L’estate senza ritorno
- Autore: Viveca Sten
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2018
Coppie di sedicenni, comitive di under 18 a caccia di sballo nella capitale baltica delle vacanze, ragazzine quattordicenni che si conciano da adulte: sono gli adolescenti le vittime e - chissà - anche i carnefici del nuovo thriller di Viveca Sten, “L’estate senza ritorno” (Marsilio Editori, maggio 2018, 448 pagine 18.50 euro). È il terzo della serie ambientata dalla scrittrice svedese nella sua Sandhamn, dopo “Nel nome di mio padre” (Marsilio, 2016) e “Questa notte morirai” (Marsilio, 2017), in questa saga che ha dato vita ad una crime fiction della televisione svedese, col titolo “I misteri di Sandhamn”.
Giallista di successo, Viveca conosce bene le attrattive di Sandon, dove la famiglia trascorre l’estate. È una delle tantissime isole dell’arcipelago svedese nel mar Baltico, oltre che l’habitat ideale delle trame noir dei romanzi dell’avv. Sten.
Prima di passare alla scrittura, Viveca esercitava l’attività legale e tuttora non disdegna qualche consulenza, ma certo la fortuna come autrice di gialli a diffusione internazionale l’ha spinta verso la narrativa a tempo pieno.
Qualcosa della professione d’origine e della Sten stessa deve pur esserci nell’avvocatessa Nora Linde, 41 anni, che vive a Sandhamn e all’occorrenza si prodiga per dare una mano all’ex compagno di scuola ed ora ispettore della Polizia locale Thomas Andreasson. Sono gli amici affiatati – dire partner sarebbe fuorviante – che animano la serie poliziesca baltica.
Andreasson ha finalmente avuto un’altra figlia, che ha compiuto i tre mesi, l’età della bimba precedente, Emily, morta nella culla, gettando i genitori nella disperazione. Il lutto devastante aveva causato la separazione dalla moglie, ma era stata la stessa Pernilla ad insistere per ritrovarsi e i ricordi belli hanno cacciato quelli cattivi. La piccola Elin è il frutto dell’unità ritrovata.
Anche Nora vive una relazione importante. Stanno insieme da otto mesi: Jonas ha sette anni di meno e una figlia, Wilma, 14 anni. Lei due: Adam, di 13 e Simon, di 9, nati dal matrimonio mandato a rotoli dai tradimenti del marito Henrik.
Nomi e parentele contano tanto in questo romanzo, ambientato nel solstizio d’estate. Il giorno più lungo dell’anno è celebrato come una festa nazionale in Svezia, l’equivalente di un Ferragosto ancora più sentito che da noi. I ragazzi di Stoccolma hanno l’abitudine di andare a festeggiarlo proprio sull’isola. Ballare, bere, scatenarsi e fare baldoria a Sandhamn è il massimo per i giovani della capitale, tredicenni compresi. Mentre il grado etilico cresce, malori e risse si moltiplicano, impegnando a fondo i servizi sanitari e la polizia del posto.
A tenere testa al popolo dei teenager e a qualche motociclista alcolicamente su di giri sono di turno due agenti, Adrian e la giovane Anna Miller, di origini coreane, che ha da poco finito il corso in Accademia. È a loro che viene indicata dai passanti una ragazzina visibilmente in difficoltà. Si avvicinano, ma crolla a faccia in già.
Non è la sola in crisi. In piena notte, una sedicenne di Stoccolma raggiunge disperata il camper che serve da postazione mobile di polizia. Sono ore che non trova gli amici con cui è arrivata in barca, cinque, tra ragazze e ragazzi. Nel pomeriggio i maschi avevano esagerato con l’alcol e lei si era allontanata. Al ritorno aveva trovato il battello chiuso e abbandonato. Della comitiva, nessuna traccia.
La migliore amica si chiama Felicia ed era in compagnia del suo ragazzo, Victor. I lettori l’hanno incontrato per primo: era il sedicenne che a Stoccolma ha tanto insistito con i genitori, convincendoli a lasciarlo andare a Sandhamn con gli amici e un adulto (bugia!). Questi adolescenti, quante ne inventano.
Un’altra che sa il fatto suo è Wilma, la figlia di Jonas. Estorce al papà il permesso di uscire con gli amici di Stoccolma per il solstizio. Gli estorce pure qualche corona. Quel papà proprio non le sa dire di no, ha strappato soltanto un rientro garantito all’una di notte e non oltre, unica concessione da parte della determinata figliola, a conclusione di una serrata trattativa.
L’avvocato Linde guarda la ragazzina e non nasconde un brivido d’impotenza: truccatissima, minigonna jeans inguinale, un top leggero con le bretelle che lascia intravedere il reggiseno e un aspetto molto più adulto dell’età anagrafica. Un disastro, ma lei non è la mamma, non ha titolo per intervenire e poi non se la sente di turbare questi mesi eccezionali di idillio col bellissimo trentacinquenne che ha dimostrato di amarla teneramente. Tubano come piccioncini, seppure con qualche cautela per non farsi sorprendere dalla numerosa figliolanza assortita: ben tre in casa, con gli occhi sempre puntati su loro due.
Fatto sta che questi adulti in amore sembrano altrettanto infantili di adolescenti che le provano tutte pur di fare quello che vogliono. Sono più colpevoli i bugiardi in erba che inventano storie o i genitori che se le bevono?
Sapete, anche Wilma è scomparsa. E qualcuno è già esanime. Cosa sta succedendo a Sandhamn?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’estate senza ritorno
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