e schivo che vive nelle montagne francesi, nella sua fattoria. Siamo a pochi giorni dalla scomparsa dell’Abbé Pierre, una delle figure carismatiche del Novecento, e questa notizia, che colpisce tutti, sembra anche colpire in maniera profonda lo stesso Gus, che, mentre si occupa della sua fattoria e dei suoi animali, ripensa alla sua infanzia.
Cresciuto emarginato e scansato dai compagni di scuola, vive tristemente anche la sua infanzia e adolescenza, assistendo ai continui litigi tra madre e padre, intrisi di uno strano odio, e all’indifferenza di entrambi verso di lui.
Sue uniche compagnie, degne di essere definite tali, la nonna, che lo accoglie dolcemente al suo rientro da scuola, e il suo burbero vicino Abel, che sembrerebbe non riuscire a comunicare con i genitori di Gus.
Gus ha ormai cinquant’anni, e mentre sta vagando per i territori innevati sente un colpo, si avvicina alla proprietà di Abel e scorge delle macchie di sangue nella neve.
Il sospetto e la paura che sia successo qualcosa di brutto, lo spingono a chiedere spiegazioni al vicino, che reagisce però, evasivo, scostante e minaccioso.
A questo punto, in questo romanzo dai contorni cupi e pesanti, in un paesaggio alla western francese, ove comprare le proprietà dei fattori diviene obiettivo dei più potenti, le carte, sapientemente, si mescolano, confondono, fino all’epilogo.

“«...ma la verità è che la volontà di un uomo non conta molto rispetto al suo destino»”.

Lo stile di Franck Bouysse, snello, diretto ma intenso, riesce bene a catturare la curiosità e a sorprendere, con uno stile che è stato, dalla critica, definito hitchcockiano.
Risulta, a mio parere, forse più difficile creare empatia con i personaggi, così lontani dalla socievolezza e dalla condivisione, eppure, entrando nel loro profondo, si riesce a comprenderli e a partecipare, in prima persona, del loro vissuto.
Sicuramente lettura interessante e personalmente consigliata.