Jane Austen, scrittrice iconica della letteratura mondiale, nasceva il 16 dicembre 1775, oltre duecento anni fa. Morirà a soli quarantun anni, nel 1817, a causa di un morbo allora sconosciuto.
Il ritratto forse più compiuto della vita della scrittrice inglese ce l’ha fornito il nipote Edward Austen-Leigh che dedicò alla zia la biografia Memorie (1870).
Nelle parole di Edward, Jane Austen appare come una signorina esemplare, dedita alle incombenze della vita domestica e alla scrittura, da lei considerata come un passatempo intellettuale e raffinato.
La sua vita fu singolarmente povera di eventi. Il suo quieto corso non fu interrotto che da pochi cambiamenti e da nessuna grande crisi. Dispongo perciò di scarsissimo materiale per un resoconto dettagliato della vita di mia zia; ma ho un ricordo chiaro della sua persona e del suo carattere.
scrive Edward Austen-Leigh
Forse in molti potranno essere interessati a una descrizione di quella fertile immaginazione da cui sono nati i Dashwood e i Bennet, i Bertram e i Woodhouse, i Thorpe e i Musgrove, che sono stati invitati come cari amici presso il focolare di numerose famiglie, e sono da loro conosciuti intimamente, come se fossero davvero dei vicini di casa.
Come osserva sagacemente Edward Austen, ciò che oggi più incuriosisce della biografia della scrittrice inglese è proprio la sua immaginazione. Da dove trasse Jane Austen le trame delle sue storie? Quali incontri, segreti, passioni diedero origine ai suoi indimenticabili personaggi?
L’autrice ha regalato ai suoi lettori un mondo vivido, fatto di feste danzanti e tè sorseggiati nei salotti, di sentimenti che sfidano la ragione. Poco importa che le notizie sulla sua vita siano frammentate e lacunose, se un lettore vuole approfondire Jane Austen può conoscerla attraverso i suoi romanzi, che certo ci dicono molto più rispetto ai dati biografici.
Del resto, Austen dedicò tutta la propria esistenza alla scrittura, come se la sua vita vera - la sola che meritasse di essere vissuta - fosse racchiusa nelle pagine dei suoi romanzi.
Jane Austen: una biografia
Jane Austen nacque a Steventon, nella contea di Hampshire, il 16 dicembre 1775. Era l’ultima figlia di George Austen, un pastore anglicano. Visse per venticinque anni nella cittadina di Steventon assieme ai sei fratelli e alla sorella Cassandra.
La giovinezza della scrittrice trascorse nella casa paterna, dove fu istruita da un precettore privato.
Come molte giovani del tempo Jane Austen venne educata in casa, imparò il francese e studiò la letteratura inglese direttamente dai testi integrali di Walter Scott, Henry Fielding e George Crabbe.
La sua passione letteraria fu incoraggiata, fin dalla giovane età, dal padre. Jane ebbe la possibilità di apprendere le tecniche di scrittura studiando i prinicipali autori del tempo: in particolare Henry Fielding, scrittore da lei molto amato, mentre apprese la peculiare introspezione psicologica dei personaggi dall’innovativo romanzo epistolare Pamela di Richardson che all’epoca suscitò grande scandalo.
Quando Jane compì venticinque anni l’intera famiglia si trasferì a Bath per necessità lavorative di George Austen.
La cittadina di Bath, sulla costa meridionale inglese, fu il principale teatro delle storie della Austen che ne ritrasse in particolar modo la frivolezza, le consuetudini mondane e i riti ipocriti dettati dalla società del tempo. A Bath, Jane cominciò a scrivere i primi capitoli di un romanzo I Watson, che però lasciò incompleto.
In seguito alla morte improvvisa del capofamiglia, Jane, la sorella Cassandra e la madre si trasferirono a Southampton nella dimora del fratello Frank.
Né Jane né Cassandra si sposarono mai e vissero contando sul sostegno economico dei fratelli, poiché all’epoca non vi erano altre alternative per una donna non maritata.
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Il cottage di Chawton e la scrittura
Sul finire del 1700 le sorelle Austen si trasferirono nel cottage di Chawton, donato loro dal fratello Edward. Fu proprio nel cottage di Chawton, immerso nel verde, che Jane Austen scrisse la maggior parte dei suoi romanzi.
A differenza di quanto auspicato da Virginia Woolf, la Austen non poté mai contare sul privilegio di una “stanza tutta per sé”, ma scrisse sempre nelle aree comuni interrotta dal chiasso dei nipoti e dall’affaccendarsi delle domestiche.
Jane Austen scrisse tutte le proprie opere letterarie china su un minuscolo tavolo situato al piano terra, nella cosiddetta drawing room. Il tavolo si trovava vicino alla finestra ed era esposto ai costanti passaggi dei familiari, degli ospiti e del personale domestico. Fu proprio quel misero tavolo l’officina rudimentale dell’ attività letteraria della grande scrittrice.
Oggi il tavolo di scrittura di Jane Austen è un oggetto di culto, è possibile visitarlo nel Jane Austen’s House Museum istituito nel cottage di Chawton, ogni giorno meta di un costante flusso di visitatori.
Una volta giunta a Chawton Jane riprese in mano per diletto i manoscritti composti attorno ai vent’anni. Nel 1797, basandosi su quelle prime storie abbozzate in gioventù, l’autrice scrisse il suo capolavoro Orgoglio e pregiudizio, che tuttavia le procurò solo un discreto successo in vita. Oggi è uno dei libri più letti nel mondo, uno dei capisaldi della letteratura inglese.
Recensione del libro
Orgoglio e pregiudizio
di Jane Austen
L’anno successivo, nel 1798, terminò il suo secondo romanzo Ragione e sentimento, che fu pubblicato soltanto nel 1811.
Recensione del libro
Ragione e sentimento
di Jane Austen
Scrisse poi interamente Mansfield Park ed Emma, che tuttavia non suscitarono molto entusiasmo da parte del pubblico, come confessò Austen stessa in una lettera. In seguito la scrittrice si dedicò a L’abbazia di Northanger e Persuasione, che furono pubblicati postumi.
Tutti i libri di Jane Austen furono inizialmente dati alle stampe in forma anonima, il nome fu rivelato solo dopo la morte della scrittrice.
La modernità di Jane Austen
I romanzi della scrittrice inglese parlano un linguaggio straordinariamente moderno per l’epoca, ragione per cui sono amati anche dai lettori contemporanei. Se è vero che tutte le storie si concludono con il matrimonio, è altrettanto vero che le sue eroine sono giovani indipendenti che aspirano alla libertà e sono caratterizzate da una profonda introspezione psicologica. Il genere rosa è solo la connotazione più superficiale della letteratura di Jane Austen, che in realtà parlano di un mondo socialmente molto più complesso e controverso di quanto l’odiosa etichetta di “letteratura femminile” voglia far credere.
Jane Austen era una donna del suo tempo, non certo una rivoluzionaria, tuttavia attraverso la scrittura riuscì a rappresentare una voce unica, individuale, indipendente, che si poneva in forte contrasto con il ruolo riservato alla donna in epoca vittoriana. Fu una delle prime donne-scrittrici della storia a mettere su carta i propri sentimenti, senza alcuna reticenza.
L’ultimo manoscritto della scrittrice Sanditon, rimase incompiuto, perché nel 1816 Jane Austen iniziò ad accusare i sintomi di una strana malattia.
Recensione del libro
Sanditon
di Jane Austen
La morte di Jane Austen
Nel cottage di Chawton Jane Austen trascorse gli ultimi anni della sua vita, qui infatti Jane Austen si ammalò di un male sconosciuto.
Nel maggio del 1817 la sorella Cassandra accompagnò Jane nella vicina città Winchester per farla visitare da un medico specialista; ma nessuna cura poté salvarla, poiché la malattia era già in uno stadio troppo avanzato.
Le ipotesi più accreditate suggeriscono si fosse trattato del morbo di Addison. Jane Austen morì pochi mesi dopo a soli 41 anni, il 18 luglio 1817.
La sua salma ora riposa all’interno della magnifica Cattedrale di Winchester, una delle più antiche del Regno Unito, capolavoro dello stile gotico-romanico.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Jane Austen: vita e opere della signora della scrittura
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