L’arte di narrare
- Autore: James Salter
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2017
James Salter è uno scrittore amato da altri scrittori, per il suo stile, inimitabile, e per una ironica bonomia.
James Salter è morto nel 2015 ma ha lasciato capolavori come “Una perfetta felicità”, dove sono presenti i tre pilastri del suo narrare: i sentimenti coniugali, i tradimenti, l’erotismo. Ma anche la guerra, il secondo conflitto mondiale.
Diplomato a West Point, all’Accademia militare, per più di dieci anni ha prestato servizio come pilota nell’Aviazione militare americana.
Si licenzia proprio per scrivere, anche se il successo arriva in ritardo ed è costretto a fare altri lavori. Chi scrive è rimasto sempre basito da come un ex pilota militare scandagli i rapporti amorosi: con levità ma anche con sarcasmo. E poi c’è questo erotismo mai volgare, preludio di tradimenti o di una vita vissuta senza seguire le convenzioni dell’epoca del Dopoguerra.
“L’arte di narrare” è un libro di sole cento pagine, adatto agli esordienti della scrittura. Dovrebbe essere obbligatorio leggerlo nelle tante scuole di scrittura creativa che ci sono in Italia.
Chiaramente lui parla degli scrittori che ha amato, facendo una differenza tra quelli che scrivono solo racconti e quelli che narrano in qualsiasi modo.
Scrive James Salter:
“Babel’ non ha mai scritto un romanzo. Era una forma che non gli si addiceva. Un romanzo, per come la vedo io, è una narrazione di una certa lunghezza, concisa soltanto in alcuni punti. (....) lo scrittore Pamuk divide gli scrittori in due tipologie, gli ingenui e i sentimentali.
Gli ingenui sono talenti naturali, i geni della scrittura come Dante, Shakespeare, Goethe.
I sentimentali invece scrivono e poi riscrivono. I più grandi Tolstoj e Virginia Woolf”.
James Salter, inoltre, ha delle ossessioni letterarie come tutti.
Il suo autore amatissimo è Nabokov e soprattutto “Lolita”; Salter sa tutto della protagonista Dolores Haze, Lolita appunto.
Poi c’è la questione della pubblicazione del primo libro. L’esordiente pensa che lo stiano aspettando; non sa che un editore medio riceve almeno quaranta manoscritti al giorno.
Salter non è contrario all’autopubblicazione se serve per uscire dall’anonimato, ma la strada è impervia e piena di buche. È però fondamentale, per James Salter, che il probabile scrittore debba sì scrivere ma soprattutto leggere tanto, di tutto. Dai romanzi russi a David Forster Wallace.
L'arte di narrare
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’arte di narrare
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